ISDE Italia ribadisce la propria netta contrarietà a provvedimenti legislativi che semplifichino le procedure per la combustione di rifiuti (in particolare CSS, combustibile solido secondario), nei cementifici del nostro Paese.
Bruciare rifiuti nei cementifici (pratica economicamente vantaggiosa solo per i gestori di questi impianti e
per i produttori di CSS) non ridurrebbe in maniera utile le loro elevatissime emissioni inquinanti: la modesta
riduzione che si otterrebbemediante sostituzione dei combustibili fossili con rifiuti, sarebbe abbondantemente
compensata da incrementi anche minimi della capacità produttiva, con incrementi importanti delle emissioni di
microinquinanti persistenti nell’ambiente, bioaccumulabili e tossici per la salute umana,quali metalli pesanti e
diossine.
Il cemento prodotto, inoltre, ingloberebbe le ceneri tossiche prodotte dalla combustione dei rifiuti,
incrementando il rischio professionale e sanitario legato al suo utilizzo.
Sarebbe molto più utile, in termini di sostenibilità, se il Governo prendesse in considerazione per i
cementifici il divieto di utilizzo di alcuni combustibili altamente inquinanti (ad es. ilpet-coke) e l’imposizione
di miglioramenti tecnologici e di limiti produttivi ed emissivi in grado di garantire la tutela dell’ambiente e
della salute pubblica ai residenti nelle vicinanze di questi impianti, molto spesso inseriti in pieno contesto
urbano con gravi conseguenze sanitarie.
INTERNATIONAL SOCIETY OF DOCTORS FOR THE ENVIRONMENT
ASSOCIAZIONE MEDICI PER L’AMBIENTE - ISDE ITALIA
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Rapporto consultivo con l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
Via della fioraia, 17/19 - 52100 Arezzo -
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