Firenze, 28 gennaio 2013
Egregio sindaco Matteo Renzi,
Sbigottite
abbiamo letto le Sue dichiarazioni sullo scandalo tav. Uno sbigottimento che si
trasforma
in rabbia se ripensiamo alla nostra esperienza di madri di ex alunni
della scuola media Rosai.
Ricordiamo come abbiamo saputo dei lavori del
cantiere TAV.
Eravamo all’inizio del 2008, nella prima fase dei cantieri ed
ancora la Rosai non era stata “interessata” dai lavori. Lo era stata, invece e
massicciamente, la scuola elementare Rodari al punto tale che alcuni genitori
esasperati avevano deciso di fare una riunione e di invitarci. Ci andammo
tranquille ed ignare ed apprendemmo che la scuola Rosai costruita con i soldi
TAV (come “risarcimento” per la vecchia scuola abbattuta per lasciare il posto
alla “grande opera”) era all’interno di un’area dove sarebbe sorto il cantiere e
nella quale si sarebbero effettuati interventi tali da metterne a rischio la
stabilità strutturale. Queste informazioni non ci furono fornite dal nostro
sindaco, o dall’assessore Maria Rosa Di Giorgi, ma dai tecnici del comitato No
Tunnel Tav.
Preoccupate ci recammo dalla preside per chiedere informazioni.
La preside non ne sapeva niente. A quanto pare né Lei, né l’assessore avevate
sentito la necessità di informare il dirigente dei rischi che correva la
numerosa popolazione scolastica di una scuola di grosse dimensioni come la
Rosai. Niente informazioni quindi e, ovviamente, niente previsioni di rischi,
piani di intervento e di monitoraggio discussi e condivisi con la preside ed il
consiglio di Istituto.
A quanto pare il dovere di informare, il
coinvolgimento dei diretti interessati e la trasparenza, non sono considerati da
Lei compiti istituzionali al punto tale che può, tranquillamente, affermare che
il Comune ha fatto tutto quello che doveva fare.
A quel punto la preside,
preoccupata quanto noi, decise di convocare un’assemblea dei genitori e di
invitare l’ingegnere Rubellini, a quei tempi presidente dell’Osservatorio
Ambientale. Questi confermò la possibilità di rischi per la stabilità della
scuola.
La storia successiva si sviluppa nei due anni successivi ed è fatta
dei nostri tentativi di parlare con Lei e l’assessore Maria Rosa Di Giorgi per
avere notizie e rassicurazioni, di inviti a riunioni che furono bellamente
ignorati.
Riuscimmo, però, ad incontrarvi in due occasioni. La prima ci fu
offerta dall’inaugurazione della palestra, alla quale intervenne anche Lei,
signor sindaco. Riuscimmo ad “agguantarla”, ma per nostra sfortuna andava di
fretta. Si limitò a dirci che tutto era sotto controllo e che avrebbero
vigilato. La seconda fu grazie ad un’assemblea dei genitori alla quale
l’assessore Di Giorgi si degnò di partecipare insieme all’ingegner Giacomo
Parenti. In quell’occasione l’assessore ed il tecnico risposero alle nostre
domande con superiore commiserazione, trattandoci come le solite mamme
allarmiste ed ansiose. Ci fu risposto che non c’erano rischi e fummo invitate a
goderci la bella scuola che ci veniva offerta proprio dalla grande opera
(un’offerta fatta un po’ al risparmio visto che dopo appena un anno
dall’apertura era caduto un controsoffitto).
Poi iniziarono i lavori.
Era
estate ed un bel giorno la scuola e le strade limitrofe furono invase da una
bella polvere bianca, quella polvere che tutti ci avevano assicurato che non ci
sarebbe stata (anche se sappiamo bene che le polveri pericolose sono anche e
soprattutto quelle che non si vedono).
Poi i ragazzi iniziarono a dirci che
c’erano rumori pazzeschi, quei rumori che ci avevano assicurato che non ci
sarebbero stati. In seguito, sempre i ragazzi, incominciarono a parlarci di una
crepa….
Allarmate chiedemmo ed insistemmo. Ci fu detto che non era vero. I
ragazzi furono trattati da visionari o da poveri pupazzi vittime delle nostre
fobie
Insistemmo, il nostro rappresentante al consiglio di istituto continuò
a chiedere (sarebbe molto interessante guardare i verbali delle riunioni del
consiglio). Qualcuna di noi si beccò la minaccia di querela per procurato
allarme.
Intanto i nostri figli conclusero la loro terza media e lasciarono
la scuola. Al posto loro altri ragazzi, al posto nostro altri genitori, che
avevano una cosa in comune con noi: nessuno li aveva informati del cantiere, dei
rischi e dei disagi che ne derivavano, delle crepe che già c'erano. Certo doveva
essere garantito un buon numero di iscrizioni, doveva essere salvaguardata
l’immagine della scuola, doveva essere dimostrato che i soldi (i nostri soldi di
contribuenti) erano stati ben spesi e poco vi importava se, così facendo,
impedivate a quei genitori il diritto di una scelta consapevole.
Per questo
consideriamo una beffa il fatto che, lasciati trascorrere altri due anni,
l’assessore De Giorgi e l’ing Parenti siano ritornati nella scuola per dire ai
genitori che c’erano dei rischi per la stabilità della scuola. Lo hanno detto
perché non lo potevano più nascondere e ne hanno parlato con la stessa faccia,
con la stessa tranquillità con le quali poco tempo prima prima negavano
l’esistenza di quegli stessi problemi. Cadevano dalle nuvole come oggi cade
dalle nuvole Lei, sindaco Renzi, con il presidente della Regione Rossi. Vi
indignate, minacciate iniziative giudiziarie contro chi è responsabile dello
scandalo TAV.
Eppure… bastava vigilare, bastava ascoltare, bastava trattare i
cittadini con la dignità che meritano, in poche parole, bastava fare i politici
e non l’avete fatto.
No caro sindaco, il Comune non ha fatto tutto quello che
doveva fare. Quello che noi abbiamo visto è stato il solito arrogante teatrino
di quella politica che, a parole, Lei dice di voler rottamare e che, nella
pratica, attua quotidianamente.
A nome di un gruppo di genitori di ex
alunni della scuola Rosai
Carla Rossetti
Rosanna Plantamura
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