Associazione Ambientalista a carattere volontario ed apartitica, che si configura quale associazione di fatto. Essa non ha alcuna finalità di lucro. L’area di svolgimento delle attività dell’Associazione è delimitata ai comuni della Valdisieve.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

giovedì 12 novembre 2020

Dal BLOG di VALDISIEVE IN TRANSIZIONE: Politica agricola comune?

 In tempi di forti discussioni sulla sostenibilità ambientale, la riforma della PAC ( Politica Agricola Comune) che destinava il 10% del territorio agricolo comunitario ad aree vocate alla conservazione delle specie selvatiche ed incrementava fino al 25 % la superficie agricola a conduzione biologica, che introduceva la riduzione dei fertilizzanti sintetici del 20%, dimezzando l’uso dei pesticidi pericolosi e degli antibiotici veterinari è stata affossata il 23 Ottobre 2020 dal parlamento europeo. Le lobby agroindustriali hanno ottenuto il rinvio dell’entrata in vigore degli aiuti ambientali, riducendo gli obblighi di rispetto delle buone pratiche agricole, tagliando al 3% la quota destinata agli ecosistemi naturali, consentendo la trasformazione di pascoli e praterie in seminativi intensivi e l’applicazione dei sussidi nocivi come i pagamenti accoppiati al numero di capi allevati. A niente sono servite le varie petizioni popolari arrivate ai parlamentari europei in contrasto a tali volontà.

La PAC oggi pesa per un terzo dell’intero budget UE: circa 60 miliardi di euro l’anno.

La PAC nasce negli anni ’50 per intensificare la produzione agricola, spingendo alla monocultura intensiva meccanizzata e alla concentrazione fondiaria con lo scopo di garantire cibo a basso costo per tutti. 

L’altra faccia della medaglia è stato lo spopolamento delle campagne, la riduzione dell’occupazione in agricoltura, un sempre più difficile accesso alla terra, la riduzione della biodiversità e delle aree selvatiche. Inoltre non ha garantito alcuna autonomia nell’approvvigionamento delle materie prime, reclamando sia la zootecnia europea che altri comparti alimentari, monoculture intensive localizzate in altri continenti promuovendo deforestazione e inquinamento.

Il sistema prevalente di produzione del cibo e la sua distribuzione è determinato dall’industria agricola e dalla grande distribuzione organizzata. Un sistema i cui effetti inquinanti a carico dell’aria, dell’acqua, del suolo e della salute animale e umana sono evidenti. Il suo funzionamento è basato sulla miseria e sullo sfruttamento dei braccianti nei campi, nella logistica e nell’industria alimentare. 

Il Mercato in Transizione promuove i sistemi locali delle reti alimentari contadine per garantire l’autoderminazione alimentare, cibo sano e libero da sfruttamento.

Il nostro lavoro agro-ecologico si svolge prima di tutto ripopolando le campagne e le montagne, custodendo con cura il territorio che ci ospita, utilizzando sostenibilmente le risorse naturali locali, curando la terra ed il nostro rapporto con essa.

La nostra attività contadina è svolta prevalentemente tramite il lavoro familiare e comunitario da agricoltori informali o aziende che praticano piccole produzioni e che non si dedicano alla monocultura. 

Prediligiamo il mercato locale poiché la vendita diretta è sinonimo di relazione e conoscenza, convivialità e comunità.

L’agricoltura contadina dipende dalla terra e dalla comunità territoriale circostante.

Il Mercato in Transizione aderisce al Coordinamento delle Comunità Contadine Toscane.

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