Stando alle indagini, numerose imprese intestate a prestanome e riconducibili alla cosca della 'ndrangheta dei Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto avrebbero ottenuto in subappalto lavori che Rfi appaltava a 'colossi' del settore, come Generale Costruzioni Ferroviarie spa (Gcf) del Gruppo Rossi e il gruppo Ventura. Sequestrati oltre 6,5 milioni di euro. La pm: "Spesso nei cantieri operai senza competenze né abilitazioni, erano sfruttati"
Uomini vicini alle cosche di ‘ndrangheta avevano messo le mani “in uno dei settori strategici del Paese”, i lavori di Rete di ferroviaria italiana, attraverso un complesso sistema di “subappalti mascherati” che coinvolgeva anche le grandi società appaltatrici. E spesso gli operai che finivano nei cantieri non avevano “alcuna competenza professionale” e la documentazione che attestava la loro abilitazione era frutto di “falsificazione”. Non solo: il personale lavorava in “condizioni di sfruttamento”. È quanto ritiene di aver accertato la procura antimafia di Milano a conclusione dell’inchiesta che ha portato all’arresto di 15 persone – 11 in carcere e 4 ai domiciliari – e che vede coinvolti, come si legge nel capo d’imputazione, “gruppi imprenditoriali” che “gestiscono in regime di sostanziale monopolio l’aggiudicazione delle commesse per i lavori di armamento e manutenzione della rete ferroviaria direttamente da R.F.I. spa, a mezzo delle loro società (appaltanti) G.C.F. Costruzioni Generali spa, Gefer srl, Armafer spa, Globalfer spa, Salcef spa, Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie spa, Fersalento srl, Euroferroviaria spa”............................
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