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EVENTI 2

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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

martedì 30 novembre 2010

Aschieto-Sieci: documento del gruppo Pmli di rufina


Riguardo alla questione del TAR che ha condannato il Comune di Pontassieve a pagare i danni alla società arrivata seconda nella Gara pubblica per i lavori al depuratore di Aschieto, pubblichiamo anche una ricostruzione dei fatti elaborata dal gruppo Pmli di Rufina:
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"BANDO DI GARA MODIFICATO. CONDANNA PER IL COMUNE DI PONTASSIEVE. DEPURATORE DI ASCHIETO, APPALTO ILLEGITTIMO. NON UN SOLDO ESCA DALLE CASSE PUBBLICHE. PAGHINO I RESPONSABILI.

Dal nostro corrispondente dell’Organizzazione di Rufina

Nel febbraio del 2008 il TAR della regione Toscana accolse il ricorso presentato dalle due società ricorrenti Ladurner GMBH e Hydra Srl, in relazione all’esito della gara di appalto presentata dal comune di Pontassieve per il depuratore di Aschieto a Sieci, una frazione dello stesso comune, poi vinta dalla società Teseco Spa. La condanna riguarda in sostanza la gara del servizio impianti di depurazione e fognatura comunale ed in particolare l’atteggiamento della delibera di giunta che aveva approvato la gara stessa. Secondo il TAR della regione Toscana, la commissione di gara avrebbe violato i principi basilari del concorso, modificando i criteri di valutazione delle offerte dopo aver esaminato i progetti presentati. Dalla sentenza si legge che “l’amministrazione ha quindi posto in essere un agire illegittimo (…) Risultano quindi presenti nella fattispecie tutti gli elementi oggettivi dell’illecito civile, ovvero il fatto, il danno ingiusto ed il nesso di causalità (…) La commissione di gara risulta infatti avere violato uno dei principi basilari in materia di procedure concorsuali, ossia la predeterminazione dei criteri per la valutazione delle offerte antecedente all’esame delle stesse (…) La sua valutazione concreta pertanto indubbiamente una colpa grave dell’intimata Amministrazione.” . In questi giorni il Comune di Pontassieve dovrà pagare quindi una somma pari a circa 381.000 euro a favore delle imprese ricorrenti, maggiorata dalle spese reclamate dal TAR per la consulenza tecnica di oltre 23.000 euro più altri oneri per spese legali di 6.000 euro. Da altre attendibili fonti questo importo sarebbe da incrementare di altri 70.000 euro relativi alle spese sostenute per questa causa dall’amministrazione per legali, consulenti e rimborsi. Fra l’altro i danni richiesti dalle due società ricorrenti ammontavano a quasi 650 mila euro più gli interessi del 9 per cento. Comunque sia questa vicenda costerà al Comune di Pontassieve tra i 450 ed i 500 mila euro che usciranno a breve dalle casse comunali. E’ vero che l’Amministrazione sta ancora attendendo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato al quale è ricorsa immediatamente dopo la sentenza del TAR regionale ma il fatto che tale sentenza non sia stata sospesa dal Consiglio stesso, fa pensare che alla fine si pagherà addirittura di più. In un periodo quindi nel quale i comuni piangono miseria per i tagli inflitti loro dalla finanziaria del neoduce Berlusconi, Pontassieve grazie al suo declamato “buongoverno” del PD e della giunta Mairaghi, si dovrà accollare una spesa esorbitante non per dare più servizi ai cittadini che anche in Valdisieve sono sempre più carenti, né per incrementare le spese del sociale, ma per pagare un danno direttamente creato dai propri amministratori. Questa vicenda, oltre alla questione economica non secondaria, getta ombre sulla gestione degli appalti pubblici nel comune di Pontassieve; si delinea quindi la specifica volontà di pilotare le gare per assegnare i lavori e le gestioni a privati, imprese o “Cooperative”, predeterminati. Pontassieve è fra l’altro uno dei comuni che più di ogni altro ricorre regolarmente all’esternalizzazione massiccia dei servizi, a partire dalla gestione bibliotecaria, della farmacia comunale e di molti altri che costano di più alle masse ed erogano un servizio minore e di peggior qualità. A parte i sospetti di una gestione della Cosa Pubblica clientelare e di fatto filo mafiosa, rimane la certezza che il denaro che servirà per saldare il contenzioso aperto non deve essere prelevato dalle casse comunali. Certi macroscopici “errori”, devono essere pagati da chi li ha commessi per secondi fini, in malafede ed ignorando anche le stesse regole democratico borghesi che normano le discipline amministrative comunali. La collettività non deve farsi carico di tali sanzioni, tanto più che nello specifico la questione riguarda il servizio idrico che dovrebbe essere gestito direttamente dal Comune ed erogato a costo zero alla popolazione per sancire il diritto universale ed inderogabile all’acqua potabile. L’Organizzazione di Rufina del Pmli è pronta ad affiancare ed a sostenere qualsiasi iniziativa per far sì che siano i veri responsabili a farsi carico di quanto accaduto e non la popolazione pontassievese che di certo non ha alcuna responsabilità e non deve quindi pagare un centesimo per la cattiva ed ingiustificabile gestione dei propri amministratori."

Scarica file originale:  https://drive.google.com/file/d/0BwPdOiic_X3vT1BaNzVFQmZpXzg/edit?usp=sharing

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