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mercoledì 26 settembre 2018

Mamme No Inceneritore, lettera in Consiglio regionale: "Nessun piano rifiuti"


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Presidio del Comitato Mamme no inceneritore al Consiglio regionale a Firenze. Sono state portare delle lettere indirizzate al presidente della Giunta, Enrico Rossi, all'assessore all'ambiente Federica Fratoni e ai consiglieri regionali. Di seguito il testo.

Oggi 1 Agosto 2018, data dell'ultima seduta del Consiglio della Regione Toscana prima delle pausa estiva, abbiamo deciso di consegnarvi questa lettera e per questo abbiamo deciso di essere qui per rendere pubbliche alcune importanti informazioni sulla questione "gestione rifiuti a Firenze e in Toscana". 

Molte delle cose che diremo qui, oggi, avremmo prima voluto condividerle con il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e con il suo Assessore all'Ambiente Federica Fratoni. Purtroppo in 3 anni di costanti richieste formali e appelli, l'amministrazione regionale non ha mai risposto. Certo non sono mancate, da parte del Presidente Enrico Rossi, le promesse verbali e scritte di un incontro, ma questo non è mai avvenuto. 

Il Presidente parla di cambiamento, partecipazione, trasparenza, ma non coglie l'opportunità di incontrare la cittadinanza attiva su un argomento così cruciale, argomento sul quale sta evidentemente lavorando. Sono infatti circa 6 mesi che il Presidente promette (e ne sono la prova le decine di articoli usciti su diverse testate) che la Regione Toscana avrebbe varato entro questo luglio un nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti e una proposta di legge sull’economia circolare. 

Oggi quindi siamo qui a rendere pubblico quello che avremmo voluto condividere con lei, con il suo assessore e con tutte le istituzioni preposte. Di seguito vi segnaliamo una serie di punti, per comodità limitati a 10, che vorremmo vedere realizzati nel prossimo piano regionale di gestione dei rifiuti in Toscana, affinché sia un piano lungimirante e di vero cambiamento. 

1.    eliminazione dalla programmazione dell'inceneritore di Firenze 
2.    definire una exit strategy degli impianti di smaltimento, legata a progetti concreti e all'aumento sostanziale degli obiettivi di riduzione complessiva dei rifiuti e incremento delle raccolte differenziate:l'obbiettivo minimo deve essere almeno l'80%. 
3.    messa al bando dell'usa e getta, in particolare in plastica, da tutto il territorio regionale iniziando subito da tutti i luoghi e gli eventi pubblici e/o sostenuti dalle istituzioni pubbliche e proseguendo nelle grandi catene e cooperative di consumo, incentivazione di progetti di Raccolta Differenziata spinta nei mercati presenti su tutto il territorio regionale e attivazione di progetti di Raccolta Differenziata spinta in tutte le area industriali e commerciali della Regione Toscana 
4.    disincentivazione dei sistemi a cassonetto stradali, a controllo volumetrico (con e senza chiavetta) e interrati e conseguente incentivazione dei sistemi di raccolta domiciliari (porta a porta) e introduzione della tariffazione puntuale per privati e aziende su tutto il territorio regionale 
5.    costruzione di infrastrutture per riuso e riciclo e incentivazione di creazione di distretti del riciclo e di progetti legati al riuso e al riciclo 
6.    sviluppo/ottimizzazione degli impianti di trattamento e recupero materie prime seconde sia da rifiuti urbani e sia dai rifiuti speciali, come per esempio le fabbriche per il recupero e riuso delle plastiche e della cellulosa dai pannolini/pannoloni o la fabbrica di recupero del PULPER prodotto dalle cartiere per la realizzazione di nuovi manufatti. 
7.    ridefinizione delle aree territoriali ottimali (ATO) per la raccolta rifiuti con dimensioni più piccole degli attuali 3 Ato, in modo che venga garantito il controllo diretto da parte dei Comuni e tutelato il principio della concorrenza tra più gestori. 
8.    dare il via a una netta e chiara divisione societaria tra gestori della raccolta e gestori dello smaltimento per evitare potenziali conflitti di interesse 
9.    attuare una reale separazione tra enti controllori (regione, ato e comuni) e gestori dei rifiuti, che non possono quindi essere in situazione di sostanziale monopolio 
10.  incremento del tributo speciale per la messa a discarica e soprattutto dell'addizionale al tributo per quei Comuni che non raggiungono l'obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata e del 50% del tasso di riciclo, e commissariamento della gestione qualora non vengano raggiunti gli obiettivi entro 2 anni. 

Vogliamo subito sgombrare ogni dubbio o incertezza: a chi pensa, a una prima lettura, che si tratti di 10 punti generici e di difficile realizzazione facciamo presente che possiamo documentare e portare esempi di grande successo per grandi e piccoli comuni; possiamo inoltre suggerire i contatti di diversi amministratori di società di gestione rifiuti in Italia che potrebbero diventare utili risorse di know how per il nuovo piano regionale dei rifiuti. 

Da ultimo, mentre lei Presidente parla di azioni rivoluzionarie sul tema dell'economia circolare e della difesa dell'ambiente, anche altre regioni si stanno muovendo concretamente:  

-- la Regione Puglia ha deciso di coinvolgere direttamente i cittadini sulle scelte da prendere riguardo al nuovo piano dei rifiuti e ha deciso di suddividere il territorio in ARO, ovvero le Area di Raccolta Ottimale per la gestione della raccolta dei rifiuti. Le ARO sono pensate per gestire aree omogenee di circa 100/150.000 abitanti massimo, come suggerito anche dalla stessa Autorità Garante per la Concorrenza di Mercato, per fare in modo che i Comuni abbiano di nuovo il controllo sulla raccolta rifiuti e possano scegliere a quale gestore affidarsi per tale servizio; 
         
-- la Regione Emilia-Romagna ha iniziato la (seppur) lenta transizione verso un'economia di tipo circolare seguendo l'equazione semplice: meno inceneritori e più raccolta differenziata; 

-- altre regioni (come le Marche) hanno messo al bando la pratica dell'incenerimento e stanno spingendo su differenziata spinta e riciclo in zone residenziali e in zone altamente turistiche. 

Ci rivolgiamo ancora una volta a lei, Presidente Enrico Rossi, se vuole far diventare la Regione Toscana la regione d'eccellenza per la gestione dei rifiuti, per l'economia circolare e per sostenere attivamente la difesa dell'ambiente, oggi ha una grande occasione! 

I 10 punti suggeriti sono il primo passo verso una vera rivoluzione sul tema.Siamo consapevoli che il tutto non si può realizzare in pochi giorni, ma siamo certe che in due o tre anni si possa seriamente dare una spinta in questa direzione... ma bisogna partire oggi!

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