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giovedì 16 giugno 2022

2 articoli su FB di FABIO ZITA (ex dirigente settore VIA della Regione Toscana)

 S.S.S. - 17 Maggio 2022

S.S.S. è l'acronimo di Soldi, Semplificazione e Servilismo, le tre condizioni che reggono il teorema su cui si fonda - oggi - tutta la forza propositiva della Politica (quella con la P maiuscola, e non quella estemporanea e naif di cui parla una moltitudine di sconosciuti obbligati ad occupare la maggior parte del proprio tempo per mantenere vivo questo paese).
Le tre condizioni uniscono in un indissolubile e perverso vincolo di potere rispettivamente la Finanza, l'Amministrazione e la Stampa (tutte sempre con la maiuscola).
Ammesso che si trovino i soldi (spesso togliendoli a bisogni primari), vista lo scarsa professionalità, una quasi nulla autonomia e una pericolosa sudditanza espressa dai tecnici oggi (per cui molti progetti saltano e con essi le aspirazioni di carriera anche di qualche burocrate), non resta che appellarsi alla SEMPLIFICAZIONE come ultima spiaggia per ottenere un' approvazione che altrimenti sarebbe fortemente a rischio.
Perché è bene essere chiari: la SEMPLIFICAZIONE altro non è che la contrazione dei tempi istruttori al fine di mettere in difficoltà le strutture tecniche costrette a valutazioni necessariamente frettolose e superficiali.
Ciò è dimostrato dal fatto che non è la prima volta che le semplificazioni vengono evocate e proposte; oltre i "migliori" di oggi, in precedenza anche Renzi è intervenuto su questo argomento, ma a quanto pare i risultati non sono stati all'altezza delle aspettative, e quindi a qualcuno è venuto in mente che per stroncare il ciuco bisogna aggiungergli ancora peso sul groppone.
Quando le competenti strutture tecniche avranno 24ore di tempo per dire sì o no ad un progetto si sarà definitivamente compiuta l'opera di smantellamento degli apparati di valutazione che tanta noia hanno fino ad oggi dato ai decisori politici.
L'informazione ha poi il compito di divulgare le scelte della politica magnificandone i ventilati risultati, e per questo è sempre sull'attenti in attesa di comandi.
Vedo in tutto ciò una pericolosa involuzione, un'impoverimento culturale ed una banalizzazione dei problemi che rischia di condurci verso un pericoloso declino in grado di allontanarci ancor più dai nostri partners storici, per i quali i temi dell'ambiente, dello sviluppo e delle nuove tecnologie sono di primaria importanza e non vengono banalizzati come si pensa di fare in patria.
Tutto comunque era già previsto. Scrive Orwell nella Fattoria degli animali: "l'ipocrisia di una classe dirigente che arriva a giustificare politiche scellerate e l'arricchimento personale con il fine del "benessere generale".

Fabio Zita
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PRESTO E BENE - 5 Maggio 2022

Se ci fate caso in politica - spesso - viene usata questa locuzione per dimostrare la volontà a realizzare un obiettivo su cui si è fortemente puntato.
A riguardo mi permetto però di ricordare che, a differenza del "distorto" uso coniugato dei due avverbi con cui si pensa di poter dimostrare capacità e forza decisionali, il loro abbinamento sta ad indicare l'esatto contrario.
Il proverbio di cui fanno parte dice infatti: "presto e bene raro avviene".
Le vicende che vedono affannosamente impegnata tutta la nostra classe politica (nazionale, regionale e locale) a garantire il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr ci dimostrano proprio come la variabile "tempo" sia l'argomento e lo spauracchio su cui si è concentrata tutta l'attenzione dei decisori. Ogni altra questione è oramai ritenuta (purtroppo) secondaria.
E' assolutamente comprensibile e giustificabile che i timori per un eventuale fallimento del Piano possano essere in massima parte legati ai tempi delle procedure, ma questo non giustifica il fatto che la soluzione la si vada sempre a cercare dove è più conveniente (per alcuni), e ciò è confermato dal lento ma inesorabile smantellamento, pezzo dopo pezzo, dei meccanismi di valutazione strategica e ambientale, abbinato alla limitazione della partecipazione pubblica ai processi decisionali ed alla perversa volontà di limitare l'espressione del giudizio tecnico di parti imprescindibili dei nostri organismi pubblici.
È oramai da tempo in atto, ad esempio, la revisione puntuale delle procedure di VIA, e non per migliorarne l'applicabilità, ma per renderle sempre più inefficaci, a partire dalla riduzione di tutti i tempi procedurali, il cui effetto è limitare l'approfondimento sui contenuti progettuali ed obbligare le strutture tecniche ad esprimersi sommariamente (cosa assai apprezzata da chi propone l'opera).
Mi permetto di sottolineare che tale scelta, abbinata alla "sporca e scorretta" delegittimazione delle strutture della Soprintendenza ed alla volontà di precludere ai cittadini la possibilità di partecipare ai processi decisionali (favorendo così solo una parte e, nell'immediato, la politica che potrà vantarsi del risultato rapidamente ottenuto), graverà poi sulla collettività, come ogni cosa fatta male, in modo superficiale e poco democratico.
Bisogna avere la memoria di un pesce rosso per non ricordare quali gravi e gravissime vicende su questi temi hanno coinvolto la Toscana felix ultimamente.
Dico ciò perché il Ministro della Transizione ecologica ha dichiarato - in pompa magna - che la sua soluzione per velocizzare la realizzazione dei progetti del Pnrr è (ancora) nella SEMPLIFICAZIONE delle procedure di VIA.
Ho purtroppo avuto rapporti di lavoro con tanti "Cingolani" durante la mia carriera, e non sono stati incontri piacevoli!

Fabio Zita

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