Il corteo è stato colorato e festoso, come nelle premesse degli organizzatori, ma soprattutto molto partecipato. Dal Parco San Donato di Novoli a Piazza della Repubblica un fiume quasi ininterrotto di persone, di bambini e bambine, che raccoglievano un ampio consenso dei cittadini affacciati alle finestre e ai lati delle strade.
Molti anche gli aderenti (228), fra cui associazioni di medici, gruppi ambientalisti e comitati di cittadini, lavoratori e studenti. Presenti anche delegazioni da varie parti d'Italia (alcune centinaia di persone) in rappresentanza di comitati che lottano contro gli inceneritori, che hanno testimoniato con striscioni e interventi la devastazione dei loro territori e portato la solidarietà a Firenze, divenuta simbolo della lotta contro l'incenerimento dei rifiuti.
Un corteo di cittadini consapevoli, che hanno partecipato perché hanno capito chequesta opera fa male alla salute, come detto dal palco dai medici ISDE (Associazione di Medici per l’ambiente), è dannosa per l’ambiente e che ci sono alternative, come la strategia rifiuti zero (raccolta porta a porta, tariffazione puntuale, recupero degli scarti, distretto del riciclo e riprogettazione), che le istituzioni dovevano prendere in considerazione e invece non lo hanno fatto. Un corteo di cittadini determinati che hanno lanciato un messaggio chiaro a tutte le istituzioni e messo sotto accusa la logica delle grandi opere inutili e dannose che, insieme all'inceneritore, vorrebbero realizzare nella piana fiorentina.
"UNVISIFAFARE" significa che non sarà consentito a nessuno di speculare sulla pelle dei cittadini e di subordinare al profitto di pochi i basilari diritti alla salute, al territorio ed ai beni comuni, come l'acqua.
A questo punto ci chiediamo: l’amministrazione di Firenze, della Regione Toscana e di tutta la città metropolitana hanno intenzione di ascoltare i propri cittadini? O fare finta che nulla sia accaduto?
Abbiamo sollecitato da oltre un anno un dialogo serio e oggi ribadiamo la nostra richiesta: vogliamo una sospensione dell'Autorizzazione Unica all'impianto di incenerimento di Firenze e l'apertura di un confronto tecnico di valutazione delle alternative, invitando le eccellenze italiane nella gestione dei rifiuti e i rappresentanti delle amministrazioni che hanno fatto scelte diverse. Vogliamo verificare le alternative anche da un punto di vista economico, includendo l’abbandono del progetto dell’inceneritore. Una valutazione oggettiva, non calcolata dalla ditta che è interessata alla costruzione dell’impianto. La nostra valutazione è che il costo di tornare indietro e applicare nuove e performanti pratiche nella gestione dei rifiuti potrebbe costare molto poco, senza calcolare i risparmi sui costi sanitari e ambientali che la revoca comporterebbe. Inoltre la gestione dei rifiuti che proponiamo porta un guadagno alle amministrazioni che la applicano.
Dal Sindaco Nardella, dal Ministro per l'Ambiente e da Giannotti di Quadrifoglio, viene invece ribadita proprio in questi giorni solo un'ostinata volontà di andare avanti - rafforzata dal decreto Sblocca Italia, varato da Renzi - e la richiesta inaccettabile di fare da "cavie" per monitorare insieme gli effetti dell'inceneritore. Per questo ci bastano le denunce dei medici ISDE, molto chiare e documentate: non abbiamo bisogno di ulteriori esperimenti! Questo non è una proposta di dialogo serio e di ascolto della cittadinanza!
Per questo rispediamo al mittente l’invito a partecipare a comitati di sorveglianza post opera. Se vogliono la partecipazione dei cittadini e dei comitati, che la si cerchi prima delle scelte e della costruzione dell’inceneritore. Noi, come ampiamente ribadito, siamo aperti a un confronto tecnico (previo blocco dei lavori) per studiare e valutare tutte le alternative e gli effetti su salute e ambiente di ogni singola scelta.
L’opera che vogliono realizzare è anacronistica, risale a troppi anni fa e, oggi, persino in paesi come la Danimarca, che negli anni 70 hanno fatto dell’incenerimento dei rifiuti un business, oggi si trovano a dover scegliere una via di uscita e di dismissione dei troppi inceneritori presenti sul territorio. Così come in altri paesi del Nord Europa si acquistano i rifiuti di altri stati perché un inceneritore, quando costruito, deve rimanere acceso: se non brucia è antieconomico.
In 20.000 chiediamo: perché si continua con un progetto che, ormai è certo, provocherà danni irreversibili per la salute umana, soprattutto dei bambini, e degli animali?
I promotori, forti del consenso popolare, proseguono la loro campagna di informazione e coinvolgimento dei cittadini e di lotta per fermare la costruzione dell’inceneritore! Bloccare il progetto di Case Passerini è un passaggio essenziale per fermare tutti gli altri inceneritori, per praticare le alternative ed usare le risorse per le reali necessità delle popolazioni e un diverso assetto del territorio.
Ecco le prossime iniziative ed appuntamenti:
- Martedì 24 maggio incontro pubblico delle Mamme NO Inceneritore in Piazza Vittorio Veneto con i candidati alle elezioni municipali di Sesto Fiorentino a cui, al momento, hanno aderito tutti i candidati eccetto Zambini del partito democratico (ma non si era aperti al dialogo?)
- Sabato 28 maggio dalle ore 15 a Villa Montalvo all’interno della Festa della Vitaincontro informativo sull’inceneritore in parallelo a un Laboratorio creativo per bambini
- Domenica 29 maggio giornata di presenza sui terreni dove dovrebbero sorgere inceneritore ed aeroporto per costruire insieme il parco della piana. Appuntamento alle ore 10.30 al Polo Scientifico, in via dell'Osmannoro a Sesto Fiorentino
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