Indagini per truffa anche nel comune di Pontassieve

                      l'inchiesta

Swap dei Comuni, ora si indaga per truffa L'indagine iniziata dopo una puntata della trasmissione «Report» che parlava dei «derivati». Acquisiti alla Carifirenze contratti di Marradi e Pontassieve. Negli ultimi mesi alcuni Comuni hanno «rescisso» i contratti: Scandicci decise di uscire senza perdite. 

La Procura della Repubblica ipotizza il reato di truffa nell'inchiesta relativa agli swap accesi da nove amministrazioni comunali e dalla Regione Toscana. E non a caso, nei giorni scorsi, gli uomini della Guardia di Finanza — coordinati dal procuratore capo Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto procuratore Gabriele Mazzotta — sono andati in alcuni uffici della sede centrale della Cassa di Risparmio di Firenze. Le Fiamme gialle si sono presentate esibendo un decreto di acquisizione che riguarda gli swap accesi dai Comuni di Marradi e di Pontassieve. Si tratta di un primo, importante atto di un'indagine che ricorda, da vicino, quanto accaduto mesi fa a Milano, dove la magistratura ha portato avanti un'inchiesta «pilota » sugli swap. Le acquisizioni alla Cassa di Risparmio di Firenze serviranno per integrare i contratti presi nei mesi scorsi all'interno degli uffici delle amministrazioni comunali di Marradi e Pontassieve. Proprio del Comune di Pontassieve si era occupata anche la trasmissione Report. Durante la puntata andata in onda il 14 ottobre 2007 ( http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-799ec564-b717-4ffd-98f7-f02c006dbddd.html?p=0) si era parlato del piccolo Comune, presente nelle denunce presentate poi alla magistratura da Adusbef e Federconsumatori il 15 ottobre dell'anno scorso.

L'ESPOSTO - Nell'esposto veniva infatti citato «il caso del vicino Comune di Marradi, dove per ammissione dello stesso sindaco Giuliano Fabbri (ora non più primo cittadino, ndr) alla trasmissione Report, dopo l'evidente impossibilità di prezzare affidabilmente il prodotto in modo da valutarne i cosiddetti costi impliciti ed aver abboccato all'amo, adesso con sincerità si è espresso così: ‘‘Sì, sì, sono preoccupato, io non sono un esperto, però queste formule hanno sempre alcuni rischi e credo che non sia mai bene rischiare in modo particolare quando si gestiscono i soldi dei contribuenti''». La lista dei Comuni finita sotto la lente d'ingrandimento è comunque piuttosto ampia: si inizia con Firenze e si prosegue con Campi Bisenzio, Impruneta, San Casciano, Tavarnelle, Palazzuolo sul Senio e Scandicci. Non manca neppure la Regione Toscana, dove i finanzieri — mesi fa — hanno acquisito documentazione all'interno della direzione Risorse finanziarie. Difficile dire quanti soldi siano stati impegnati per «accendere » swap e derivati. Secondo una stima formulata dagli inquirenti, i nove Comuni e la Regione hanno speso diversi milioni di euro.

LA RESCISSIONE DEI CONTRATTI - In questi mesi molti Comuni hanno «rescisso» i contratti: è il caso di Marradi ma anche di Scandicci che decise di uscire da uno dei due contratti di «swap a condizioni neutre », ovvero senza perdite. Quanto al Comune di Firenze una perdita reale, nella vicenda degli swap, c'è già stata. Si tratta di 997 mila euro e spiccioli, ed è registrata, come indicato dallo stesso assessore Tea Albini nel suo intervento apparso sul Corriere Fiorentino, nel bilancio comunale consuntivo 2007 pubblicato on line, a pagina 73 del rendiconto gestionale di Palazzo Vecchio. Ma è certo che con gli swap, l'amministrazione dovrà fare i conti a lungo: alcuni dei contratti firmati arrivano fino al 2035.

Simone Innocenti
11 marzo 2009

da: http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2009/11-marzo-2009/swap-comuni-ora-si-indaga-truffa--1501077416499.shtml