2 giugno 2010 – II camminata nazionale dell’Ariacheta
Sì alla responsabilità ambientale!
Nei giornali e nei media finalmente sta emergendo l’aspetto speculativo dei grandi impianti eolici, la truffa a danno di TUTTI i cittadini - perché l’ambiente è di tutti, come lo è il denaro dei finanziamenti. Quella che veniva presentata come un’alternativa energetica pulita si è rivelata un fallimento: i “parchi” eolici si distinguono per resa scarsissima, manutenzione e smantellamento difficoltosi, danni irreversibili al paesaggio e al turismo, infiltrazioni illegali e mafiose, società fallimentari, degrado ambientale e strage dell’avifauna, gravi disagi alla popolazione residente. Mese dopo mese vengono pubblicati nuovi dati e cifre, mentre si moltiplicano i siti, i comitati e le inizative di opposizione: lo testimoniano articoli e trasmissioni che iniziano a mostrare il vero volto di questo brutto sogno da cui ci stiamo svegliando, in Italia come in altri paesi europei.
Lo Stato Italiano nel 2007 prevedeva una potenzialità eolica di 10.000 MW installati on-shore e 2.000 off-shore. In Italia risultano in esercizio a fine 2009 già 4845 MW, che in realtà all’ottobre 2009, considerando tutti gli impianti già autorizzati, lievitavano a 7674 MW. Tuttavia, considerando tutti i pareri ambientali positivi (pareri sostanziali e quindi preludio all’autorizzazione finale) il dato complessivo è pari a oltre 11.000 MW, raggiunti all’insegna di una sostanziale improvvisazione e senza che vi sia mai stata un’effettiva pianificazione, programmazione o analisi preventiva da parte di Stato o Regioni. Ad esasperare questa già sconcertante situazione, premono istanze in istruttoria presso le Autorità preposte per ulteriori 70.000 MW, ad emblema di una situazione inverosimile ma in cui le società maturano diritti giuridici sugli uffici preposti.
Il futuro eolico italiano, a fronte di oltre 10.000 MW di potenza installata, con la spesa spropositata di circa 3,7 MLD di euro all’anno e le note criticità ambientali, contribuirà solo a circa l’1,5% del fabbisogno energetico complessivo nazionale (elettrico, trasporti, civile e industria).
Le grandi associazioni (CAI, Lipu, WWF, la stessa Legambiente) dopo comprensibili esitazioni iniziali prendono una posizione sempre più netta, così come stanno facendo anche le più avvedute forze politiche. A un anno di distanza lo ribadiamo, questo non è che l’inizio dello scontento.
Per la difesa l’Appennino il momento è cruciale: se verranno approvati i molti progetti, il crinale verrà devastato dalla proliferazione incontrollata di larghe strade, elettrodotti, e soprattutto dai giganteschi piloni d’acciaio alti più di 100 m, che sostengono pale rotanti di dimensioni maggiori a quelle di un campo di calcio.
Siamo stufi di dire sempre no!
Quest’anno con la nostra passeggiata vogliamo dire sì:
- sì alle energie alternative, diffuse, intelligenti e di tutti
- sì alla responsabilità ambientale
- sì allo sviluppo sostenibile
- sì alla tutela delle risorse naturali.
I nostri sì devono bastare a bloccare la speculazione sul territorio: i grandi impianti industriali danno tanti soldi – prelevati dalle bollette! – a pochi speculatori, e sfruttando l’immagine dell’eolico come energia pulita sottraggono ai cittadini della montagna il loro territorio, trasformando una fonte di benessere collettivo in danno e disagio. È la nuova strategia di sfruttamento dell’Appennino: i grandi potentati esercitano facilmente pressione sui piccoli comuni del Mugello (Barberino, Scarperia, Borgo, Palazzuolo, Firenzuola, Vicchio, Marradi, San Godenzo, Londa), poco abitati ma con grandi estensioni territoriali sul crinale e di grande rilevanza ecologica.
È l’anno internazionale della Biodiversità: battiamoci perché anche l’eolico, come l’acqua e il fotovoltaico, diventi un’energia davvero compatibile e alla portata di tutti.
Comitato spontaneo Ariacheta - San Godenzo (Fi), 2 Giugno 2010
Con l’adesione di: Altura, ASOER, CNP, Italia Nostra Toscana ed Emilia Romagna, Mountain Wilderness, ProNatura Toscana ed Emilia Romagna, WWF Mugello, WWF Forlì
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