Il Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra conferma la riduzione della quantità di rifiuti urbani prodotti nei 28 paesi membri dell'Unione Europea
Produzione rifiuti urbani in UE
Il Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra, recentemente pubblicato, fornisce una panoramica generale sul mondo dei rifiuti.
Il rapporto di Ispra prende in considerazione le quantità di rifiuti prodotte, le percentuali di raccolta differenziata, le modalità di gestione dei rifiuti in Europa ed in Italia, nonchè la tariffazione e la valutazione dei costi di gestione dei serizi di igiene urbana a livello nazionale.
Questa ARPATnews presenta i dati sui rifiuti a livello europeo, partendo dalle informazioni contenute nel Rapporto Rifiuti Urbani 2014, e costituisce la prima ARPAT news di una serie che affronterà il tema guardando ai dati nazionali e a quelli regionali.
Il rapporto ISPRA conferma che, anche nel 2012, si è avuta una riduzione dei rifiuti urbani prodotti nei paesi membri dell’Unione Europea.
Si tratta di una flessione del 2,4%, si passa così da quasi 253 milioni d tonnellate a circa 246,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti a livello europeo.
Prendendo in considerazione tutti gli stati membri dell’Unione Europea, ( UE a 28), emerge che il 67,2 % dei rifiuti (pari a 165,8 milioni di tonnellate) vengono prodotti in cinque stati europei:
- Italia
- Spagna
- Regno Unito
- Germania
- Francia.
Tra i nuovi stati membri (nsm), invece, i maggiori produttori risultano essere:
- Polonia (circa 12,1 milioni di tonnellate),
- Romania (7,8 milioni di tonnellate),
- Ungheria (quasi 4 milioni di tonnellate).
Analizzando il dato di produzione pro capite osserviamo una grande variabilità, si va dai 279 kg /abitante per anno dell’Estonia ai 668 kg/abitante per anno della Danimarca.
Il pro capite dei vecchi paesi UE (UE a 15) si attesta, in media, su 523 kg/abitante anno mentre nei nuovi stati il pro capite si pone mediamente a 358 kg/abitante anno.
Gli stati entrati a fare parte dell’UE negli ultimi anni (cd nsm) hanno valori pro capite più contenuti rispetto ai paesi “storici” europei, probabilmente per i minori consumi dovuti a condizioni economiche più modeste.
Il trend di produzione rifiuti in Europa è dunque in calo ma bisogna comprendere se questa riduzione è dovuta alla crisi economica oppure è il frutto di misure di prevenzione poste in essere nei paesi membri ed in linea con le politiche europee in materia di rifiuti.
Dai dati in possesso a livello europeo, emerge una chiara tendenza alla dissociazione tra produzione dei rifiuti urbani e spesa per consumi finali delle famiglie, considerata come driver della produzione dei rifiuti urbani.
Nell’arco temporale che va dal 2007 al 2012, si nota che la spesa per consumi finali delle famiglie, a causa della crisi economica si riduce dello 0,7%, mentre la riduzione di rifiuti urbani subisce un decremento del 5,6 %.
Gestione dei rifiuti in UE
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani, nei 28 stati membri dell’UE, possiamo dire che:
- il 34% viene smaltito in discarica,
- il 24% è avviato ad incenerimento (nell'incenerimento è compreso il recupero energetico),
- il 27% viene destinato al riciclaggio,
- il 15% compostato (nel compostaggio è incluso sia il trattamento aerobico della frazione biodegradabile che anaerobico).
Confrontando i diversi paesi si registra una variabilità elevata nelle modalità di gestione dei rifiuti urbani. Ad esempio, in Germania, meno dello 0,5% dei rifiuti urbani finisce in discarica, contrariamente a quanto accade in Romania, dove vengono destinati alla discarica circa il 99% dei rifiuti urbani.
In generale possiamo affermare che in quasi tutti i paesi si è ridotta la percentuale di rifiuti destinati allo smaltimento in discarica eccezione fatta per l’Ungheria, la Francia e la Lituania che hanno incrementato l’uso della discarica come destinazione finale dei rifiuti urbani.
Il valore pro capite inerente lo smaltimento in discarica nei 28 paesi membri dell’UE è pari, in media, a 161 kg/abitante per anno.
Per quanto riguarda invece l’incenerimento, comprendendo anche il recupero energetico, quasi 57 milioni di tonnellate di rifiuti urbani vengono destinati agli inceneritori. Il 97,7% di questa mole di rifiuti è incenerito nei “vecchi” stati europei (UE 15), la Germania e la Francia insieme inceneriscono circa 28, 6 milioni di tonnellate (pari al 50,2% del totale UE 28). Bulgaria, Grecia, Cipro, Lettonia e Romania non fanno ricorso all’incenerimento, mentre Croazia, Lituania, Malta e Slovenia inceneriscono quantità esigue.
La quantità media pro capite di rifiuti urbani incenerita nei paesi dell’Unione Europea, nel 2012, è stata pari a 113 kg/abitante per anno.
La quantità media pro capite di rifiuti urbani incenerita nei paesi dell’Unione Europea, nel 2012, è stata pari a 113 kg/abitante per anno.
Il ricorso all’incenerimento è particolarmente diffuso negli stati dell’Europa centro-settentrionale, in particolare Danimarca (349 kg/abitante anno), Paesi Bassi (270), Svezia (239), Lussemburgo (237), Germania (213), Belgio (192), Austria (183), Francia (175), Finlandia (171).
I paesi che sono entrati di recente in Europa fanno registrare una media pro capite di rifiuti inceneriti veramente esigua, pari, in media, a 12 kg/abitante per anno.
Con riferimento invece al riciclaggio, nell’Europa a 28, circa 65,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani sono destinati al riciclaggio. In questo settore si registra, nel 2012, un incremento delle quantità trattate dell’1,5%.
L’incremento delle quantità di rifiuti urbani riciclate si è manifestato sia nei “vecchi” paesi membri che nei “nuovi”, rispettivamente dell’0,8% e dell’11,2%. Notevoli incrementi dell’attività di riciclaggio deirifiuti urbani si osservano in Ungheria (+27,2%), Slovacchia (+33,3%), Repubblica Ceca (+34,1%), Lettonia (+35,5%), Estonia (+41,4%) e Croazia (+78,9%)
Il pro capite, nell’UE 28, di rifiuti avviati a riciclaggio raggiunge, nel 2012, 130 kg/abitante anno.
Il pro capite, nell’UE 28, di rifiuti avviati a riciclaggio raggiunge, nel 2012, 130 kg/abitante anno.
Infine prendendo in considerazione il compostaggio, nel 2012, sono stati destinati al compostaggio, nell’UE a 28, circa 35,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani .
Rispetto ai dati del 2011 si ha un aumento del 4,5%, frutto di un aumento del 4% nei vecchi paesi membri e del 13,6% nei paesi di recente adesione.
Guardando al dato pro capite nell’UE 28, si osserva che sono avviati a compostaggio 70 kg abitante per anno di rifiuti urbani.
Per approfondire: Rapporto rifiuti urbani – ISPRA (contesto europeo)
Visualizza i dati su rifiuti urbani prodotti in UE
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File PDF
FONTE ARTICOLO SITO DI ARPAT: http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2014/169-14/meno-rifiuti-in-europa
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