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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

venerdì 24 febbraio 2012

A REGGIO EMILIA: LEZIONI DI BUON SENSO!

ScreenHunter_01 Feb. 24 12.09Ennesimo INCENERITORE che sarà chiuso entro maggio 2012 !!!!!!
Questa volta non c'entra la Magistratura ma solo una scelta "DIVERSA"di gestione intrapresa dalla Provincia di Reggio Emilia sull'unico impianto della sua provincia ( a servizio di circa 520.000 abitanti).
Una nuova strategia di gestione "che prevede di chiudere il ciclo dei rifiuti senza dovere ricorrere ad un nuovo termovalorizzatore, ma utilizzando politiche innovative e sostenibili anche economicamente. Una città intelligente che coglie la sfida della green economy deve sapere tradurre in una risorsa anche il governo del proprio ciclo di rifiuti" [come dichiara l'assessore alle Risorse del territorio del Comune di Reggio Emilia, Ugo Ferrari].  Si tratta dell'Inceneritore di CAVAZZOLO (vedi foto), che è proprio simile a quello NUOVO che ci vogliono imporre in località Selvapiana perchè ha una capacità di 70.000 t/anno di rifiuti ( proprio come quella che avremo NOI...tutti!!!).

scritto da Federico Valerio
      Reggio Emilia, 121.000 abitanti [ndr. l'intera provincia che utilizzava l'iimpianto, l'unico, ne ha 520.000, il  nostro bacino di utenza -dei 13 comuni gestiti da AER  cioè i 10 attuali più Terranuova, Montevarchi e Castiglion Fibocchi-  è di circa 131.000 abitanti, il che potrebbe lasciar intendere che alla fine BRUCEREMO i rifiuti di tutti!!!!], chiude l'inceneritore, punta sulla Raccolta differenziata di qualità, il riciclo, il compostaggio, la produzione di biogas e il trattamento meccanico biologico. Con le mie numerose conferenze a Reggio e a Novellara su una moderna gestione dei materiali post consumo penso di avere dato una mano a questa rivoluzione epocale.
Segue il comunicato del Comune:
     La provincia di Reggio Emilia registra dei livelli di raccolta differenziata molto elevati; nel corso del 2010 si è raggiunto il 58,4% [ ndr. AER dichiara di aver raggiunto il 50,74% nel 2010 -e il 53,61 nel primo semstre del 2011 - nei 10 comuni attuali- il che ci fa somigliare ancora di più alla realtà di Reggio Emilia!!], che rappresenta il miglior dato in regione.
     A regime, il nuovo modello gestionale-organizzativo consentirà nel 2014 di arrivare - su una produzione stimata di rifiuti urbani di 410.875 tonnellate - ad una percentuale di raccolta differenziata del 67,2%, pari a 276.129 tonnellate. Resterebbero così da smaltire – tolte 6.747 tonnellate di spazzamento stradale - 128.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati [ndr. i 13 comuni di AER nel 2010 hanno prodotto tra RD e indifferenziato un totale di 75.300 t/anno di RSU - dati certificati ARRR-->il che signiofica se togliamo almeno il 65% di RD per legge -da raggiungere entro la fine di quest'anno-, rimarrebbero solo 26.355 t/a, che è un quantitativo molto, molto, molto inferiore rispetto a quello ipotizzato per Reggio Emilia -128.000-......nel senso che noi dovremmo avere molte meno difficoltà a smaltire quel poco che rimane!!! NO? ], ai quali provvederà una rete impiantistica suddivisa in quattro poli individuati in aree già destinate a tali scopi, riducendo dunque sensibilmente l’impatto.
     Il Polo del recupero è stato individuato nell’impianto di Sabar, dove si potrebbe localizzare due nuovi impianti: uno per il trattamento della carta e della plastica, uno per il compostaggio della frazione verde della raccolta differenziata (sfalci e potature). La discarica di Novellara cesserebbe quindi la sua funzione nel corso dell'anno 2015.
     Il Polo del Trattamento sorgerà a Gavassa con la realizzazione del Tmb, dove confluiranno i rifiuti indifferenziati della Provincia (circa 120 mila tonnellate/anno).
     Il Polo dello smaltimento è stato localizzare presso l’attuale discarica a Poiatica di Carpineti. Ad essa perverranno le circa 60 mila tonnellate annue di biostabilizzato e di scarti dello smaltimento derivati dal Tmb. L’ampliamento dell’attuale polo di Carpineti ospiterà dunque un materiale secco ed a minore impatto ambientale (per tipologia e quantità) rispetto al rifiuto tal quale che oggi viene conferito.
    Ad integrazione di questi tre poli si dovrà localizzare un quarto impianto per il trattamento della frazione organica del rifiuto solido urbano (Forsu) con produzione energetica di biogas.
    Il nuovo impianto di Tmb sorgerà a Gavassa, a nord dell’autostrada. “In questo modo – ha sottolineato l’assessore comunale Ugo Ferrari – non verrà utilizzato suolo agricolo grazie anche alla nuova politica urbanistica che abbatte le rendite fondiarie, rendendo sostenibile economicamente l’investimento in quell’area”. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, l’assessore Ferrari ha ipotizzato “circa un anno e mezzo per la lunga prassi amministrativa che prevede Conferenza dei servizi, Valutazione d’impatto ambientale e variante urbanistica, e un altro anno e mezzo circa per la realizzazione, in carico a Iren, di un impianto che costerà tra i 50 e i 60 milioni di euro”.
     Reggio insegna.
Niente inceneritori, raccolta differenziata spinta porta a porta, impianti per gestire le frazioni differenziate come plastica, vetro, organico, metalli.

