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Alla Provincia di Firenze
Direzione Tutela Ambientale P.O. V.I.A. A.I.A. V.A.S.
Aria e Acustica Ambientale
Via G. B. Mercadante n. 42
50144 FIRENZE
e
presso Archivio Generale
Via dei Ginori n. 10
50129 FIRENZE
Responsabile del procedimento: Ing. Alessio Nenti, Ufficio Via e VAS.
Oggetto: procedimento di assoggettabilità alla VIA ai sensi dell’art. 48 della L.R. 10/20 in relazione ai progetti:
1- Realizzazione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dal fi ume Sieve denominato “Alessandri”, in località Montebonello, comune di Rufina (FI), nonché richiesta di parere ai fini del successivo rilascio della concessione di derivazione di acqua pubblica ai sensi dell’ art. 7 e successivi del R.D. n.1775 del 11/12/1933.
2- Realizzazione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dal fiume Sieve, in località Ponte a Vico, comune di Pontassieve (FI), nonché richiesta di parere ai fini del successivo rilascio della concessione di derivazione di acqua pubblica ai sensi dell’ art. 7 e successivi del R.D. n.1775 del 11/12/1933.
3- Realizzazione di un impianto ad acqua fluente per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dal fiume Sieve, in loc. SCOPETI, Comune di PONTASSIEVE (Fi), nonché richiesta di parere ai fini del successivo rilascio della concessione di derivazione di acqua pubblica ai sensi dell’ art. 7 e successivi del R.D. n.1775 del 11/12/1933.
4- Realizzazione di un impianto ad acqua fluente per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dal fiume Sieve, in loc. S.FRANCESCO, Comune di PELAGO (Fi), nonché richiesta di parere ai fini del successivo rilascio della concessione di derivazione di acqua pubblica ai sensi dell’ art. 7 e successivi del R.D. n.1775 del 11/12/1933.
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La sottoscritta Roberta Vigna nata a Borgo San Lorenzo il 17.02.1938, residente a Firenze in Via Fiesolana, 32 – CAP. 50122, cod. fisc. VGNRRT38B57B036H, in qualità di presidente pro tempore della “Associazione Vivere in Valdisieve “ con sede a Firenze in Viale E. Torricelli, 15 – CAP. 50125 ai fini e per gli effetti di cui all'art. 5, ottavo comma, del D.lgs. 18 febbraio 2005, n. 59.
PREMESSA
L’Associazione “Vivere in Valdisieve” ritiene che progetti di questo tipo atti ad utilizzare energie rinnovabili quali, in questo caso, la forza dell’acqua del fiume Sieve, sono da incentivare pur sempre rimanendo nei limiti e nel rispetto delle leggi esistenti.
In questo caso si tratta di 4 mini centrali idroelettriche sul fiume Sieve nel tratto da Scopeti a San Francesco.
Queste le
OSSERVAZIONI
1- Deflusso minimo vitale (DMV)
E’ determinante, per determinare il deflusso idrico vitale, riferirsi anche alle Linee Guida contenute nel DM 28 luglio 2004, in cui all’art. 7 si ha la seguente definizione:
7. Criteri per la definizione del Deflusso Minimo Vitale
7.1. Definizione
Il Deflusso Minimo Vitale (DMV) è la portata istantanea da determinare in ogni tratto omogeneo del corso d'acqua, che deve garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico, chimico-fisiche delle acque nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali 4.
Per salvaguardia delle caratteristiche del corso d'acqua si intende il mantenimento delle sue tendenze evolutive naturali (morfologiche ed idrologiche), anche in presenza delle variazioni artificialmente indotte nel tirante idrico, nella portata e nel trasporto solido.
Per salvaguardia delle caratteristiche chimicho-fisiche delle acque deve intendersi il mantenimento, nel tempo, dello stato di qualità delle acque, in linea con il perseguimento degli obiettivi di qualità previsti dagli artt. 4, 5 e 6 del D.Lgs. 152/99 e s.m.i. e della naturale capacità di autodepurazione del corso d'acqua.
