Associazione Ambientalista a carattere volontario ed apartitica, che si configura quale associazione di fatto. Essa non ha alcuna finalità di lucro. L’area di svolgimento delle attività dell’Associazione è delimitata ai comuni della Valdisieve.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

martedì 22 aprile 2025

IO MI RIFIUTO - mostra di opere di Edoardo Malagigi - dal 10 maggio all'8 giugno

Cosa succede se iniziamo a guardare ciò che scartiamo? Se ci accorgiamo che anche i materiali dimenticati possono parlare di noi, del nostro impatto e delle possibilità di cambiamento?

Dal 10 maggio all’8 giugno 2025, i Comuni di Pontassieve e Pelago ospitano 𝗜𝗢 𝗠𝗜 𝗥𝗜𝗙𝗜𝗨𝗧𝗢, la mostra diffusa dell’artista e artivista Edoardo Malagigi.

Un percorso tra piazze, biblioteche, spazi culturali e urbani. Sculture monumentali fatte di tetrapak, cartone, plastica, pulper, filtri esausti.
Per riflettere sulla crisi ambientale, sull’estinzione, sull’eccesso.
Per ricordarci che l’uomo non è il solo protagonista. E che ogni gesto, ogni scarto, ogni scelta… lascia traccia.

✨ Inaugurazione: 10 maggio ore 18:00 – Officina Sieve
🆓 Ingresso gratuito
🗺️ Presto tutti i dettagli e il programma completo!

👉 Scopri di più sulla mostra: www.iomirifiuto2025.com

La mostra si tiene presso 
OFFICINA SIEVE
Via del Molino, 17
San Francesco 
Pelago (Firenze)

lunedì 14 aprile 2025

Il maltempo del 14 marzo, ha fatto riemergere una vecchia discarica sul torrente Argomenna (Pontassieve)

L'ondata di maltempo di 1 mese fa, che ha alluvionato alcune zone della Val di Sieve, tra cui Rufina, Montebonello e Contea, con la portata d'acqua abbondante che c'è stata anche sul torrente Argomenna (affluente del fiume Sieve in zona Montebonello - siamo nel comune di Pontassieve, adiacenti al comune di Rufina), ha fatto franare gli argini nel punto dove era collocata una vecchia discarica comunale.

Ora nel torrente, dal punto della discarica in Via Argomenna, fino a circa 700 m. a dove sfocia nel fiume Sieve, ci sono sacchetti, stoffe, e altri rifiuti che sono stati portati via dalla corrente il 14 marzo scorso.

E' un ex discarica comunale (FI079), già inserita nell'elenco dei siti da bonificare http://www.appenninosettentrionale.it/eis2/interventi.php?comune=09048033  pare, catagolata come Industria (ma i rifiuti che vengono fuori, sembrano più urbani e indifferenziati). Già conosciuta fin dal Piano Regionale dei Rifiuti del 1999 sui siti da bonificare. Anche il POI (Piano Operativo Intercomunale di Pontassieve e Pelago, che sta per essere approvato a giorni) la riporta nel Rapporto Ambientale a pag. 232 

Forse però è arrivato il momento di ripulire e bonificarla per davvero?? E magari in tempi brevi? E magari di caratterizzare anche il tipo dei rifiuti in essere visto che gli abitanti più anziani della zona ci dicono che era consuetudine buttare lì i rifiuti e ogni tanto bruciarli (forse alcuni strati di terra più scura possono essere proprio le ceneri?). Se fossero stati rifiuti indifferenziati (come è logico pensare visto che in quegli anni non c'erano le raccolte differenziate come ora) e fossero stati davvero bruciati, forse in quel luogo c'è anche traccia di inquinanti pericolosi derivati dal bruciare le plastiche, come la diossina?

ALCUNE FOTO











https://sira.arpat.toscana.it/app/f?p=55002:MAPPA

Una cosa analoga è successa anche sul torrente Rovigo in alto Mugello, una frana fa riemergere una vecchia discarica. In questo caso si sono movimentati in tanti anche per ripulire. Qui alcuni articoli a riguardo. 



venerdì 7 marzo 2025

Dal sito di Italia Nostra 

IConsiglio di Stato, con la sentenza n. 1872 pubblicata il 5 marzo 2025, ha accolto l’appello proposto da Italia Nostra ed alcuni residenti, tutti rappresentati e difesi dall’Avv. Michele Greco, ed ha annullato gli atti con i quali la Regione Toscana ha autorizzato la realizzazione di un parco eolico nel Comune di Roccalbegna, sul Monte Amiata.

