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EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

mercoledì 17 aprile 2013

Il Parlamento Ue boccia la proposta di revisione del fallimentare mercato delle emissioni di carbonio


ScreenHunter_01 Apr. 17 11.18Mercato dei crediti di carbonio, un nuovo rapporto lo dichiara irriformabile.


Continuare a tenere in vita l’ETS – Emission Trading Scheme
vorrebbe dire non riuscire ad affrontare in maniera reale ed efficace la
necessaria e non più rinviabile riduzione delle emissioni dei gas
serra, principale causa dei cambiamenti climatici che stanno affliggendo
ormai da anni il nostro pianeta.


Uno dei miti sfatati dal rapporto – che si intitola per l’appunto “EU ETS Myths Busting: Why It Can’t Be Reformed And Shouldn’t Be Replicated
– è proprio quello sul taglio delle emissioni. Il dato positivo al
riguardo registrato fra il 2008 e il 2010 è da imputare quasi
esclusivamente agli effetti della crisi economica.


L’ETS non è in grado di innescare una vera trasformazione,
modificando il modo in cui l’energia viene prodotta o usata dal comparto
industriale. Insomma, per intraprendere un “percorso di sostenibilità
le strade da intraprendere sono ben altre. “Affidando tutto al mercato,
non si riuscirà mai a centrare l’obiettivo, peraltro non sufficiente, di
mantenere il surriscaldamento globale nell’ambito dei due gradi
” ha
dichiarato Hannah Mowat dell’organizzazione olandese FERN.


Un altro elemento chiave trattato nel rapporto è quello che vorrebbe
l’ETS come uno strumento molto flessibile ed efficace in termini di
costi. “La domanda è a chi offre dei vantaggi in termini di costi” si è
chiesta Belen Balanyà del Corporate Europe Observatory. “Le uniche a
trarre benefici sono le grandi imprese, che usufruiscono dei permessi
per continuare a inquinare e fanno pagare il conto ai consumatori
”.


Come se non bastasse, l’ETS non si è rivelata in grado di incentivare
la promozione di investimenti nelle fonti energetiche “pulite”.
L’assegnazione di un numero di permessi per inquinare troppo elevato ha
tolto qualsiasi incentivo al cambiamento per la grande industria,
giocando da incentivo per il business as usual  e non per investimenti
in energie pulite e in una reale trasformazione del settore produttivo

ha dichiarato Elena Gerebizza di Re:Common.


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