Uno studio dell’ARPA di VERCELLI con dati choc (+400% tumori al fegato) sugli effetti dell’inceneritore sulla salute degli abitanti, Saitta nel panico per possibili richieste risarcitorie e l’ARPA “riorganizza” i dipartimenti rimuovendo l’autore dello Studio, nonché direttore dell’ARPA di Vercelli.
Il 30 giugno sul sito dell’ARPA un comunicato segue la presentazione, al Comune di Vercelli, dei risultati di un importante (e allarmante) studio epidemiologico sugli effetti dell’inceneritore sulla salute dei cittadini residenti in prossimità dell’impianto. Dal comunicato una presentazione dell’analisi:Lo studio epidemiologico aveva l’obiettivo di studiare i possibili effetti sulla salute, con particolare riferimento ai dati di mortalità e morbilità (ricoveri ospedalieri) per alcune cause correlabili alla residenza in prossimità dell’impianto di incenerimento dei rifiuti, basato sulla storia residenziale della popolazione nei comuni di Vercelli e Asigliano con un follow-up di mortalità e morbilità dal 1.1.1997 fino al 31.12.2012 (15 anni). L’esposizione dei residenti nell’area interessata dalle emissioni dell’impianto è stata stimata attraverso modelli di dispersione, rafforzati da dati provenienti da campagne di campionamenti ad hoc.
La popolazione residente è stata divisa tra esposti (residenti nell’area di ricaduta delle emissioni dell’inceneritore) e non esposti (residenti nei due comuni fuori dall’area di ricaduta).
È stato misurato il rischio di contrarre una patologia dei residenti nell’area di ricaduta verso l’area di non esposizione.
I risultati della mortalità mostrano rischi significativamente più elevati nella popolazione esposta per la mortalità totale, escluse le cause accidentali (+20%). Anche per tutti i tumori maligni si evidenziano rischi più alti tra gli esposti rispetto ai non esposti (+60%), in particolare per il tumore del colon-retto (+400%) e del polmone (+180%). Altre cause di mortalità in eccesso riscontrate riguardano la depressione (rischio aumentato dell’80% e più), l’ipertensione (+190%), le malattie ischemiche del cuore (+90%) e le bronco pneumopatie cronico- ostruttive negli uomini (+ 50%)
Risultati certamente allarmanti, il documento è disponibile per il download a questo link, dal sito dell’ARPA rimbalza attraverso i social network ed in pochi giorni la notizia arriva alla cittadinanza da tempo attenta e preoccupata alle problematiche dell’ambiente e della salute (in tutta Italia, qui il sito del Comitato Rubbiano per la Vita), e aumentano le preoccupazioni in una zona messa certamente a dura prova, nonostante la chiusura nel 2014 dell’impianto di incenerimento oggetto dello studio.
Lo studio era iniziato nel 2014 con un progetto del Ministero della salute, coordinato da ARPA PIEMONTE, ARPA VERCELLI (direttore Giancarlo Cuttica, con Ennio Cadum del dipartimento di Epidemiologia e salute ambientale), i Comuni di Vercelli ed Asigliano e l’ASL di Vercelli e, alla sua presentazione, il sindaco di Vercelli, Maura Forte, aveva annunciato la ferma opposizione per il futuro con un lapidario “a Vercelli mai più un inceneritore”. Tuttavia lo studio sembra essere allarmante anche per l’effetto dei pesticidi, ma ad una specifica domanda sul tema il sindaco Bongiovanni risponde: «I pesticidi? Per ora preferiamo concentrarci sull’inceneritore».
Il 2 luglio i primi contraccolpi dopo la diffusione dei dati-choc di Arp: il comune di Asigliano annuncia una richiesta danni tramite una “class action”. “E nell’attesa di verificare se esistono gli estremi per una «class action», l’amministrazione di Asigliano ha chiesto al direttore Giancarlo Cuttica e a Franco Pistono di Arpa un incontro pubblico con la popolazione per illustrare i dati dello studio.” Pochi giorni dopo però l’amministrazione comunale rinvia l’incontro con i cittadini, previsto per il 9 luglio, anche a seguito del dibattito in Regione con l’assessore alla Sanità Saitta, l’8 luglio.
