Come NON ascoltare le indicazioni contrarie dei cittadini e approvare felici una legge ambigua… ma dichiarando di averla modificata secondo le osservazioni ricevute!
Proprio in questi giorni è in fase di votazione alla Camera il Disegno di legge AC. 2039, denominato “Contenimento del Consumo del suolo e riuso del suolo edificato”, che il nostro Forum, dopo lunghe analisi, ha evidenziato non soltanto come insufficiente a fermare il consumo di suolo nel nostro Paese ma addirittura controproducente, sottoponendo ai parlamentari una nuova proposta, volta a migliorare in modo sostanziale diversi punti del DDL.
Risultato: il Parlamento sta approvando il testo “incriminato”, sono stati introdotti emendamenti peggiorativi e nuove deroghe e quello che ne sortirà è ben lontano dalle attese delle migliaia di cittadini preoccupati dalla continua perdita di suoli fertili, che sta distruggendo per sempre una risorsa non rinnovabile e che sta mettendo a rischio un territorio già oggetto di grave e progressivo dissesto idrogeologico.
Un DDL che procede spedito nel proprio iter, nonostante l’azione di “mail bombing” attuata nei giorni scorsi, che ha trasmesso un nuovo messaggio ai deputati affinché introducessero essenziali elementi migliorativi del testo o sospendessero la discussione per tornare a lavorare a un testo legislativo in grado di dimostrare la volontà di un reale cambiamento.
È il caso di ricordare che il documento che inviammo a marzo ai parlamentari, venne redatto condividendone l’elaborazione con cittadini, comitati, associazioni e organizzazioni professionali di tutto il territorio nazionale, che rappresentano gran parte della società e dell’opinione pubblica nazionale. A oggi il nostro mail-account registra che sono stati inoltrati circa 2000 messaggi, da parte di 60 rappresentanti di associazioni o comitati e oltre 700 tra cittadini e professionisti vari, che nel complesso hanno fatto arrivare alla Camera più di 80.000 e-mail, coprendo tutto l'arco istituzionale e territoriale. Ma a questi numeri, già significativi, vanno aggiunti i messaggi inviati da migliaia di cittadini senza darne conto alla nostra segreteria e quelli inoltrati su Facebook.
Insomma, un appello così imponente che parrebbe impossibile ignorarlo… eppure così è stato!
Un silenzio assordante da parte dei destinatari, con qualche “perla” a illuminare questo triste scenario. Come la risposta automatica della casella di posta elettronica di un deputato arrivata il 2 maggio, prima ancora che iniziasse la discussione, che proponiamo di seguito:
Gentilissimi,
come ben sapete il testo del ddl AC 2039, approdato in aula per la prima lettura parlamentare, è il frutto di un lungo lavoro di discussione ed approfondimento svolto in sede di Commissione Ambiente e Agricoltura negli ultimi due anni.
In questo periodo il nostro Gruppo parlamentare ha esaminato con la massima attenzione le proposte che ci avete fatto pervenire; alcune di loro sono state largamente condivise e sono state assunte come parte qualificante del testo oggi in discussione.
lo stesso atteggiamento abbiamo dedicato alle ultime osservazioni e proposte di ulteriore miglioramento che ci avete inviato; sono certo che le stesse saranno oggetto di attento dibattito in aula nei prossimi giorni.
credo tuttavia che anche qualora non dovessero essere accolte pienamente, debba prevalere l'obiettivo, certamente condiviso da tutti noi, di adottare un provvedimento finalizzato al contenimento del consumo di suolo e al recupero del patrimonio edilizio esistente, dando corso ad un'aspettativa molto diffusa nel Paese di salvaguardia e tutela di una risorsa preziosa qual è il suolo.
Ringraziandovi per la serietà e la qualità del vostro contributo sempre prezioso vi saluto cordialmente.
Una vicenda che potrebbe essere intitolata “Il muro di gomma” se si trattasse di un film, ma che purtroppo rappresenta l'attuale sconcertante realtà della politica, incapace com'è di ascoltare e recepire le giuste istanze dei cittadini sovrani, costretti così a mobilitarsi per difendere i Beni Comuni.
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