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giovedì 9 dicembre 2021

PNRR, la Soprintendenza unica è una scatola vuota

Articolo scritto su Emergenza Cultura (a questo LINK)

di Leonardo Bison

Il ministero della Cultura con i suoi uffici territoriali è decisivo per una buona attuazione del Pnrr. Non tanto per la spesa dei circa 6,6 miliardi di euro dedicati al settore – peraltro solo il 3% del totale – ma soprattutto per quanto riguarda le autorizzazioni: valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico, che coinvolgono ogni opera pubblica e infrastruttura del Piano, a cui sono destinati oltre 80 miliardi.

Il ministero manca, da decenni, di funzionari sia tecnici sia amministrativi (siamo ormai a meno della metà dell’organico previsto) e la situazione peggiora di anno in anno a causa dei pensionamenti. Ma nonostante i 6 mila posti autorizzati da mettere a concorso, l’unico bando che ha visto il via dal 2019 – quello per 1.052 “assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza – è iniziato nel gennaio 2020 e ancora non conosce una fine”.

La neonata Soprintendenza Unica Nazionale per il Pnrr, che dovrebbe vagliare ogni provvedimento connesso col Piano in tutta fretta, è a oggi una scatola vuota: un ufficio dirigenziale privo di personale, i cui compiti vengono svolti da funzionari incardinati (con altri ruoli) all’interno di altri uffici della Dg Archeologia e Belle Arti. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera a Dario Franceschini e ai giornali chiedendosi, “prima che sia troppo tardi, con quali risorse umane il ministero intende affrontare una sfida così complessa. La risposta che abbiamo avuto sinora è una attribuzione di questi carichi lavorativi ai pochi lavoratori rimasti nella struttura centrale ed in quelle periferiche”.

I sindacati aggiungono che si sta trattando la materia della tutela del paesaggio e del patrimonio “come se fosse un adempimento burocratico e non come una sfida che mette in discussione, nel caso gli obiettivi del Piano non fossero raggiunti, l’immagine internazionale del Paese”. La paura, in sostanza, è che la transizione energetica faccia premio su ogni altra materia con uffici oberati di lavoro e incapaci di valutare ogni istruttoria nella maniera corretta. Anche il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli da Paestum ha lanciato un simile “grido di allarme”: “Per spendere i fondi del Pnrr servono squadre di lavoro competenti”.

Peraltro, l’emergenza ha già portato a soluzioni eccezionali, come l’assunzione in deroga di 28 dirigenti senza concorso, la stabilizzazione a tempo indeterminato di 57 funzionari che hanno lavorato con contratti a tempo nella P.A., l’autorizzazione di procedure concorsuali semplificate, a non dire dei diversi bandi con cui, dal dicembre 2020 in poi, si sono assunti con partita Iva oltre 500 “esperti” esterni con compiti di funzionario. Una serie di deroghe e novità che non hanno speranza di risolvere il problema, tanto che ieri anche il capo di gabinetto di Franceschini, Lorenzo Casini, ha detto che “un tema enorme che va affrontato con urgenza in vista del Pnrr è quello del personale”.

I sindacati spiegano di aver cercato da tempo un incontro urgente al ministro, il quale da parte sua fa replica al suo staff che dopo la lettera del 24 novembre ha riconosciuto il carattere straordinario (aumenti stipendiali) delle attività svolte dai funzionari che si occuperanno del Pnrr: pare però più una toppa sul buco che una vera soluzione.

Leggi su EMERGENZA CULTURA: https://emergenzacultura.org/2021/12/04/pnrr-la-soprintendenza-unica-e-una-scatola-vuota/
ARTICOLI PUBBLICATI SU “IL FATTO QUOTIDIANO” IL 30 NOVEMBRE 2021. FOTOGRAFIA DI KAGA TAU DA WIKIMEDIA COMMONS.

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