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EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

martedì 6 novembre 2007

Il termovalorizzatore della Piana può attendere




da: http://www.primapagina.regione.toscana.it/index.php?codice=24506&sott_c=6


La vecchia legge non vale, la nuova non c´è, Quadrifoglio bloccato

La già annosa gestazione dell´inceneritore della Piana si complica e rischia di allungarsi ancora di più. Come si complica la decisione del presidente della Toscana Martini di ridurre gli Ato (ambito territoriale ottimale per la gestione dei rifiuti) da 10 a 3 con relativo dimagrimento di consigli di amministrazione e presidenti, dunque con minore spesa ma più forza di grandi aziende. La Finanziaria in discussione propone addirittura di non farne più niente degli Ato, ma di affidare la gestione dei rifiuti direttamente alle Provincie, e, nel caso di provincia con capoluogo, direttamente al capoluogo stesso, nel caso di Firenze, per esempio, al Comune.
Cominciamo dall´inceneritore. La vicenda è già infinita. Dopo le discussioni e le varianti, una volta approvata definitivamente la nuova versione del piano provinciale che contempla la costruzione dell´impianto a Case Passerini, restava da fare solo la progettazione per dare il via alla costruzione: progetto definitivo, Via, ossia valutazione di impatto ambientale e autorizzazione. Si è cominciato a lavorare? Assolutamnte no. Perché, spiega l´amministratore delegato di Quadrifoglio Livio Giannotti, la società della nettezza niente può fare finchè non si chiariscono le norme giuridiche su a chi spetti il compito di progettare. Anzi, su chi lo deve conferire a chi. E al momento al confusione sotto il cielo è grande.
Inizialmente sembrava tutto chiaro. I Comuni dell´Ato fiorentino avevano conferito a Quadrifoglio il compito di progettazione quando ancora gli Ato funzionavano secondo il vecchio decreto Ronchi e dunque servivano a fare i piani industriali, i regolamenti, la tariffa unica sul loro territorio. Ai Comuni consorziati, il compito di affidare progettazione e gestione degli impianti. Il recente testo unico per l´ambiente dell´ex ministro Matteoli, che ha preso il posto del decreto Ronchi, spariglia però le carte. E dice che l´Ato è un´autorità che ha il compito di affidare gli incarichi tramite regolare gara. A questo punto la decisione dei Comuni decadrebbe e il compito di affidamento passerebbe all´Ato che lo dovrebbe svolgere tramite gara. Già questo è un allungamento dei tempi. Ma non basta. Siccome il come gli Ato debbano lavorare è contenuto in uno dei regolamenti attuativi del testo unico che è tra quelli per ora bloccati dal governo, la modifica non è ancora stata fatta. Ma non vale più neanche la vecchia legge. E il tutto resta in un limbo in cui il Quadrifoglio, non sapendo se l´incarico gli verrà o meno confermato non se la sente di iniziare qualsiasi lavoro, come spiega Giannotti.
Ma non è finita qui. Come se non bastasse, ora minaccia di arrivare la Finanziaria a cancellare del tutto gli Ato e la situazione si complica ancora di più. Chi ha l´autorità di affidare il compito inceneritore a qualcuno? Non si sa davvero più. Il Quadrifoglio resta ancora più fermo. Mentre la novità rischia di fare fuori anche quello che sembrava il primo più concreto passo in avanti della Regione per razionalizzare e rendere più efficaci i servizi pubblici toscani, ovvero la riduzione del numero degli Ato. Sforzo che peraltro aveva già trovato l´opposizione di almeno sette dei dieci Ato, restii gli altri a rinunciare ai propri apparati. Comunque, opposizione o no dei vari Ato, l´iter della proposta di legge regionale è partito già da luglio, è ora in discussione nella VI commissione consiliare. Le novità della Finanziaria rischiano di renderla inutile.

  Ilaria Ciuti

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