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lunedì 25 maggio 2020

Più riciclo, meno incenerimento: la Danimarca non vuole più bruciare la plastica

L'esecutivo di Copenaghen ha deciso una serie di iniziative per garantire molto più riciclo e molta meno combustione. L’obiettivo è quello di rimuovere, da qui al 2030, l'80% delle attuali 370mila tonnellate di plastica dagli impianti di incenerimento
19 maggio, 2020

Per gli inceneritoristi nostrani è un po’ La Mecca dello smaltimento rifiuti, il paese dove puoi addirittura sciare sopra un avveniristico impianto di combustione da 500mila tonnellate annue, che però non si riuscirebbe a riempire senza rifiuti importati dall’estero. Eppure anche per la Danimarca i tempi cambiano e il paese accelera sempre di più verso la dismissione dei suoi impianti di incenerimento, passando, anche, dalla plastica.
Ogni anno nel paese scandinavo vengono bruciate 370.000 tonnellate di rifiuti plastici (dati del ministero dell’Ambiente). Di questo passo nel 2030 le emissioni di CO2 dovute al solo incenerimento della plastica arriveranno ad un milione di tonnellate, troppe per un Governo che ha più volte dichiarato di voler contribuire con decisione ad affrontare la crisi climatica globale e che aveva già iniziato la sua exit strategy dall’incenerimento nel 2014. Pertanto l'esecutivo di Copenaghen ha deciso una serie di iniziative per garantire molto più riciclo e molta meno combustione. Martedì 19 maggio la ministra dell’Ambiente, Lea Wermelin, e il ministro dell’energia, Dan Jørgensen, le hanno presentate alla stampa.
L’obiettivo è quello di rimuovere, da qui al 2030, l'80% della plastica dagli impianti di incenerimento. Una delle iniziative è quella di semplificare e migliorare la raccolta differenziata, sia a casa che al lavoro, in modo che diventi più facile ordinare i rifiuti per l’avvio al riciclo. “Bruciamo troppo e ricicliamo troppo poco – dice la ministra Lea Wermelin - Ci sono molti oggetti di plastica usa e getta come vassoi di carne, bottiglie, sacchetti per il congelatore che per la maggior parte finiscono dispersi o bruciati. Per cui adesso chiediamo ai danesi di iniziare a fare una differenziata migliore”.
Meno rifiuti e più riciclo significheranno infatti meno necessità di incenerimento. Ma il Governo sta anche discutendo sulla diminuzione dei rifiuti importati dall’estero, che in larga parte vengono usati proprio per riempire i tanti inceneritori del paese. ”La Danimarca è nel mezzo di una crisi senza precedenti – dice il ministro dell’energia Dan Jørgensen - L'economia è sotto pressione. Dobbiamo pensare a nuove idee, reinventarci e cogliere l'opportunità per un cambiamento ecologico. Più riciclo, un'economia circolare rafforzata e meno combustione sono passi fondamentali in questa direzione”.

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