Si tratta di una sentenza storica, non solo per il risultato ottenuto, che impedisce la realizzazione di un campo eolico in una località di immenso valore ambientale e paesaggistico, ma anche perché il Consiglio di Stato ha affermato una serie di principi che sono destinati a fare giurisprudenza.

Nella sentenza si afferma infatti, che “l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico” e che “il paesaggio, quale bene potenzialmente pregiudicato dalla realizzazione di opere di rilevante impatto ambientale, si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella riveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo. In altri termini, il paesaggio si manifesta in tali casi quale componente qualificata ed essenziale dell’ambiente, nella lata accezione che di tale bene giuridico ha fornito l’evoluzione giurisprudenziale, anche di matrice costituzionale.

Il Consiglio di Stato, nell’accogliere i motivi di ricorso proposti dall’Avv. Greco, ha precisato inoltre che il soggetto che propone il progetto è tenuto a svolgere una “analisi del territorio attraverso una attenta e puntuale ricognizione e indagine degli elementi caratterizzanti e qualificanti il paesaggio, effettuata alle diverse scale di studio (vasta, intermedia e di dettaglio) in relazione al territorio interessato alle opere e al tipo di installazione prevista. Le analisi debbono non solo definire l’area di visibilità dell’impianto, ma anche il modo in cui l’impianto viene percepito all’interno del bacino visivo”.

Importante, inoltre, il richiamo del Consiglio di Stato alle aree non idonee ad accogliere impianti eolici inserite nel Piano ambientale ed energetico della Regione Toscana (PAER), richiamo che ne conferma il valore precettivo più volte messo in discussione da altre sentenze.

Infine, nella sentenza è stato riconosciuto alla Soprintendenza il ruolo che le spetta, troppo spesso disatteso, ed è stato anche ribadito che gli strumenti urbanistici non possono essere vanificati senza adeguate istruttoria e motivazione.

La sentenza dimostra, in altre parole, che i valori costituzionali, ambiente e paesaggio non possono essere contrapposti e che la loro tutela non può essere sacrificata in ragione della normativa di favore per le rinnovabili, che in questi ultimi anni è stata ampliata oltre ogni limite. 

giovedì 12 dicembre 2024

Sabato 21 Dicembre, ore 10:00 Presidio in Piazza del Duomo 10, di fronte alla Regione Toscana

EVENTO FB https://fb.me/e/77BaNTIvd

SALVIAMO la Piana e Firenze per un futuro vivibile !!

