SOSPENSIONE FINO AL 28 MARZO
Accolto il ricorso del Comune contro la Regione. E venerdì il Consiglio di Stato decide sul decreto Clini
ROMA - Il Tar del Lazio, con un provvedimento urgente monocratico,
ha sospeso la determina della Regione Lazio che sostanzialmente
imponeva al consorzio «Coema» (composto da Ama, Acea e Colari) di
iniziare la cantierizzazione e i lavori per la costruzione di un
gassificatore nella frazione di Cecchina nel Comune di Albano Laziale
che aveva presentato ricorso. Il presidente della prima sezione ter del
tribunale amministrativo, Linda Sandulli, ha quindi fissato per il 28
marzo la camera di consiglio per la discussione della sospensiva. Fino a
quella data quindi i provvedimenti sul gassificatore risultano
bloccati.
Il ricorso è stato proposto dai
legali dell'amministrazione comunale di Albano per contestare gli atti e
provvedimenti con cui è stato approvato il cronoprogramma dei lavori,
prorogata la durata dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia),
l'avvio delle operazioni di realizzazione e la messa in esercizio della
centrale. Secondo i piani, il cantiere avrebbe dovuto essere aperto il 7
marzo. La Sandulli nel motivare la decisione afferma che «sussistono i
presupposti per la concessione di misure cautelari provvisorie».
E martedì nuova manifestazione proprio
ad Albano contro il progetto: al sit in di protesta hanno partecipato
anche sei neoparlamentari del Movimento 5 Stelle eletti nel Lazio e
quattro dei sette consiglieri M5S eletti alla Regione, oltre a decine di
abitanti della zona. I deputati M5S sono Alessandro Di Battista,
Adriano Zaccagnini, Federica Daga, Massimiliano Baroni, Carla Ruocco e
Stefano Vignaroli. Tra i consiglieri regionali sono presenti Davide
Barillari, Valentina Corrado, Silvana Denicolò e Gianluca Perilli.
Soddisfatto il sindaco di Albano,
Nicola Marini: «La nostra azione amministrativa ha avuto ragione: il
Tar ha riconosciuto che sussistono i presupposti, come da noi sostenuto,
per sospendere l'inizio dei lavori di costruzione dell'inceneritore, in
quanto il sito, che è anche sede di discarica, è potenzialmente
inquinato». Questa decisione «ci darà anche maggiore forza nella udienza
del Consiglio di Stato - aggiunge Marini - che si dovrà esprimere nel
merito del decreto Clini». Infatti l'8 marzo il giudice amministrativo
di secondo grado, dovrà esprimere un parere sul progetto di trasferire
l'immondizia dei romani nelle altre province per essere trattata negli
impianti Tmb. Il Tar, invece, il 7 febbraio ha detto «no» bocciando il
provvedimento firmato i primi di gennaio dal ministro dell'Ambiente,
Corrado Clini.
Francesco Di Frischia
Francesco Di Frischia
6 marzo 2013 | 10:22
fonte articolo: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_marzo_6/tar-ferma-lavori-inceneritore-albano-21246330309.shtml
fonte immagine:
http://www.ecoblog.it/post/54923/rifiuti-il-tar-del-lazio-blocca-i-lavori-per-linceneritore-di-albano
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