Si passa infatti da 73 mila t/a del 2009 ai 71 mila t/anno del 2011 (e il comune di Pontassieve - news del 21 febbraio scorso- ascrive questo calo non solo alla crisi ma anche ad una selezione e recupero migliore).
LEGENDA:
> Riga CELESTE --> Dal dato di produzione totale, tenendo conto della percentuale di RD del 41% (quella a cui si arrivò nel 2009), rimane un tot. di indifferenziato che è ulteriormente selezionabile. Tale indifferenziato si riduce ancora del 70% se trattato in impianti a freddo che abbiano la peculiarità assoluta del recupero di materia e non di produzione di ex-CDR (che deve essere bruciato).
> Riga GIALLA --> Partendo dallo stesso totale prodotto nel 2009, attuando però la percentuale del 65% obbligatoria per legge al 31 dicembre 2012, l'indifferenziato si riduce ancora di più. A tale cifra va sottratta ancora l'ulteriore selezione in impianti TMB di circa il 70%. Rimangono poco più di 7 mila t/anno.
> Riga VERDE --> Questa è la più incredibile perchè sappiamo bene che con il Porta a Porta si arrivano direttamente a delle percentuali di RD altissime, anche dell'80/90% (i dati di Publiambiente parlano CHIARO e in alcuni casi viene superato anche il 90% --> http://www.publiambiente.it/menu_sx/area_family/raccolte_differenziate/statistiche.asp). Ipotizzando di arrivare all'85% e decurtando ancora un 70% per l'ulteriore trattamento di selezione e recupero, rimane circa 3 mila t/anno di residui.
1- DOMANDA: COSA NE FACCIAMO DI QUESTI RESIDUI (di qualunque dei 3 scenari considerati sopra), CHE DERIVANO DA SELEZIONE SPINTA DEI RIFIUTI URBANI?
2- RISPOSTA: LI METTIAMO NELLE SOLITE DISCARICHE IN CUI CI ANDREBBERO LE CENERI E SCORIE, LEGGERI E PESANTI, PERICOLOSE E NON, PRODOTTE DALL'INCENERITORE NELLA MISURA DEL 30% DEL TOTALE (su 68.000 t/a di rifiuti trattati, ne rimangono infatti oltre 20.000 TONNELLATE ALL'ANNO - da progetto!)!
NEL FRATTEMPO SI DEVONO ATTUARE LE POLITICHE PER NON METTERE IN COMMERCIO PRODOTTI NON RECUPERABILI E RICICLABILI CHE SONO (PER LA UE) UNA RESPONSABILITA' DEL PRODUTTORE (non del consumatore che a volte non ha nemmeno facoltà di scelta).
RIDURRE LE SOSTANZE INQUINANTI E TUTTE LE ALTRE COSE CHE CI CHIEDE L'UNIONE EUROPEA (compreso che entro il 2020 - ormai alle porte - non si potranno più utilizzare i materiali recuperabili e riciclabili per produrre energia, da qui il divieto di costruire nuovi inceneritori e la dismissione graduale degli esistenti!!! Vi pare poco? ).
E FINO A QUI NON ABBIAMO PARLATO Nè DI SALUTE Nè DI COSTI!
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