Per salvaguardia delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali è da intendersi il mantenimento, nel tempo, delle comunità5 caratteristiche dell'area di riferimento, prendendo in considerazione anche i diversi stadi vitali di ciascuna specie.
E’ di vitale importanza che le caratteristiche attuali della Sieve, della sua portata ecc, siano conservate come minimo allo stato attuale, in quanto in alcuni periodi dell’anno caratterizzati da meno piovosità, e soprattutto in alcuni punti della Sieve ( zona per esempio nel comune di Rufina o, più in generale, dove il letto del fiume è più basso –zone di frega regolarmente segnalate-), la situazione attuale è già ai limiti. Vi sono state anche delle segnalazioni di cittadini per denunciare una situazione pessima che generava odori sgradevoli, muschio e addirittura pesci col dorso fuori dall’acqua ( lettera-mail mandata a Regione Toscana – Ufficio Ambiente, Provincia di Firenze – Ufficio Ambiente, Difensore Civico, Arpat firenze, WWF, Associazione Valdisieve- in data 24 maggio 2009). Dalla risposta di Arpat in merito alla lettera di cui sopra, si apprende che dall’Invaso di Bilancino “il DMV è pari a 0,60 mc/sec, e non sono mai scesi sotto tale soglia di portata”, mentre negli elaborati sul Bilancio Idrico dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno relativamente al DMV si legge che, per il tratto di fiume “Sieve Inferiore”, questo sia di 0.679 mc/sec ( o 21,43 Mmc/anno). Va considerato poi che dal fiume ci sono diversi prelievi per fonti di approvvigionamento per vari usi compreso le prese dell’acquedotto di Montebonello ( subito a monte della pescaia “Alessandri”) e l’acquedotto di Pontassieve (tra Ponte a Vico e San Francesco).
Dalle 4 Relazioni Tecniche ci sembra di capire invece che il DMV sia previsto per 450 litri/sec (cioè 0,45 mc/sec) per tutte e 4 le postazioni, dislocate in appena 10 km. del corso della Sieve, tra le pescaie di Scopeti e San Francesco.
· Tutto il tratto di Sieve a monte della pescaia “Alessandri” è riconosciuto come “Area di Interesse Faunistico” (TAV. 4-4 Nord- Piano Strutturale comune di Pontassieve), in cui il “valore naturalistico” è considerato “ottimo” (Tav. 4.6. PS Pontassieve). Adiacenti al fiume ci sono anche altri tipi di emergenze vegetazionali e/o floro-faunistiche. Anche per questo dovrebbe essere considerato di non scendere al di sotto dei parametri attuali per quanto riguarda il DMV che, ribadiamo, in alcuni periodi dell’anno, sono già ai limiti estremi per la vita dei pesci in primis e di conseguenza dell’equilibrio di tutto l’ecosistema. Si ricorda per esempio che sul fiume stazionano annualmente, molti uccelli migratori e alcuni sono divenuti anche stanziali, tra cui, solo per citarne qualcuno, che tutti possono vedere comunemente, vi sono:
- il cormorano (protetto dalla Direttiva 79/409/CEE),
- l’airone cinerino
- l’airone bianco
- la garzetta
- la nitticora
· E’ stato valutato bene il problema del rumore che le turbine emetteranno, se e come potrà incidere nella vita degli animali del fiume e degli abitanti delle aree limitrofe?
· Il Fiume, oltre ad essere importante per la vita degli animali è importante anche per le relazioni e le attività umane. Non dimentichiamo infatti che sul fiume le persone vanno a pescare, a fare il pic-nic in estate e da qualche anno anche a fare canottaggio (canoa-kayak). In questi ultimi anni infatti si sono svolte anche delle gare a livello nazionale. Ribadiamo quindi l’importanza di un DMV non inferiore all’attuale.