Sabato 21 Dicembre, ore 10:00 Presidio in Piazza del Duomo 10, di fronte alla Regione Toscana
Dall’inizio del 2024 la Regione Toscana ha incaricato l'Università di Firenze di dare gambe operative al Parco Agricolo della Piana, ma contemporaneamente mantenendo la scelta del nuovo aeroporto.
È condivisibile la scelta di realizzare concretamente il Parco agrecologico della Piana, ma è assolutamente inaccettabile relegarlo, nei fatti a “solo oggetto subalterno” del nuovo aeroporto.
Noi - il vivente della piana: ecosistema, ambiente collettivo di vita, popolazione umana - non vogliamo un parco di PSEUDO compensazione ambientale di un'opera insostenibile come il nuovo aeroporto.
Le politiche territoriali per la Piana e l’ecosistema metropolitano – la ‘ colmata’ over edificatoria - caro Giani, cara Monni sono un fallimento che l'aeroporto rende ancora più grande e non più sopportabile e le precedenti sentenze di TAR e Consiglio di Stato lo dimostrano.
Per questi motivi vogliamo sostenere il percorso di Regione e Università che crea le condizioni in cui i Comuni e la partecipazione degli Abitanti potranno giocare un ruolo da protagonisti, e non da semplici “comparse, prese poi anche in giro” come accaduto in precedenza. Questa volta vogliamo incidere sulle scelte (partecipazione deliberativa), con processi come l’ “Alleanza per l’ ecosistema metropolitano " tra Comunità e Comuni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano, Carmignano, con la speranza che altri si aggreghino.
Noi abbiamo questa responsabilità collettiva:
SALVARE L' AMBIENTE DI VITA DELLA PIANA E QUINDI ANCHE DI FIRENZE.
La crisi energetica ed ecologica si manifesta con il cambiamento climatico anche locale e il gravissimo stato idrogeologico della piana ormai fuori controllo e oberato da addizioni urbanistiche insostenibili, come ci raccontano le due recenti alluvioni a danno della popolazione e dell'economia;
La "saturazione" edilizia e la caotica programmazione infrastrutturale della piana da tempo hanno superato ogni limite di carico, e ISPRA nell’annuale Report (7-11-24) sul consumo del Suolo, mette proprio Firenze ai primi posti della “sciagurata” graduatoria.
È obbligo di tutti rigenerare la qualità dell'aria e mitigare le temperature metropolitane causa di inquinanti e calore nell'aria, infatti, sono entrambi fattori principali che contribuiscono al raggiungimento delle soglie critiche per la Salute proprio nelle aree centrali e nodali della piana.
È obbligo di tutti prevenire i rischi idraulici e idrogeologici, e non inventarsi soluzioni pindariche per modificare i corsi dei reticoli minori, pensando di poter “piegare la natura” pur di approvare opere incompatibili con il territorio.
Poche balle: il territorio e l’ambiente di vita non possono sopportare altro consumo di suolo e un ulteriore impoverimento dell’ecosistema naturale, insediativo e sociale.
E non è più accettabile per gli abitanti di Peretola, Quaracchi e Le Piagge il flusso inquinante del traffico aereo lasciato crescere a dismisura oltre i limiti e senza controlli, prospettando il nuovo aeroporto non risolverà e cercando così di spostare il problema altrove.
Tutto ciò a maggior ragione in una situazione di crisi dei sistemi produttivi, di disoccupazione e precarietà del lavoro, che reclama una non più rinviabile conversione ecologica dei processi di produzione di beni essenziali (vedi come esempio lungimirante le proposte del collettivo lavoratrici e lavoratori GKN).
In questo quadro va arrestato il processo di overtourism direttamente legato alle proposte T.A. per un nuovo aeroporto che vuole triplicare l’attuale volume di passeggeri, in un abbraccio mortale per l'ambiente di vita, che espelle gli abitanti da Firenze, fa aumentare il costo della vita, delle abitazioni e degli affitti, riducendo i servizi pubblici alla persona e le residenze sociali.
La nostra è una chiamata alla responsabilità collettiva. Un invito a riflettere, a immaginare, a costruire insieme un futuro dove Firenze torni ad essere abitata, non solo visitata, contro i danni di un overtourism già ben visibili e che saranno ampliati con il nuovo aeroporto riducendo a semplice parco ornamentale della
Piana quel territorio che invece dovrebbe avere SOLO le funzioni di riequilibrio delle emissioni climalteranti e potenzialità rigenerative dell'ecosistema che non posso essere svolte collocando un nuovo aeroporto in un Parco.
Vi aspettiamo per gridare insieme il nostro NO a un progetto che mortifica l'ambiente, e il nostro SÌ a una visione che restituisca cuore e anima a tutto il territorio.
Insieme, possiamo salvare Firenze e tutti i comuni della Piana
Sabato 21 Dicembre, ore 10:00 Presidio in Piazza del Duomo 10, di fronte alla Regione Toscana
Promotori
Alterpiana, Comitato No Aeroporto di Prato, Grasp, Italia Nostra,
Legambiente, MuovitiToscana! , Presidio No Inceneritori No Aeroporto, SI Parco No Aeroporto, VAS Onlus

martedì 3 dicembre 2024

Forum nazionale Salviamo il Paesaggio: 5 DICEMBRE Giornata mondiale del suolo (perduto)

Forum nazionale Salviamo il Paesaggio: è indispensabile difendere il suolo e chi assicura le attività di monitoraggio.

Due sono i principali motivi che hanno spinto il Forum nazionale Salviamo il Paesaggio a partecipare oggi alla presentazione a Roma della nuova edizione del Rapporto sul Consumo di Suolo a cura dell’ISPRA. In primis per conoscere in anteprima il trend registrato dal consumo di suolo nell’ultimo anno che temiamo sia in sostanziale linea con il dato dell’anno precedente, ennesima conferma della continua grave perdita della risorsa vitale e non rinnovabile del nostro Paese.

