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venerdì 12 luglio 2013

Tumori al polmone, prima conferma del legame diretto con l'inquinamento

Su Lancet l'esito della maxiricerca condotta
su 300mila persone di 9 paesi europei, seguite per tredici anni di fila:
la presenza delle polveri sottili tossiche nell'aria delle città fa
aumentare drammaticamente il rischio di cancro polmonare, soprattutto
per quanto riguarda l'adenocarcinoma. Per l'Italia sono stati monitorati
cittadini di Torino, Varese e Roma e la situazione è risultata tra le
peggiori d'Europa



Tumori al polmone, prima conferma  del legame diretto con l'inquinamento
ROMA - Arriva la prima conferma della
stretta relazione fra inquinamento atmosferico e tumori del polmone. Il
risultato si deve a una ricerca europea pubblicata sulla rivista Lancet Oncology
alla quale partecipa anche l'Italia con un gruppo di ricerca
dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, guidato da Vittorio Krogh.

Il
tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi
industrializzati. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051
nuovi casi. La ricerca mostra che più alta è la concentrazione di
inquinanti nell'aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al
polmone. Inoltre dalla misurazione delle polveri sottili, l'Italia è
risultata essere tra i paesi europei più inquinati.

Svolto su
oltre 300.000 persone residenti in 9 paesi europei, lo studio è il primo
lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone
che interessa un numero così elevato di persone, sottolinea l'Istituto
nazionale dei tumori, con un'area geografica di tale estensione e un
rigoroso metodo per la misurazione dell'inquinamento. E' stato misurato
in particolare l'inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche
presenti nell'aria (particolato Pm 10 e Pm 2,5) dovute in gran parte
alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività
industriali.

Lo studio ha permesso di concludere che, per ogni
incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell'aria,
il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22%. Tale
percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore,
l'adenocarcinoma, l'unico tumore che si sviluppa in un significativo
numero di non fumatori. Inoltre si è visto che se nell'arco del periodo
di osservazione un individuo non si è mai spostato dal luogo di
residenza iniziale, dove si è registrato l'elevato tasso di
inquinamento, il rischio di tumore al polmone raddoppia e triplica
quello di adenocarcinoma.

Le attuali normative della Comunità
europea in vigore dal 2010 stabiliscono che il particolato presente
nell'aria deve mantenersi al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo
per i Pm 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i Pm 2,5. Questo
studio, tuttavia, sottolinea l'Istituto nazionale dei tumori, dimostra
che anche rimanendo al di sotto di questi limiti, non si esclude del
tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l'effetto presente anche
al di sotto di tali valori.

Il lavoro ha riguardato persone di età compresa tra i 43 e i 73 anni, uomini
e donne provenienti da: Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno
Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia. In Italia le città interessate
dal monitoraggio sono state Torino, Roma, Varese. Le persone sono state
reclutate negli anni Novanta e sono state osservate per un periodo di
circa 13 anni successivi al reclutamento, registrando per ciascuno gli
spostamenti dal luogo di residenza iniziale. Del campione monitorato
hanno sviluppato un cancro al polmone 2.095 individui. (Ansa)


Fonte: http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/07/10/news/tumori_prima_conferma_del_legame_con_l_inquinamento-62703995/


 qui i risultati del progetto “Medparticles” su Environmental Health Perspectives (2013)


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Pui leggere anche: 


Lo smog procura il tumore ai polmoni

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