E’ proprio l’8 luglio che l’argomento arriva in Regione, con un Question time presentato dal consigliere regionale Gabriele Molinari (PD) proprio sui risultati dello studio. L’Assessore Regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ex presidente della Provincia di Torino, uno degli sponsor politici (insieme all’ormai senatore Stefano Esposito) dell’inceneritore di Torino, forse restando ancora nel vecchio ruolo più attento agli interessi economici (si fa per dire) che alla tutela della salute dei cittadini, esordisce con una evidente critica alla metodologia, dichiarando di ritenere «poco corretto da parte dell’Arpa non aver informato né coinvolto l’Asl di Vercelli nella presentazione pubblica dei risultati dell’analisi epidemiologica e neppure l’assessorato regionale, che ha appreso i risultati solo dalla stampa locale. Ricordo che la stessa Asl di Vercelli, a suo tempo, aveva messo a disposizione i dati richiesti dal responsabile scientifico dell’Arpa per l’analisi epidemiologica»”
Eppure da una delle prime pagine dello studio salta all’occhio che l’ASL di Vercelli è coinvolta, con il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica:
Fatta questa premessa, Saitta ha dichiarato di “condividere la decisione della direzione dell’Asl svolgere un prudente approfondimento dell’indagine”, per accertarsi che non vi siano realmente gravi rischi per la salute o che in passato non si siano causate patologie anche gravi e magari morti? Non proprio, almeno dalle parole usate da Saitta per motivare l’ulteriore approfondimento: “Sarà un confronto utile anche per individuare «le appropriate modalità di COMUNICAZIONE alla cittadinanza degli EVENTUALI RISCHI rilevati – conclude Antonio Saitta –. Ciò per evitare il rischio di un erroneo utilizzo mediatico o a FINI RISARCITORI di dati che invece hanno in primis una valenza scientifica di studio con potenzialità in ambito tecnico-programmatorio. ” ( Fonte qui)
Sembra che non preoccupino troppo i rischi per la salute quanto i rischi di utilizzo a fini risarcitori di dati decisamente allarmanti, tanto più se arrivano da fonti ufficiali e accreditate.
O quasi.
Già, perché la vicenda si complica e approfittando della calura estiva e della disattenzione generale di chi si gode le tanto attese vacanze, l’ARPA annuncia il 6 agosto un’improvvisa riorganizzazione dei vertici della sezione di VERCELLI, definendola una nomina dei responsabili delle nuove “Strutture Complesse” e scompare il nome di Gian Carlo Cuttica, nominato nel 2010 direttore del dipartimento ARPA di Vercelli e co-autore dello studio.
L’11 agosto la notizia viene pubblicata su “Notizie Oggi Vercelli” con un titolo che non lascia dubbi: “L’Arpa silura il direttore dello studio sull’inceneritore”. “Difficile pensare che la pubblicazione dello studio epidemiologico per le zone esposte negli anni alle emissioni dell’inceneritore non abbia avuto un ruolo nell’allontanamento del dirigente, viste le tante prese di distanza riguardo ai dati emersi dallo studio che comunque confermano l’esistenza di una pesante criticità”.
Sempre nell’articolo viene riportata l’opinione di Legambiente che, in una nota del presidente provinciale Gian Piero Godio, esprime “apprezzamento per il lavoro dell’ex direttore”, dispiacere per “non poter più contare sulla sua competenza e obiettività” e si augurano “che le sue capacità siano impiegate in mansioni altrettanto importanti per la tutela dell’ambiente”.
Bisognerà attendere il 26 agosto perché la notizia della rimozione di Cuttica venga ripresa, con tinte sfumate, sull’edizione vercellese del quotidiano La Stampa che segnala l’anomalia di questa ristrutturazione nella quale solo Giancarlo Cuttica sembra essere coinvolto dal processo di “adeguamento della struttura organizzativa dell’agenzia” voluto dal direttore generale Angelo Robotto.
A Vercelli nasce un Comitato No Inceneritore , “Vercelli ha già dato, mai più inceneritori”. Agitare nuovi spettri per difendere il futuro e archiviare il passato?
E’ datata 27 agosto la notizia della nascita di un locale “Comitato No Inceneritore”: “L’iniziativa è della stessa amministrazione capeggiata da Maura Forte, che ieri ne ha annunciato la nascita affiancata dagli assessori Cressano, Raineri e Coppo, dai consiglieri di maggioranza Bassini, Caradonna e Zappino, dal presidente del Covevar e sindaco di Trino Alessandro Portinaro e dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil”. Stando a quanto riportato sul sito La Stampa il concetto alla base dell’iniziativa è «Vercelli ha già dato», dunque torna il mai più inceneritori. Sembra una pietra tombale sul passato, un Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdàmmoce ‘o ppassato” …solo che qua non simmo ‘e Napule, paisà… ,
11 settembre 2015 – al Foro Boario di Fornovo – Incontro Informativo con presentazione della relazione ARPA di Vercelli
Lo studio si è diffuso rapidamente tra ambientalisti e comitati attenti al tema dell’ambiente e della salute e ci è stato segnalato un primo incontro informativo pubblico l’11 settembre al Foro Boario di Fornovo con la partecipazione della Dott.ssa Patrizia Gentilini (ISDE) ed un dibattito con l’epidemiologo prof. Valerio Gennaro, per illustrare la “scottante” relazione dell’ARPA di Vercelli sul legame (giuridicamente noto come nesso causale) tra le emissioni dell’inceneritore e la salute, anzi, le malattie, e forse la morte, degli abitanti della zona.Simonetta Zandiri – TGMaddalena.it
FONTE ARTICOLO: http://www.tgmaddalena.it/studio-dellarpa-dimostra-aumento-patologie-per-emissioni-inceneritore-vercelli-silurato-il-direttore/
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