Domiciliari per Carlo Malinconico
Secondo
il Gip di Napoli l'ex sottosegretario ha beneficiato di finte
consulenze per un milione di euro per indirizzare subappalti dalla Selex
Service Management (Finmeccanica) a un'azienda di Francesco Paolo De
Martino. Sequestri per 10,2 milioni di euro
La Guardia di Finanza di Napoli sta eseguendo 22 provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Gip di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sul Sistri,
il sistema di tracciabilità dei rifiuti voluto dal ministero
dell’Ambiente. Dei 22 provvedimenti, 3 sono in carcere e 19 ai
domiciliari. Disposti anche 4 obblighi di presentazione alla polizia
giudiziaria e sequestri per 10,2 milioni. Tra i destinatari
dell’ordinanza di custodia cautelare c’e’ anche l’ex sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Carlo Malinconico, che si dimise dal governo Monti dopo uno scoop del Fatto sulle sue vacanze in un lussuoso albergo pagate da personaggi della cricca
coinvolti nello scandalo appalti al G8. Per lui sono stati disposti gli
arresti domiciliari. Custodia in carcere per gli imprenditori Sabatino Stornelli (ex amministratore delegato di Selex Service Management, del gruppo Finmeccanica), Maurizio Stornelli e Francesco Paolo De Martino.
Le 22 persone arrestate sono indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere
finalizzata all’emissione e all’utilizzazione di fatture false,
corruzione, truffa aggravata, riciclaggio, favoreggiamento e
occultamento di scritture contabili. Degli oltre 10 milioni sequestrati,
7 sono stati bloccati a Selex. Dalle indagini della
Gdf sarebbero emerse una serie di irregolarità negli appalti per la
realizzazione del Sistri. I finanzieri hanno trovato un documento in cui
sarebbero indicate una serie di finte consulenze per
500 mila euro che l’imprenditore De Martino avrebbe pagato a
Malinconico, all’epoca dei fatti presidente di una commissione tecnica
sul Sistri del ministero dell’Ambiente. Il parere di Malinconico fu
determinante per l’affidamento degli appalti alla Selex, che poi ha dato
parte dei lavori in subappalto all’impresa di De Martino. Secondo gli
investigatori il giro complessivo di fatture per operazioni inesistenti è
di 40 milioni di euro. Attraverso falsi contratti di forniture
sarebbero stati creati fondi anche per sponsorizzare con cifre
esorbitanti una squadra di calcio abruzzese, di cui era presidente
Sabatino Stronelli.
Il progetto per l’appalto Sistri è stato stimato in circa 400 milioni di euro. Una parte delle somme sono state incassate dalle imprese, nonostante il sistema non sia mai entrato in funzione. Sul progetto – sottolinea la Procura – non è trapelata alcuna informazione per anni, in quanto su di esso era stato posto il segreto di Stato
in virtù del quale nel dicembre 2009 il ministro dell’Ambiente aveva
proceduto all’affidamento diretto dell’appalto alla società Selex
Service Management che autonomamente aveva anche proposto il progetto al
ministero.
Progettato per contribuire alla soluzione
dell’emergenza rifiuti in Campania, secondo il Gip Nicola Miraglia Del
Giudice, il Sistri ha rappresentato l’occasione per illeciti
arricchimenti attraverso un sistema di corruzione “di importanti
esponenti del settore pubblico, incaricati di rivestire delicati compiti
finalizzati alla soluzione dell’emergenza”. Il segreto di Stato, posto
nel 2007 dall’allora ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio,
sarebbe stato utilizzato proprio allo scopo di affidare l’appalto senza
bandire alcuna gara. Gli inquirenti ricordano che “tutti i soggetti
ascoltati hanno reso dichiarazioni che confermano la strumentalizzazione
del procedimento al fine di favorire l’affidamento dell’appalto alla
Selex”. Il segreto di Stato fu successivamente derubricato in segreto
amministrativo e infine eliminato del tutto.
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