In secondo luogo per tornare a ribadire il nostro grido sempre più accorato: arrestiamo, e non solo limitiamo, il consumo di suolo e sosteniamo anche finanziariamente il riuso di tutto l’ampio stock edilizio esistente ma inutilizzato; con l’ausilio di una concreta ed efficace legge statale, che purtroppo continua a non comparire nell’agenda delle commissioni parlamentari.

Il 5 dicembre ricorre la Giornata Mondiale del Suolo ed è opportuno domandarsi quale sia lo stato di salute del suolo italiano. La risposta non può che basarsi su dati e monitoraggi scientifici certi, come quelli forniti da ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale costituito nel 2010 riunendo tre diverse agenzie per fornire supporto scientifico al ministero dell’Ambiente e allo stesso tempo rappresentare per i cittadini un riferimento sicuro dove attingere dati ambientali. 

L’ISPRA non è solo un centro elaborazione dati a servizio di un ente chiuso – in questo caso il Ministero dell’Ambiente – ma una vera e propria stanza aperta che fornisce, a tutti coloro che abbiano interesse e desiderio di servirsene, elementi conoscitivi su territori e problemi ambientali. Inoltre, in quanto servizio tecnico della Pubblica Amministrazione, è un soggetto indipendente: e questa è una preziosa garanzia di imparzialità.

Il Rapporto annuale “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che quest’anno viene presentato il 3 dicembre, è uno degli esempi più significativi della sua attività e presenta dati che meriterebbero maggiore attenzione da parte di chi pianifica e governa a tutti i livelli istituzionali. 

Grazie alla grande professionalità dei suoi addetti e alla sua capacità di relazionarsi all’esterno, l’ISPRA in questi anni è diventato uno strumento indispensabile a servizio del Ministero dell’Ambiente, dicastero che è chiamato a svolgere un ruolo decisivo nella gestione di situazioni enormemente complesse. 

Riteniamo quindi indispensabile salvaguardare l’operatività dell’ISPRA che, anzi, andrebbe incentivata potenziandone mezzi e strumentazione, perché tutti noi consideriamo ISPRA un bene comune di cui andare orgogliosi.

Forum nazionale Salviamo il PaesaggioDifendiamo i Territori

FONTE https://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/12/giornata-mondiale-del-suolo-perduto/

venerdì 15 novembre 2024

ITALIA NOSTRA: La Legge Marson compie dieci anni.

La Legge Marson compie dieci anni: un testo autenticamente innovativo in una Toscana dove c’è ancora troppo cemento.

Commento del Prof. Gian Franco Cartei pubblicato sul Corriere F.no del 10 novembre 2024

"Il 10 novembre ricorreva il decennale della legge toscana sul governo del territorio, meglio nota come legge Marson, dal nome dell’assessore regionale della Giunta presieduta da Enrico Rossi.
All’epoca della sua approvazione fu una legge profondamente innovativa sul piano nazionale. 
Introdusse, infatti, una prospettiva nuova rispetto ai canoni della vecchia urbanistica: pose al centro la nozione di patrimonio territoriale; promosse la conservazione delle risorse naturali; privilegiò il riuso del suolo già urbanizzato; valorizzò il principio della partecipazione al processo urbanistico. E non ultimo scalfì il dogma, all’epoca sacralizzato, della autonomia dei Comuni nelle scelte urbanistiche. Il compendio di tutto questo fu il contrasto al consumo di suolo agronaturale che soprattutto in quegli anni, anche in Toscana correva sulla spinta di interessi troppo spesso speculativi". ( Leggi Tutto)

FONTE ITALIA NOSTRA https://italianostrafirenze.wordpress.com/2024/11/12/la-legge-marson-compie-dieci-anni-un-testo-autenticamente-innovativo-in-una-toscana-dove-ce-ancora-troppo-cemento/#like-31621


INCENERITORI: NON NE PARLIAMO PIU'

 