E DALLA VALDISIEVE CHIEDIAMO,
FATECI UNO DI QUESTI POLI
MA NON L'INCENERITORE!!!
(firma l'appello: http://www.assovaldisieve.it/lettera/index.php  )

comunicato provincia reggio emilia: http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=703&IDSezione=3927&ID=454592
fonte articolo:  http://federico-valerio.blogspot.com/2012/02/reggio-emilia-chiude-linceneritore.html?spref=fb  
fonte foto: http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/moniter/generale_725.asp 


ALTRO:


METROPOLI CAMPI-LA PIANA 17/2/2012  Pagina 15
 
Termovalorizzatore. In Emilia Romagna lo chiudono  
E costruiscono un impianto equivalente, ma a trattamento meccanico - biologico
GRAZIELLA CIRRI
 
Mentre a Sesto Fiorentino si decide la data per la posa della prima pietra del "termovalorizzatore" in Emilia Romagna, una fra le regioni italiane con più inceneritori, la Provincia di Reggio Emilia ha scelto di cambiare drasticamente metodo per lo smaltimento dei rifiuti. Ci illustra il cambiamento Mirko Tutino, assessore al paesaggio e all'ambiente (Pd) della Provincia di Reggio Emilia.
Si spegne un inceneritore e si costruisce un Tmb come mai questo cambio radicale?
«Il Tmb è un impianto di trattamento, che non smaltisce i rifiuti indifferenziati ma li tratta in maniera tale da eliminarne i metalli e la parte organica (le componenti più inquinanti) e ridurne il volume complessivo. La Provincia ed i Comuni reggiani hanno condiviso un piano per raggiungere il 67,1% di raccolta differenziata entro il 2015 e, attraversola realizzazione del TMB, evitare la costruzione di un nuovo termovalorizzatore in sostituzione di quello vecchio. Nel 2015 il TMB dalle 128.000 t/a di rifiuti indifferenziati (pari al 32,9% dei rifiuti raccolti a Reggio Emilia e Provincia) recupererà circa 20 mila tonnellate di materiale reciclabile, produrrà circa 25 mila di combustibile solido secondario utilizzabile anche nei cementifici oltre a circa 60 mila tonnellate di terriccio inerte biostabilizzato che può essere usato a copertura delle discariche senza alcun danno perl'ambiente, essendo un materiale privo della componente metallica e organica».
Il comitato Ato Centro ha proposto questa variazione, perchè?
«Il territorio reggiano ha già raggiunto circa il 60% di raccolta differenziata quindi si è dimostrato che il termovalorizzatore non è più necessario. Se anche le 25 mila tonnellate di combustibile solido secondario che usciranno dal Tmb fossero inviate tutte negli inceneritori emiliano-romagnoli e non trovassero spazio nei cementifici, la nostra Regione potrebbe spegnere entro 3-4 anni almeno metà dei propri termovalorizzatori».
Quali vantaggi comporta a livello economico?
«Reggio Emilia ha un impianto frutto di vecchi investimenti e due discariche, per questo i costi di smaltimento sono molto bassi, rispetto allamedia nazionale. Cambiare comporterà un aumento delle spese (circa il 25% in 4 anni), praticamente equivalente alla costruzione di un nuovo termovalorizzatore o in alternativa alla "spedizione" dei rifiuti fuoriprovincia. Nel caso dell'impianto Tmb però nel medio periodo, grazie al recupero della materia ed il suo riutilizzo, questo produrrà vantaggi economici ed ambientali ampiamente dimostrati. Vorrei segnalare inoltre che è il51 % circa dei cittadinireggianiche avràlaraccoltaportaaporta (iresidenti nei comuni di pianura e della periferia della città di Reggio Emilia) nondovràsostenere tutti i costi del nuovo modello e che gli aumenti saranno distribuiti su tutti, perchè l'aumento della raccolta differenziata andrà a vantaggio per tutta la provincia. Tutto ciò è stato possibile attraverso un percorso culturale, prima ancora che tecnico, che ha visto come i primi protagonisti i 45 Sindaci».