2- “Beni storici e culturali”
· Dalla relazione tecnica non si capisce che fine faranno le 2 “Gore” situate a Montebonello e a Ponte a Vico. Queste sono situate sul lato dx del corso del fiume Sieve ed erano a servizio del Mulino di Vico e della Cartiera “Alessandi” e sono ancora potenzialmente utilizzabili. Nella Relazione del PS del Comune di Pontassieve, pag. 152 e seguenti, si legge:
“8.1.4 I beni culturali: edifici e manufatti storici.
Sulla tavola n. 6.1, denominata “Beni culturali” sono stati individuati i principali beni storico-culturali presenti sul territorio del comune di Pontassieve, il cui repertorio è costituito dall’allegato 1 alla presente relazione. Oltre ai beni vincolati con provvedimenti amministrativi (confronta capitolo 3, tabella n. 2) sono state censite le seguenti tipologie:
(ndr. si riporta solo il punto di interesse)
► Gore; si tratta di canali di derivazione da torrenti o fiumi per l’alimentazione di mulini o di manifatture;”
Infatti nella suddetta tavola le gore sono catalogate come beni culturali rispettivamente con n. 1.1, per Ponte a Vico, e n. 1.2 per Montebonello. Si presume quindi che non possano essere chiuse, modificate o cancellate, semmai tutelate, ristrutturate e mantenute in buono stato.
· Si ritiene altresì che l’ “imbrigliatura” o “paratoie” previste non rechino danni paesaggistici in un territorio ancora ben conservato come quello della Val di Sieve. A riguardo si invita la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, di Firenze, Pistoia e Prato, a valutare i progetti per verificare che ciò non avvenga a tutela dell’ambiente e dei cittadini.
3- Si segnala inoltre questo documento al link: http://www.provincia.fi.it/fileadmin/assets/agricoltura/pesca/LibroSieve.pdf dal titolo: “ Le scale di risalita per la tutela del patrimonio ittico- Progetto di intervento per i corsi d’acqua della Val di Sieve” . Il documento risale al 2001 ma i contenuti sono sempre attuali con la speranza che Vi possano essere utili.
4- Ricordiamo che il progetto relativo all’impianto a Scopeti ricade in “Cassa di esondazione “ di tipo A, norma n. 2 “Le aree A del Piano di Bacino, stralcio Rischio Idraulico, e cioè le aree degli interventi di piano per la mitigazione del rischio idraulico sulle quali si può procedere alla progettazione, sono soggette a vincolo di inedificabilità assoluta.”
5- Stessa cosa dicasi per la Pescaia Alessandri, in riva sx, che rientra in un area riconosciuta dall’Autorità di Bacino del fiume Arno destinata a casse di espansione di tipo B, norma n. 3: “Le aree B del Piano di Bacino, stralcio Rischio Idraulico, e cioè le aree per le quali si rendono necessarie ulteriori verifiche di fattibilità prima di procedere alla realizzazione degli interventi per la mitigazione dal rischio idraulico, sono soggette a vincolo di inedificabilità per garantire l’attuazione del Piano”.
6- Si ritiene inoltre che il periodo per effettuare i lavori debba essere al di fuori del periodo della riproduzione dei pesci e della crescita dei piccoli “Avanotti”, con un margine temporale sia anticipato che posticipato rispetto alle date canoniche. La pesca ufficialmente è chiusa dal 2 Maggio fino al terzo sabato del mese di Giugno, ma essendo il periodo riproduttivo (frega) strettamente legato alle condizioni climatiche e alla temperatura dell’acqua si presuppone che questo non corrisponda esattamente alle date imposte dalla Provincia.
7- Trattandosi di progetti che ricadono all’interno della fascia dei 150 metri dal fiume siamo in area a “Vicolo Paesaggistico” che quindi va tutelata da eventuali scempi che si rendessero necessari nelle fasi di cantiere e non (per esempio taglio di alberi importanti o di quelli tutelati lungo le sponde del fiume, ecc).