In questi giorni abbiamo voltato 2 pagine

📖📖 Finalmente.
❌Inceneritore di Firenze Case Passerini = Caso Chiuso
🎯🏆 2 Importanti vittorie contro il trattamento termico dei rifiuti nei nostri territori dove sono ancora attivi gli inceneritori di:
🏭 Poggibonsi
🏭 Arezzo - San Zeno
🏭 Pistoia - Montale
🚶🏽‍♂️🚶‍♀️ Come Movimenti, Comitati, Associazioni e Comuni Rifiuti Zero abbiamo fatto molta strada in questi anni; ottenendo vittorie importanti e non scontate contro un sistema di potere apparentemente ben oliato e invincibile che connette politica, grandi imprese e troppo spesso la stessa criminalità organizzata.
💪🏻🛣️C'è ancora tanta strada da percorrere, animo!
non ci siamo mai fermati e ripartiamo tutti/e dalla Manifestazione Regionale di Pontedera ⤵️ https://www.facebook.com/pianacontronocivita/posts/pfbid031LTiGpXnYJ8o2nTL7uzdWfiuwgzNzmKAxChYvTRFZHHojvvGWrzdFMau7M6jVrGFl?locale=it_IT
🫱🏼‍🫲🏽♻️ con le sue connessioni, i suoi obiettivi, la sua critica al GreeenWashing ed ai "nuovi inceneritori" mascherati da nuovi combustori, gassificatori, bioraffinerie⤵️ https://www.facebook.com/pianacontronocivita/posts/pfbid031LTiGpXnYJ8o2nTL7uzdWfiuwgzNzmKAxChYvTRFZHHojvvGWrzdFMau7M6jVrGFl?locale=it_IT


giovedì 14 novembre 2024

COALIZI0NE TESS: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE GIANI PER BLOCCARE I LAVORI DELL’IMPIANTO EOLICO MONTE GIOGO

DAL SITO DI ITALIA NOSTRA: https://italianostrafirenze.wordpress.com/wp-content/uploads/2024/11/lettera-aperta-alla-presidenza-regione-toscana_9novembre24.pdf 

Pubblichiamo la lettera che la coalizione TESS ( Transizione Energetica Senza Speculazione) di cui fa parte anche Italia Nostra Firenze, ha inviato al Presidente Giani, in merito all'impianto eolico industriale del Monte Giogo di Villore.

"Con la presente si chiede l’immediata sospensione dei lavori per l’impianto industriale eolico sul
crinale Monte Giogo di Villore-Corella, a causa di criticità palesi e sempre più rischiose per
l’ambiente, il territorio e le persone che lo abitano. Questa lettera ha lo scopo di togliere ogni alibi alle Istituzioni, e alle persone che le rappresentano, perché non dicano un giorno: Noi non sapevamo. 
Di fronte ai sempre più numerosi disastri idrogeologici, spesso provocati da scriteriati interventi umani, c’è bisogno di assunzione di responsabilità. Riteniamo che la politica non debba dare l’impressione di essere incaricata solo di sottoscrivere a occhi chiusi decisioni prese altrove".( leggi Tutto).

Lo scempio in atto sul crinale Mugellano. 


Lettera Aperta sul RIUSO

Destinatari: Gentili Sindaci – Gentili Assessori all’Ambiente – Gentili Presidenti dei Consigli Comunali, con preghiera di estendere la presente a tutti i membri del Consiglio Comunale dei Comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Londa, Dicomano, San Godenzo – Gentili membri dell’Osservatorio Rifiuti Zero del Comune di Pontassieve, per tramite della Responsabile del Settore 5 Tutela ambientale, sostenibilità e ciclo dei rifiuti – Gentile Direttore di AER SPA

E per conoscenza: al Direttore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero – Alle associazioni del territorio della Valdisieve – Alla stampa – Ai social.

Le volontarie e i volontari del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa e dell’Associazione RifO’ che lo gestisce, forti dell’esperienza accumulata nel tempo, intendono attirare la vostra attenzione su quanto segue:

Il Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa compirà, il prossimo 16 novembre, 5 anni. Sono stati 5 anni molto intensi, di impegno, di apprendimenti, di contatti, di rapporti umani ricchi e produttivi. In questi 5 anni abbiamo imparato che la pratica del riuso e della riparazione sono importanti nel nostro, come in ogni territorio, e sarebbe fondamentale praticarla su più larga scala.