Quali vantaggi comporta a livello di qualità della vita?
 «L'Emilia-Romagna da anni ha avviato uno studio (Moniter) sugli inceneritori esistenti, dimostrando un incidenza degli inceneritori sulle nascite pretermine e su alcune malattie. Tuttavia nella pianura padana le fonti di inquinamento sono tantissime e gli inceneritori sono quasi tutti in prossimità dell'autostrada Al, pertanto è difficile conoscere il reale impatto di questiimpianti sulla salute».
Un impianto Tmb, potrebbe svolgere lo stesso carico di smaltimento dei rifiuti, stimato - con il termovalorizzatore - in 440 tonnellate al giorno?
«Si, soprattutto aumentando la raccolta differenziata. Si potrebbe obiettare che comunque dopo il Tmb serve la discarica, ma ciò avviene anche con iresidui de gli inceneritori il cuirecupero come sottoprodotto sicuro (per esempio nell'edilizia) -vistalapresenzadimetalli dannosi per la salute - è ad oggi quasi impossibile».
L'impianto fiorentino costerà 135 milioni di euro, quanto costa più o meno un impianto Tmp della stessa efficienza?
«L'impianto di TMB da 128 mila tonnellate annue costerà alla comunità reggiana tra i 40 ed i 50 milioni di Euro. Ma prevediamo altrettanti investimenti per la realizzazione di un impianto di produzione di biogas a freddo dall'organico raccolto a domicilio, un impianto di compostaggio ed un impianto di selezione e recupero della carta e della plastica. Il tema importante credo sia quello di come siinvestono le risorse, Reggio ha scelto di privilegiare il recupero allo smaltimento».
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METROPOLI CAMPI-LA PIANA 17/2/2012 Pagina 1
 
Inceneritore, non è mai troppo tardi per... ripensarci
Fabrizio Nucci (direttore)
 
No, non vi preoccupate. Non aggiungerò la mia voce allo scontato coro di repliche e controrepliche che ha suscitato la ventilata "prima pietra" dell'inceneritore di Case Passerini. Come lapensi sull'argomento ormai lo sapete: quell'inceneritore è un errore politico che ci trasciniamo dietro da anni perché non risponde a corrette logiche ambientali e neppure industriali. Adesso poi, con le nuove tecnologie che avanzano, l'errore sta diventando ancora più evidente. Per capire che qualcosa è accaduto basta leggere l'intervista che pubblichiamo a pagina 15: a parlare è l'assessore provinciale all'ambiente della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino (naturalmente un democratico doc). E' lui a raccontarci che lì hanno deciso di dismettere il vecchio inceneritore puntando sulla raccolta differenziata e su un impianto di trattamento meccanico biologico (proprio quello che chiedono a gran voce i nostri comitati). Leggetela con attenzione quella intervista, dopo di che chiedetevi se non sia il caso di prendersi una bella pausa di riflessione e correggere finalmente il tiro su Case Passerini. Anziché alzare barriere ideologiche sull'inceneritore i nostri amministratori darebbero prova di grande saggezza se prendessero atto che qualcosa è cambiato rispetto ai molti anni fa in cui è stato concepito l'attuale piano provinciale dei rifiuti. Sarebbe un dietrofont dettato dal buon senso che sono sicuro l' opinione pubblica della Piana (e non solo) apprezzerebbe profondamente...
fahrizio.nucci@metropoliweh.it

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