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  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

venerdì 8 aprile 2016

La TAV a Scala Mercalli: APPELLO per l'ambiente e la libertà dell'informazione

AL LINK SOTTO L'APPELLO DA DIFFONDERE E SOTTOSCRIVERE:

Il mese di marzo del 2016 si chiude con una notizia che colpisce: la richiesta di un’interrogazione parlamentare contro la Rai e il meteorologo Luca Mercalli, responsabili di aver mandato in onda e curato, in una puntata di “Scala Mercalli” dedicata all’ecologia dei trasporti in Italia e all’estero, anche un servizio sulla TAV Torino-Lione. La richiesta di interrogazione parlamentare, a cui hanno fatto seguito due lettere ai vertici Rai da parte del Commissario del Governo per la TAV Paolo Foietta e del direttore TELT Mario Virano, fa leva sulla parzialità del modo in cui il progetto sarebbe stato presentato e sul “conflitto d’interessi” del conduttore, notoriamente critico sul tema TAV.
Chi però ha potuto guardare la trasmissione (nonostante il suo spostamento in tarda serata) ha sentito le voci di esperti qualificati: fisici, ingegneri, magistrati, naturalisti, geografi. Senza concessioni a posizioni “estremistiche”, il servizio è stato preparato con dati seri e rappresentativi della questione affrontata, condotto con toni pacati ed equilibrati, esprimendo considerazioni che per una volta tenessero in conto le reali esigenze del territorio e non solo le proiezioni dei soggetti interessati alla realizzazione del progetto.
Che si presenti questo come “conflitto di interessi” è un ennesimo, sbalorditivo paradosso, in totale contrasto col concetto stesso di “servizio pubblico”, quale la RAI dichiara di essere. Ma è anche sintomo di problema ben più grave che non la volontà (preoccupante) di censurare un servizio televisivo. Il problema è quello della necessità di fornire ai cittadini un’informazione corretta anche in materia ambientale, un’informazione estesa e non pregiudiziale, scientificamente supportata, su questioni che interessano la nostra vita di persone, oltreché di contribuenti: dal costo e l’impatto delle “Grandi Opere” a quelli dell’estrazione e la lavorazione delle risorse; dalle politiche sull’energia (specialmente dopo il vertice sul clima di Parigi) a quelle industriali o post-industriali, con tutte le conseguenze non solo in termini di stime sull’occupazione possibile, ma anche nei termini, più concreti, di salute.
Noi crediamo che una reale democrazia non possa non passare per un confronto aperto su questi temi e per una condivisione del dibattito. A maggior ragione, lo Stato deve farsi carico di garantire ai cittadini strumenti conoscitivi adeguati, che consentano di distinguere tra informazione e propaganda e di far pesare questa capacità di discernimento nelle scelte politiche partecipate che sono l’essenza di una democrazia. In poche parole, non c’è democrazia senza conoscenza, e non c’è conoscenza senza consapevolezza che la società è anche l’ambiente.
Nell’Enciclica Laudato Si’ Jorge Maria Bergoglio ha richiamato alla responsabilità nei confronti della vita naturale e dell’ambiente in nome di un’ecologia “che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali”: un’“ecologia integrale”, non solo fatta di inquinamento o esaurimento delle risorse naturali, ma anche in grado di rivelare i costi—sociali, politici, culturali, etici—che questi processi comportano. Le questioni ecologiche sono eminentemente questioni politiche, perché il paesaggio, l’aria, l’acqua, il mare, la terra—proprio come i rifiuti, il cibo, il cemento, l’amianto—riguardano la vita di tutti.
Dovrebbe essere così anche per la consapevolezza, ed è per questo che ci auguriamo che l’informazione rimanga ampia, corretta, garantita e soprattutto libera da censure e condizionamenti, specie in un momento in cui i cittadini sono chiamati a esprimersi su piani energetici di lunga durata. Offrire un servizio pubblico che cerca di approfondire questioni complesse e controverse, mostrando gli impatti sociali e ambientali delle scelte politiche e documentando che ci possono essere opzioni più lungimiranti e in grado di produrre un maggior benessere, più equo e sostenibile, con minori costi sociali e ambientali, è un modo concreto e fondamentale di operare per il bene comune.
Primi firmatari:
Serenella Iovíno, Università di Torino, già presidente della European Association for the Study of Literature, Culture, and Environment.
Salvatore Settis, Presidente del Comitato Scientifico del Museo del Louvre (Parigi), già rettore della Scuola Normale Superiore di Pisa
Massimo Scalia, Centro Interuniversitario di Ricerca Per lo Sviluppo sostenibile (CIRPS), Roma
Giorgio Nebbia, Professore emerito, Università di Bari
Giorgio Parisi, Università di Roma “La Sapienza”, Medaglia Max Planck per la Fisica
Tomaso Montanari, Università di Napoli
Marco Armiero, Direttore dell’Environmental Humanities Lab presso il Royal Institute of Technology, Stoccolma (Svezia).
Giovanni Puglisi, Presidente Emerito della Commissione Nazionale Italiana UNESCO
Aurelio Angelini, Università di Palermo, Direttore Fondazione UNESCO Sicilia.
Mario Salomone, Segretario generale World Environmental Education Congress, Presidente FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali)
Franco Arminio, scrittore
Bruno Arpaia, scrittore
Wu Ming, collettivo di scrittori
Anna Fava, Società di Studi Politici (Napoli)
Gianni Ferrara, Professore Emerito, Università di Roma “La Sapienza”
Paolo Rabitti, ingegnere, urbanista, e saggista ambientale
Stefania Barca, Centro de Estudos Sociais, Universidade de Coimbra (Portogallo)
Laura Bonato, Università di Torino
Nicola Capone, Università di Salerno
Enrico Cesaretti, University of Virginia, Charlottesville (USA)
Daniela Fargione, Università di Torino
Roberto Marchesini, Direttore del Centro di Filosofia Postumanista (Bologna)
Marco Moro, Direttore Editoriale di Edizioni Ambiente (Milano)
Roberto Passini, Hyperpolis—Ripensare la democrazia (www.hyperpolis.it)
Elena Past, Wayne State University, Detroit (USA)
Salvatore Prisco, Università di Napoli “Federico II”
Pietro Saitta, Università di Messina
Maurizio Valsania, Univerità di Torino
Pasquale Verdicchio, University of California, San Diego (USA)

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