8- Tutti gli impianti di Ponte a Vico, di Montebonello, di Scopeti, e di San Francesco ricadono anche in “area sensibile” già vulnerata da fenomeni di esondazione e soggette a rischio idraulico –art. 3 NTA del PTCP-( tav. 3.12 carta dei vincoli sovraccomunali del PS comune di Pontassieve), considerata anche “Invariante Strutturale”: “Sono definite aree sensibili le aree caratterizzate da reti naturali o artificiali di drenaggio superficiale e/o da condizioni dinamiche, idrauliche, idrogeologiche che possono provocare fenomeni di crisi ambientale dovuti a esondazione, ristagno, inquinamento e dinamica d'alveo. Esse costituiscono invariante strutturale ai sensi del comma 6 dell'art. 5 L.R. 5/95”.
9- Relativamente ai costi delle 4 opere, ai capitoli di “Riepilogo Valori Economici e Produttivi Stimati” ( nonché alle tabelle dei “Costi Stimati”), vengono indicate le cifre di investimento indicativo, i costi di concessione e di quanto restituito ai comuni ma non si evince quali siano i ricavi futuri dalla vendita di energia all’Enel né se questi impianti rientrano nei cosiddetti CIP6, che darebbero un quadro più completo dei costi-benefici delle opere in oggetto.
10- Nelle relazioni si legge che, eccetto una percentuale che sarà ceduta ai comuni, il resto dell’energia elettrica prodotta sarà venduta ad Enel.
Ci chiediamo se sono già state stipulate delle convenzioni-tipo ( secondo il DM 25 settembre 1992) con l’ente suddetto così come richiesto dal comma 4
della Legge 9/1991: “La cessione, lo scambio, la produzione per conto terzi e il vettoriamento dell'energia elettrica prodotta dagli impianti di cui al presente articolo sono regolati da apposite convenzioni con l'Enel in conformità ad una convenzione tipo, approvata dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentite le regioni, che terrà conto del necessario coordinamento dei programmi realizzativi nel settore elettrico nei diversi ambiti territoriali.”.
Ci risulta, sempre per l’art. 22 della Legge 9/1991, che la cessione, in parte o del tutto, dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili debba essere ceduta ad ENEL, “ma non pone a carico dell’Enel un obbligo incondizionato di acquisto”.
A riguardo segnaliamo quanto stabilito recentemente dal Consiglio di Stato con decisione 2938/2010 in cui al punto 5.4. si dice: “5.4. L’art. 22 in commento pone a carico dei produttori privati un obbligo di cessione all’Enel dell’energia elettrica eccedentaria, ma non pone a carico dell’Enel anche un obbligo incondizionato di acquisto.”
Infatti nel caso di specie ENEL “aveva comunicato di non poter stipulare ulteriori convenzioni, essendovi un eccesso di energia elettrica rispetto al fabbisogno nazionale”. (estratto dalla decisione del CdS 2938/2010).
11- Dato che i progetti considerati nel loro insieme interessano un tratto di fiume di ben 10 Km. e che per le loro caratteristiche sia in fase di cantiere che in funzione sembrano essere molto impattanti, si ritiene che si debba sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale quantomeno l’ “impatto complessivo” dei 4 progetti, ovvero che la Valutazione di Impatto Ambientale venga effettuata come se fosse un unico progetto, visto anche che il proponente è lo stesso per tutti i progetti.
Firenze, 17 febbraio 2011
Firma
Presidente Associazione Vivere in Valdisieve
Roberta Vigna
Associazione “ Vivere in Valdisieve “
tel. 055/240338, cell:3392986542, e-mail: casellino@interfree.it
Sede legale c/c Avv. Duccio Sebastiani – Viale E. Torricelli, 15 – 50125 Firenze
Tel. 055/221072---FAX: 0552280605 --- e-mail: d.sebastiani@ecrux.it
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