Presentato un documento sottoscritto
anche dai Presidenti di ALTURA, AMICI DELLA TERRA, LIPU, WILDERNESS ITALIA e
MOVIMENTO AZZURRO
MARCO PARINI, Presidente Italia
Nostra: “In Italia Vendola, Crocetta e Castellacci e in Inghilterra Cameron
stanno facendo retromarcia su Eolico e Fotovoltaico selvaggi. Occorre ripensare
la politica energetica delle Fer elettriche e puntare di più su Efficienza
Energetica e Ricerca”.
Roma, 28
Maggio 2014 – Si è svolta nel pomeriggio presso la X^ e XIII^ Commissione del Senato
l’audizione di ITALIA NOSTRA relativa agli atti comunitari n°15 e 16 sul
potenziale dell’energia oceanica e le Politiche dell’energia e del clima per il
periodo 2020-2030.
ITALIA NOSTRA ha presentato
un documento, sottoscritto dai Presidenti di Altura, Amici della Terra,
LIPU, Wilderness Italia e Movimento Azzurro
in cui si esprime una viva preoccupazione circa la definizione
degli obiettivi dell'Unione Europea al 2030 in materia di contenimento dell'emissione
di gas climalteranti. Le 6 Associazioni Ambientaliste
ritengono certamente che l’impegno
primario di tutti, in Italia e in Europa, debba essere concentrato sulla
effettiva riduzione delle emissioni nocive globali e perciò che ciascun Paese
membro debba scegliere le misure più utili a raggiungere l’obiettivo di
riduzione di gas climalteranti in base alle proprie peculiarità territoriali e
potenzialità economiche.
Sottolinea Marco Parini, Presidente di
ITALIA NOSTRA: “ Siamo
preoccupati che la possibile fissazione di obiettivi europei vincolanti nel
periodo 2020-2030 in materia di energia
rinnovabile possa favorire una nuova ondata di impianti industriali di
produzione di energia elettrica da fonti non programmabili (in particolare
eolica e solare in aree verdi) con forte impatto ambientale, scarsi risultati
in termini di riduzione dei gas serra, inefficienze e insostenibile costo
economico”.
In Italia, si legge nel documento, nell'attuazione dell'analogo programma europeo "20-20-20 per il
2020", tali impianti industriali sono stati costruiti in
questi anni in modalità inusitate sia nel numero che nelle dimensioni sfruttando
l’incentivazione più alta in Europa ed hanno rappresentato, nel loro
complesso:
- una
delle più violente e repentine aggressioni al paesaggio ed all'ambiente
italiano;
- un
disastro in termini di costi sostenuti dalla collettività: oltre 12 miliardi
all'anno di soli incentivi ed un onere
complessivo, se si includono i gravosi servizi ancillari che le Fonti ad
Energia Rinnovabile (FER) non programmabili comportano, ormai nell'ordine di grandezza dell' 1% del PIL;
- l’assorbimento
di un carico di risorse tale da deprimere la ricerca, di base ed applicata,
per lo sviluppo di nuove tecnologie e
qualsiasi altro investimento in settori ben più performanti per la riduzione di
gas serra come le rinnovabili termiche, l’efficienza energetica, le
modalità di trasporto sostenibile e il telelavoro;
- una
delle cause principali del costo proibitivo dell’energia in Italia con la conseguenza
di una spinta alla delocalizzazione delle produzioni a più alto consumo di
energia dall'Italia verso Paesi dove l'energia costa meno e le normative per il
rispetto dell'ambiente sono meno stringenti, determinando, in questo modo,
un aumento delle emissioni di gas serra a livello globale;
- un
considerevole flusso di denaro in uscita dall’Italia per l'acquisto dell'hardware
che ha favorito quasi esclusivamente imprese e filiere industriali estere;
- un
beneficio occupazionale ridotto e limitato alle installazioni;
- la
negazione stessa del principio di "produzione individuale distribuita"
teorizzato dagli stessi fautori delle rinnovabili come modello energetico
sostenibile del futuro;
- un
nuovo lucroso affare per la criminalità organizzata, in particolare nelle
regioni del Mezzogiorno, come testimoniato dalle confische milionarie,
dalle inchieste giudiziarie e dalle intercettazioni telefoniche di alcuni mafiosi.
Commenta così
ancora MARCO PARINI: “ Queste valutazioni non sono solo nostre: non
per niente l'impegno dei Governi in questi ultimi 2 anni si è concentrato
proprio nel tentativo di ridurre l'accelerazione dei costi derivanti dagli
incentivi garantiti alle FER elettriche con grande prodigalità. Nonostante
questo però, nel 2013 la spesa per incentivi è aumentata ancora di oltre un
miliardo di euro rispetto all'anno precedente. Ma recentemente i Presidenti Vendola,
Crocetta e Castellacci in Italia e il
premier Cameron in Inghilterra hanno espresso forti e chiare tutte le loro
perplessità sull’invasione di pale o pannelli che ha devastato il loro territorio. Persino in Germania, paese
leader nella produzione delle tecnologie per l’utilizzo delle fonti eolica e
fotovoltaica, è in atto la revisione delle incentivazioni e, nell’ambito di
tale procedura, una commissione di esperti indipendenti nominata dal Bundestag
ha concluso che l’incentivazione delle FER tedesche non è uno strumento
efficace per la salvaguardia del clima, non è economicamente efficiente, né ha
avuto un effetto positivo sull’innovazione.
Il documento
presentato alle Commissioni del Senato chiede dunque al Governo non solo di non incentivare più nuovi impianti industriali FER elettrici,
ma anche una congrua ed equa tassazione degli impianti incentivati in modo
spropositato prima della riforma del 2012, dalla quale ottenere le risorse,
senza ulteriori aggravi nè per lo Stato nè per i consumatori, per raggiungere
il nuovo obiettivo al 2030 in materia di riduzione delle emissioni nocive. E non si tratterebbe di un comportamento
isolato in Europa , scrivono ancora le Associazioni, visto che la Spagna e la Grecia hanno già agito con grande determinazione proprio in
questo senso per riassorbire, in parte, i propri eccessi di prodigalità.
Conclude così PARINI: “ Il Premier Renzi si
è presentato al Parlamento ed al Paese evocando forti discontinuità con
comportamenti del passato ormai non più sostenibili: speriamo che voglia mettere riparo agli errori già
commessi in questo settore strategico
per il nostro Paese”.
Ufficio Stampa ITALIA NOSTRA
Roberto Testarmata
Media Reletions &Public Affairs
EffeCi Comunicazione
Tel.06 /489.000.41
Cell.345 \ 28.00.705
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