5 Stelle
Respinte
la maggior parte delle osservazioni da parte delle Province di Firenze, Prato e
Pistoia presentate dagli enti e dai comitati, dalle prime valutazioni abbiamo
riscontrato non solo un incremento dei costi del 49% in merito alla
realizzazione degli impianti di incenerimento e delle discariche, ma anche una
conferma di realizzazione dell’impiantistica in tempi
brevissimi.
Il gruppi MoVimento
5 Stelle di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, di Pontassieve e della Rufina,
nonché di Figline Valdarno, Reggello, Greve in Chianti e del Valdarno Aretino
hanno constatato il fallimento completo delle osservazioni sul Piano
Interprovinciale dei Rifiuti dell’ATO Centro avanzate dalle Amministrazioni
Comunali, Provinciali e dai Comitati. Infatti sono state respinte quasi tutte le
osservazioni basilari, quelle che mettono in discussione la necessità di creare
nuovi impianti che assorbono ingiustificatamente milioni di euro, con la
minaccia di un’emergenza rifiuti. Sono invece state parzialmente accolte quelle
osservazioni ovvie, scontate e facilmente eseguibili.
Dalle tabelle che
sono state approvate in primavera abbiamo notato un incremento drammatico di
costi, a quanto pare per una mancata valutazione delle nuove normative
ambientali (il che implica il fatto che il PIR sia oltremodo vetusto nella sua
progettazione) e che pongono l’interrogativo essenziale: sono necessari questi
impianti, a fronte di questi costi insostenibili? Ricordiamo infatti che essendo
la tariffa che l’utenza paga finalizzata alla copertura dei costi ci dovremo
aspettare nuove e più esose TIA.
Impianto | Costo nel | Costo dopo le |
Inceneritore Case | ca. € | € |
Inceneritore | ca. € 41.000.000 | € |
Inceneritore di | ca. € | € |
Discarica di Le | ca. € | € |
Paraventati dalla
lotta guelfa-ghibellina ovvero renziani contro bersaniani, le Province stanno
mettendo in atto un impianto di raccolta e smaltimento rifiuti che non rispetta
le direttive europee e che impegnerà fiumi di denaro pubblico nei prossimi anni
(Inceneritore di Parma docet).
In particolare
alcune osservazioni sono discordanti e hanno il totale disprezzo verso le
osservazioni portate dagli enti e le amministrazioni locali, nonché verso i
comitati dei cittadini.
Per precisione
nell’area della discarica di Le Borra (Figline Valdarno) si riscontrano alcune
risposte che hanno dell’incredibile:
Nella risposta al
Comune di Figline Valdarno troviamo che nella discarica di Le Borra saranno
conferiti rifiuti urbani e urbani pericolosi stabili, dizione che non troviamo
nel Piano Interprovinciale originario. A pagina 97 si legge: “Ricordato quindi
che la discarica prevista nel sito di “Le Borra” è un impianto di ATO e non
della sola Provincia di Firenze, destinato quindi ad accogliere i rifiuti solidi
urbani, opportunamente trattati come previsto dal D.lgs. 36/2003, prodotti nelle
Province di Firenze, Prato e Pistoia”.
Questo è al di fuori di ogni
precedente affermazione del sindaco Riccardo Nocentini che aveva detto solo le
ceneri di Selvapiana sarebbero state accolte dalla discarica.
La tempistica di
entrata in funzione non solo della discarica di Le Borra, non può dipendere
dalla chiusura di impianti siti in altri ATO. Questo perché, ribadisce
seccamente il documento, in risposta alle amministrazioni comunali di Figline
Valdarno, San Giovanni Valdarno, Cavriglia e Terranuova Bracciolini si mira
all’autonomia dell’ATO. Si sottolinea un passaggio molto grave a nostro avviso a
pg. 75: “siamo consapevoli dei disagi che potrebbero derivare alle popolazioni
valdarnesi dalla contemporanea presenza di due discariche in esercizio nello
stesso territorio e sarà nostra cura cercare di evitare tale situazione. Ma il
prezzo da pagare, ovviamente non potrà essere quello della mancata
autosufficienza di smaltimento con conseguente emergenza ambientale in ATO
Toscana Centro”.
Se si applica
questo principio, perché allora si considera parte integrante del ciclo dei
rifiuti dell’ATO Centro l’impianto di trattamento rifiuti presente a Podere Rota
che è in altro ATO?
L’inceneritore di
Testi è stato pianificato per il 2016 senza nessun tipo di verifica sulla
necessità come precedentemente indicato.
Inoltre il sito
delle Borra è stato individuato proprio per la sua vicinanza all’impianto di
pretrattamento presente a Podere Rota. Infatti nel PIR a pagina 122 si legge:
“Il sito risulta poi strategico per il mantenimento delle sinergie tra
l’impianto di selezione e trattamento meccanico dei rifiuti e l’impianto di
compostaggio esistenti in località Casa Rota nel Comune di Terranuova
Bracciolini (AR) e l’impianto di termovalorizzazione previsto nel Comune di
Rufina, in località Selvapiana”. Ma non è in contraddizione con la sventolata
autonomia?
Rimangono i grandi
interrogativi, che già erano stati posti nella fase di pianificazione del PIR.
L’inceneritore di Case Passerini entrerà in funziona nel 2015, La discarica di
Le Borra entrerà in funzione nel 2014, Selvapiana nel 2015 e Testi nel 2018. Chi
troverà i soldi per effettuare questi inutili e dannosi impianti. Li
recupereremo dalla Sanità? Già ad oggi sono tolte risorse necessarie al corretto
funzionamento del sistema sanitario a scapito di tutti i cittadini. Dopo le
sbandierate rassicurazioni da parte degli amministratori locali, come potranno
di nuovo presentarsi davanti ai cittadini per continuare ostinatamente ad
approvare questi piani?
Chiediamo, come
MoVimenti 5 Stelle, con forza la fine di questo piano, vecchio e anacronistico e
a tutti i consiglieri provinciali PD, nonché al presidente di ripensare un
sistema meno oneroso e gravoso, da subito, prima che si inizino le gare di
appalto e si giunga al punto di non ritorno.
Ufficio Stampa
MoVimento
5 Stelle
Figline Valdarno
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