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  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

lunedì 14 novembre 2011

Con queste premesse CHIUNQUE potrà costruire CIO' che vuole!

NOn ci convincono le risposte di Rossi al giornalista del Tirreno Mario Lancisi. 1


L'articolo è in seguito a quanto sta accadendo a Castelfranco di Sotto con il Pirogassificatore dei rifiuti.....ovvero INCENERITORE, a cui la Giunta della Regione Toscana ha dato parere POSITIVO grazie alla nuova L.R. 35/2011 che "sveltisce" le opere pubbliche di interesse strategico regionale ( e anche quelle private). Contrari i Sindaci, i comitati dei cittadini.


Ci pare di capire  che la famosa Partecipazione di cui si vanta tanto la Regione ( in quanto è una delle prime che ha fatto anche una Legge Regionale) in pratica potrà fare ben poco di fronte ai privati che "a norma di legge" proporranno e faranno impianti di qualsivoglia natura. Noi ci aspetteremmo che la Regione invece facesse un Piano industriale per stabilire la tipologia di industrie insalubri ( come nel caso degli inceneritori per rifiuti), e non,  che occorrono veramente perchè con questa linea politica il rischio è che i privati possano fare tutti i "pirogassificatori" che vogliono, per assurdo, anche uno vicino all'altro: fatto il primo -con queste premesse- chi potrebbe vietare gli altri?


Nell'articolo si cita il caso della LUCART che voleva fare un inceneritore per i suoi scarti. Se non abbiamo capito male dopo circa 6 anni di iter progettuale (e di procedura di VIA), la Lucart decide di ritirare il progetto e anche di spostare in Francia il suo stabilimento. Purtroppo però, in questo caso e da quanto ci è dato sapere, PARE che fossero emerse, durante anche l'inchiesta pubblica, delle criticità ambientali che erano state valutate come "NON RISOLVIBILI". Compreso il fatto che l'impianto non era conforme agli strumenti urbanistici del Conune di Borgo a Mozzano.


Come si può quindi prendere ad esempio il caso Lucart se di per se non rispettava le Leggi  per cui non avrebbe avuto le autorizzazioni necessarie,  che Rossi invece ritiene che siano fondamentali ??  


Non vorremmo che le accelerazioni servissero, alla fine, come aggiramento degli ostacoli!


Monitoriamo gente, monitoriamo!


Articolo integrale: Scarica Rossi_Pirogassificatore&C


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  • Questa la mail mandata al Presidente Rossi accogliendo una iniziativa lanciata su facebook (  http://www.facebook.com/events/243523349054585/  ):


Signor Presidente,
aderiamo all'evento creato su facebook, in cui si legge che Lei "continua a sostenere che i processi partecipativi finanziati dalla Regione non contano niente (quello di castelfranco è costato 45000 euro di soldi della regione toscana ed altri 52.000 euro di soldi pubblici), in cui continua ad etichettare “l'impegno civile dei cittadini” come “populismo”, in cui scambia “ambientalismo” per “egoismo”, in cui non si cura della particolare situazione ambientale del Comprensorio del Cuoio....".
La questione è aggravata dal fatto che le Sue decisioni Le ha poste in essere mediante la scandalosa legge regionale n.35 del 2011 ( in netto contrasto con la ex LR 69/07) e quando la popolazione del “Compresorio del Cuoio” si era già espressa, appunto grazie all'iter di partecipazione.
Le vorremmo ricordare inoltre che a riguardo si è espresso pubblicamente anche il Grante della Partecipazione, Rodolfo Lewanschi, tramite una lettera che  Le dovrebbe essere arrivata perchè indirizzata anche a Lei.
Una lettera molto bella che chiarisce molte cose e che sicuramente mette in discussione le decisioni della Giunta avvenute grazie alla LR 35/11.
Converrà che non si può spendere denaro pubblico così......inutilmente, soprattutto ora in tempo di crisi dove si chiedono molti sforzi agli italiani, se poi basta un cavillo di una nuova legge a capovolgere ogni cosa e a rendere inutili gli sforzi fatti in altri procedimenti.
E....forse, allo spreco di questi soldi, ci sarà da aggiungere anche quello di eventuali spese per sostenere la Regione in eventuali ricorsi legali che potrebbero essere intrapresi da coloro che hanno condiviso la partecipazione arrivando ad un verdetto negativo ( amministrazioni interessate, comitati ecc).
Le chiediamo di farsi carico, come presidente della regione,  di far rispettare il percorso partecipativo che è stato fatto e di conseguenza di  rispettare le decisioni finali.

