.....Un sindaco e il suo predecessore,
i rispettivi assessori all’ambiente e il dirigente comunale responsabile del
settore, sono stati citati a giudizio dalla procura della Corte dei Conti per
aver causato un danno erariale derivante dal mancato rispetto delle percentuali
di raccolta differenziata dei rifiuti. I cinque, in caso di condanna, dovranno
risarcire un milione e 200 mila euro. ...
La colpa di amministratori e
funzionari, secondo la Procura è di aver «omesso di assumere qualsivoglia
iniziativa atta a ricondurre la gestione dei rifiuti nell’ambito della legge..
promuovere azioni nei confronti del Gestore (Amiu) che in violazione del
contratto... non ha rispettato i limiti minimi di legge di raccolta
differenziata».
L'intervallo considerato va dal 2006 al 2010 quando i
livelli minimi dovevano essere del 35% e del 60%, le statistiche di Recco
segnavano rispettivamente dei miseri 11,89% e 22,83%.
Co.As.Ver.
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Raccolta differenziata scarsa
rischio stangata per i sindaci
Recco primo caso: chiesto un milione di euro di risarcimento agli
amministratori
L’ATTUALE sindaco di Recco e il suo
predecessore, i rispettivi assessori all’ambiente e il dirigente comunale
responsabile del settore sono stati citati a giudizio dalla procura della Corte
dei Conti per aver causato un danno erariale derivante dal mancato rispetto
delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti. I cinque, in caso di
condanna, dovranno risarcire un milione e 200 mila euro.
Se per il danno
economico originato dai maggiori tributi e dalle sanzioni per i quantitativi
extra conferiti in discarica, si tratta del terzo processo del genere in Italia,
per la prima volta nel nostro paese è stato, invece, contestato ai cinque
“invitati” (l’invito a dedurre è l’equivalente dell’avviso di garanzia penale)
il danno ambientale, pari a circa 80 mila euro. Il procuratore regionale Ermete
Bogetti lo collega all’aumento illegittimo di rifiuti portati in discarica, che
contribuiscono ad aumentare il «deterioramneto della risorsa naturale terreno,
mediante l’introduzione di sostanze e organismi nocivi per l’ambiente e
nell’immissione in atmosfera di gas nocivi».
Ma, aldilà di questi
aspetti, l’inchiesta della Corte affidata ai finanzieri della Sezione
Accertamenti Danni Erariali del Nucleo di Polizia Tributaria di Genova,
rappresenta un vero e proprio terremoto per quasi tutti i comuni liguri visto
che — e lo raccontiamo in queste stesse pagine — la nostra regione è all’ultimo
posto tra quelle del centro nord per la raccolta differenziata e al sud è
superata anche dalla Campania
Per quanto riguarda Recco verranno
processati Gianluca Buccilli, sindaco dal 1999 al 2009, l’attuale primo
cittadino Dario Capurro, l’ex assessore Stefano Bersanetti e il suo successore
Franco Senarega, oltre al funzionario Franco Canovi. Gli anni presi in esame
vanno dal 2006 al 2010 quando era in vigore una convenzione siglata nel 2003 tra
il Comune di Recco e quello di Genova che affidava il servizio di raccolta e
conferimento all’Amiu. Nel 2010, Recco ha assegnato ad un’altra società il
servizio dopo lo svolgimento di una gara d’appalto.
La citazione della
Corte contesta le bassissime percentuali di
differenziata. Se le leggi in
materia stabilivano che per il 2006 e il 2010 i livelli minimi dovevano essere
del 35% e del 60%, le statistiche di Recco fanno segnare rispettivamente dei
miseri 11,89% e 22,83%. La colpa di amministratori e funzionari, secondo la
procura è di aver «omesso di assumere qualsivoglia iniziativa atta a ricondurre
la gestione dei rifiuti nell’ambito della legge.. promuovere azioni nei
confronti di Amiu che in violazione del contratto... non ha rispettato i limiti
minimi di legge di raccolta differenziata». I cinque sono difesi dall’avvocato
Alessandro Ghibellini. L’ex gloria della pallanuoto locale è da tempo un
consulente del Comune di Recco e di recente si è pure occupato di igiene urbana,
ma in questo caso si smarca dal suo precedente ruolo, con un ardito dribbling al
conflitto d’interessi, difendendo amministratori che sono accusati di aver
procurato un danno proprio al Comune.
Nelle memorie difensive vengono
citati vari aspetti, tra cui: la regolarità dell’appalto, la circostanza che la
maggior parte dei comuni liguri siano fuorilegge, errata programmazione di
Regione e Provincia, l’assenza di danno ambientale visto che la discarica è
autorizzata, il costo maggiore della raccolta differenziata rispetto a quella
indifferenziata. Obiezioni alle quali replica la procura punto per punto. Ad
esempio con i dati del Rapporto Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale del Ministero per l’Ambiente) che «mostra inequivocabilmente
come all’aumentare della percentuale di raccolta differenziata decresce il costo
annuo complessivo della gestione dei rifiuti».
L’avvocato Ghibellini
arriva anche a contestare lo scarso effetto deterrente della cosiddetta ecotassa
(ossia l’addizionale del 20% per i rifiuti finiti in discarica «ove non siano
conseguiti gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalla
legge»), perché troppo lieve. «E’ come sostenere — replica il procuratore
Bogetti — che se il ladro ruba è perché la pena per il furto è troppo bassa e
dunque non sussiste la responsabilità del ladro».
di MARCO PREVE
(15 novembre 2012)
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CHE SUCCEDERA' AI COMUNI DELLA VALDISIEVE CHE NON RAGGIUNGERANNO LA QUOTA DEL 65% ????
I dati di un comunicato sul sito di AER: In Valdisieve il comune che ha la più alta percentuale di raccolta
differenziata è Pontassieve (65,52%), seguito da Rufina (62,59%) e Londa
(61,97%); esclusi dal podio San Godenzo (57,79%), Dicomano (49,29%) e
Pelago (48.36%). In Valdarno sul podio svetta il comune di Incisa
(84,86%), seguito da Reggello (50,66%); Figline Valdarno (48,49%) e
Rignano sull'Arno (48,04%).
E' probabile che non tutti riusciranno ad arrivare al 65% di RD entro il prossimo mese!!
Quindi anche per i rispettivi Sindaci si prevede una cosa del genere come successo a Genova??
Intanto le diffide delle associazioni Diritto Al Futuro, Forum Ambientalista, Italia Nostra e WWF sono già partite (vedi altro POST).
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