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EVENTI 2

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Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

martedì 19 marzo 2013

Polli alla diossina nella zona di Baciacavallo


"L'inceneritore va chiuso, lo dicono i dati"



 Studio indipendente dei comitati ambientali su tre animali





Prato, 17 marzo 2013 - «L’INCENERITORE di Baciacavallo produce diossine e sostanze tossiche,
che aumentano il rischio di tumore. E’ pericoloso e dannoso per la
salute. Bisogna chiuderlo. Meglio la discarica per i fanghi
industriali». Il coro di protesta del coordinamento comitati della piana,
dell’associazione onlus «Vita, Ambiente e Salute» e del movimento
«Medicina Democratica» è sempre lo stesso, ormai da anni. A renderlo più
forte, ieri mattina, è arrivata la presentazione ufficiale di uno studio, fatto realizzare dai cittadini grazie anche ai fondi raccolti in tutta Italia dal Movimento 5 Stelle e
commissionato ad un istituto universitario di Mestre, su tre campioni
animali allevati nella zona di ricaduta dei fumi dell’inceneritore.
Secondo i dati, nel raggio di due chilometri intorno all’impianto di
Baciacavallo, i due polli e l’anatra presi in esame presentano tutti
livelli di diossina abbondantemente superiori rispetto a quanto
consentito dalle norme di legge (si va da 4 a ben 12 volte il limite
massimo tollerato). In particolare tutti e tre i campioni sono risultati
gravemente contaminati per la presenza di diossine e Pcb
(Policlorobifenili). In tutti gli animali, inoltre, è stata riscontrata
una abbondante e preoccupante presenza di esaclorobenzene (Hcb), dato
che confermerebbe un recente rapporto dell’Ispra, che individuava
Baciacavallo come la più importante fonte emissiva nazionale di tale
molecola nociva. Diossine, Policlorobifenili e esaclorobenzene fanno
tutti parte dei cosiddetti Pop’s, sostanze messe al bando dalla
convenzione di Stoccolma del 2001, che aveva lo scopo di proteggere la
salute umana da queste molecole. «Visto che non sono bastate le varie
analisi effettuate in tutta Italia, dalle quali è emerso che nelle
vicinanze degli inceneritori aumentano notevolmente le probabilità di
essere colpiti da tumori, malformazioni e malattie ereditarie di vario
tipo, che interessano purtroppo anche le madri ingravidanza e i loro
feti — commenta Adriana Pagliai, del coordinamento
comitati della piana — abbiamo deciso di avvalorare ulteriormente la
nostra protesta e le nostre preoccupazioni con questo studio. I
risultati hanno confermato quello che già sapevamo. Baciacavallo è un
impianto da chiudere: Gida e le istituzioni non possono più fare
spallucce». L’accusa lanciata a Gida, in particolare, sarebbe quella di
avere, negli anni, sempre disatteso le varie prescrizioni ambientali,
chiedendo e ottenendo dalla Provincia il permesso di non misurare il
parametro dell’acido cloridrico, inquinante di minore entità, ma
precursore diretto dell’esaclorobenzene. «Già nel 2007 alcune indagini dell’Asl di Pistoia sull’inceneritore di Montale avevano
rilevato casualmente, in un territorio considerato neutro per quella
struttura, un livello di diossine, superiore di 11 volte al consentito —
aggiunge Patrizia Gentilini, medico oncologo che ha collaborato alla
sintesi dei dati — Peccat che quell’area fosse proprio nella zona di
ricaduta dei fumi di Baciacavallo, che nonostante tutto ciò continua
indisturbato la sua attività. Il rischio non è solo per noi, ma anche
per le generazioni future, visto che queste sostanze tossiche si
insinuano nell’organismo e nella catena alimentare. Il problema andrebbe
risolto a monte, agendo sulle fabbriche che producono i fanghi, ma nel
frattempo baciacavallo va chiuso. Una discarica sarebbe meno nociva».
In prima fila fra i presenti Baldi e Barosco,
rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle, che da sempre fanno della
battaglia agli inceneritori un loro caposaldo e che a breve, visti gli
ultimi risvolti, dirameranno un comunicato nazionale.



FONTE:  http://www.lanazione.it/prato/cronaca/2013/03/17/859989-polli-diossina.shtml

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