Cordiali saluti Associazione Vivere in Valdisieve



  • QUESTA INVECE LA RISPOSTA CHE CI HA MANDATO ROSSI ( per correttezza la risposta è stata mandata ad Assovaldisieve, ma il testo delle mail erano uguali):


Ai rappresentanti dell'Associazione Valdisieve

Ho ricevuto la vostra mail e nel rispondervi voglio fare innanzitutto chiarezza su alcuni punti.
La legge n. 35 del 2011, cui fate riferimento, contiene misure per accelerare la realizzazione delle opere strategiche di interesse regionale. Serve, in sostanza, per "sbloccare i cantieri" e prevede vari gradi di intervento della Regione - dal semplice richiamo al vero e proprio commissariamento - nei casi in cui il soggetto incaricato per la realizzazione di un'opera considerata importante per lo sviluppo della Regione, non sia in grado di assicurarne, in tempi certi, la realizzazione.
La legge disciplina anche l’azione della Regione nel caso in cui siano assunte dagli Enti locali determinazioni negative nei procedimenti autorizzativi degli impianti, in contrasto con le valutazioni tecniche espresse dai soggetti incaricati.
Come ho già avuto modo di spiegare, nel caso dell’impianto di Castelfranco, la Conferenza di Servizi per il rilascio dell’autorizzazione, si era conclusa con il responsabile del procedimento che manifestava “la propria difficoltà a concludere il procedimento con il rilascio di atto autorizzatorio ancorché in presenza di pareri ambientali favorevoli”. In pratica: l’autorizzazione non era stata concessa pur in presenza di pareri ambientali (e quindi tecnici) positivi.
La società proponente ha pertanto inviato la richiesta, tramite la Provincia di Pisa, di acquisire le osservazioni della Regione Toscana.
L’iter attivato a seguito di questa richiesta non prevede il rilascio dell’autorizzazione da parte della Regione, come alcuni hanno sostenuto, ma la presentazione di osservazioni sul procedimento, ed in particolare sulla congruità delle motivazioni del rifiuto espresse dall’Ente locale, rimandando all’Ente stesso l’adozione delle decisioni di sua esclusiva competenza, compreso il mancato accoglimento, motivato, delle osservazioni regionali.
Senza entrare nel merito tecnico del progetto proposto, le verifiche regionali hanno accertato che i pareri espressi alla Provincia, dall’Arpat, dalla Asl competente e dallo stesso Settore ambiente della Provincia di Pisa erano favorevoli, e corredati da articolate prescrizioni e raccomandazioni. In base a tutto questo il progetto è apparso alla Regione compatibile sotto i profili di tutela dell’ambiente, della tutela della salute umana e della sicurezza sul lavoro, integrando il complesso di trattamento rifiuti già presente e funzionante.
Per quanto riguarda invece il processo partecipativo, che si è svolto sulla base della legge regionale sulla partecipazione (la n.69 del 2007), è bene chiarire ancora una volta che parere richiesto alla Regione non entra nel merito degli esiti del processo stesso, dato che la valutazione regionale riguarda solamente gli aspetti tecnici del procedimento di autorizzazione, rimandando ogni ulteriore valutazione all’ente titolare della funzione amministrativa.
L’esito della procedura partecipativa ha, peraltro, portato ad una revisione della richiesta di autorizzazione all’esercizio dell’impianto prevedendo esclusivamente un esercizio provvisorio nel corso del quale è previsto un continuo monitoraggio dell’impianto con esecuzione sia di controlli ambientali - con la finalità di verificare l’assenza di rischi ambientali e per la salute - sia tecnici, al fine di confermare le potenzialità di trattamento dei rifiuti e di produzione energetica.
Ricordo anche che le norme vigenti in materia di autorizzazione degli impianti di gestione di rifiuti, siano essi pubblici o privati, sono finalizzate alla valutazione dell’opera con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e la salute pubblica anche attraverso verifiche sull’applicazione delle migliori tecnologie per il trattamento dei rifiuti e per l’abbattimento delle emissioni di sostanze inquinanti.
Tali verifiche, nel rispetto dei principi di precauzione, prevenzione e sostenibilità, costituiscono parte integrante dell’istruttoria tecnica e dei pareri positivi con prescrizioni e raccomandazioni espressi da tutti i soggetti competenti.
Quanto alle vostre considerazioni su una mia mancata considerazione dell'esito del processo partecipativo, aggiungo soltanto che, sul piano delle norme, compito delle istituzioni è anche quello di difendere la legalità e lo stato di diritto. Chi rispetta le leggi ha diritto ad avere i permessi in tempi rapidi e i processi di partecipazione non possono sostituirsi alle leggi e al riconoscimento dei diritti, altrimenti vige l’arbitrio.
Richiamare questi principi che tutti dobbiamo rispettare e applicare mi pare un dovere importante per chi ha responsabilità di governo.
Un cordiale saluto

Enrico Rossi


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Per approfondimenti sul caso di Castelfranco



  1. Scarica PIROGASSIFICATORE CASTELFRANCO

  2. http://www.pisanotizie.it/news/news_20111111_si_regione_pirogassificatore_waste_rivolta_enti_locali.html


Alcuni link per approfondire il caso LUCART:



  1. http://prcmarzabotto.wordpress.com/inceneritore/

  2. http://ricerca.quotidiano.net/index.shtml?ricerca_libera=lucart&sort=swishrank

  3. http://marzaforum.forumattivo.com/t233-011009-i-passi-della-via-con-la-lucart


 

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