Perché il centro del riuso:

  • intercetta una grande quantità di beni recuperabili; questo risparmia energia, emissioni e produzione di rifiuti, con tutte le positive conseguenze del caso. Il nostro piccolo laboratorio ripara e rimette in circolo un gran numero di AEE che diventerebbero RAEE senza quell’intervento. Risparmia alla discarica circa 4 tonnellate di beni ogni anno. Ma conosciamo le cifre ben più alte che i Centri di Riuso più grandi possono generare. In generale in Italia, secondo il Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2024, a cura dell’Osservatorio del Riutilizzo, sono circa 600.000 le tonnellate di beni che ogni anno potrebbero essere salvati dallo smaltimento. Lo stesso Rapporto afferma, che dati i dodici anni intercorsi tra la programmata e l’effettiva uscita del Decreto sulla materia (DM 119 del 10(07/23), sono stati sprecati 7 milioni di tonnellate di beni ancora utilizzabili. Ricordiamo che le più recenti disposizioni europee, in particolare sul reperimento delle materie prime critiche, sulla preparazione al riutilizzo e sul diritto alla riparazione, vanno fortemente in questa direzione e stanno impegnando gli Stati Membri a legiferare e le Amministrazioni Locali a organizzarsi per raggiungere i relativi obiettivi;
  • crea un nucleo importante di coscienza civica nel territorio: si è visto che dove esistono i centri di riuso la popolazione è anche più attenta alle pratiche di raccolta differenziata e di decoro dell’ambiente. Questo lo possiamo toccare con mano, anche se non siamo in grado di quantificarlo statisticamente: le persone che ci frequentano sono portate a elaborare e a trasferire alla propria vita quotidiana e ad altre persone, le informazioni e le riflessioni che la pratica del riuso genera;
  • crea occasioni di economia e di posti di lavoro: il nostro centro è molto piccolo e apre solo 7 ore a settimana ma è fortemente in attivo con i propri bilanci. Possiamo calcolare facilmente che un centro grande e attrezzato, aperto ogni giorno, potrebbe dare un reddito a più persone;
  • crea occasione di impiego anche a persone svantaggiate, che trovano nel riuso e nella riparazione, spesso gestiti da associazioni o cooperative, l’ambiente giusto per sviluppare capacità non sempre evidenti;
  • é un punto di incontro, dove la varietà delle merci esposte, la loro svariata provenienza ed eterogeneità, è uno stimolo importante alla creatività. Il Laboratorio di Londa riceve infiniti suggerimenti, stimoli, proposte dai suoi visitatori, e noi, volontarie e volontari, ci rendiamo conto di quanti talenti sono pronti a essere utilizzati e quanto la piccola dimensione del centro che gestiamo non consenta di valorizzarli;
  • è un punto di grande attrazione per il centro abitato che lo ospita.
    Tutto ciò detto, sapendo bene che la nostra, fin dall’inizio, voleva essere un’esperienza “pilota” riteniamo che dopo 5 anni possiamo trarre alcune importanti deduzioni e conseguentemente rivolgere agli amministratori locali un appello:

La nostra è un’esperienza positiva, che è andata crescendo, nel numero di beni salvati, di persone che ci frequentano, di buoni rapporti intrecciati, di reti di relazioni create e di radicamento nel territorio. Ma scontiamo la frustrazione, che spesso avvertiamo, di non avere la dimensione per intercettare l’enorme quantità di beni che si potrebbero salvare e ridistribuire con locali, personale e organizzazione adeguata. Le richieste che noi non possiamo evadere sono innumerevoli e riguardano una grande quantità di beni dismessi da privati e aziende. Purtroppo né la pubblicazione sui social, né il nostro personale impegno a mettere insieme offerte e bisogni, sono sufficienti a rendere disponibili i beni in buone condizioni che potrebbero avere una seconda vita.

Di qui l’appello: i comuni, tutti insieme, e il gestore dei rifiuti, dovrebbero porsi l’obiettivo di un grande centro di riuso e di riparazione, adeguato ai bisogni del territorio, come del resto richiedono le normative europee e nazionali, gestito da una cooperativa sociale, in sinergia con le associazioni del territorio, o da chi gli amministratori riterranno più opportuno. Dovrebbero inoltre creare le condizioni per favorire l’apertura di centri per la Preparazione al Riutilizzo ai sensi del DM 119 del 10/07/23. Gli esempi a cui ispirarsi sono tanti e di grande successo, in tutta Italia, disponibili a mettere in comune la loro competenza.

Le Volontarie e i Volontari del Laboratorio di Londa sono a disposizione per condividere la loro esperienza, in qualsiasi momento.

I Volontari e le Volontarie del Laboratorio di Londa
La presidente dell’Associazione RifO’ Olivia Santavenere

Londa 4 novembre 2024
https://www.facebook.com/labriusolonda
laboratorioriparazioneriusolonda.blogspot.com

FONTE: https://valdisieveintransizione.org/notizia/lettera-aperta-sul-riuso/