Il quadro della regione secondo Pendolaria 2015. "Migliorare le linee esistenti per rendere competitivo il servizio pendolare"
di GERARDO ADINOLFI
Il tappo del nodo di Firenze, il raddoppio della Pistoia-Lucca-Viareggio ma anche della Empoli-Granaiolo e della Borgo San Lorenzo-Firenze. La fotografia del trasporto regionale toscano la scatta Legambiente con il rapporto Pendolaria 2015 che Repubblica ha potuto visionare in anteprima. La Toscana, per l'associazione ambientalista, è sicuramente tra le regioni "virtuose" del panorama dei trasporti italiani dove la media dei treni circolanti è di 12 anni, i tagli al servizio dal 2010 al 2015 sono stati "solo" del 3,7% anche se le tariffe sono aumentato, in questi ultimi 5 anni, del 24,2% ma con riduzioni per i redditi bassi.
In regione c'è però ancora da fare. Soprattutto nel nodo di Firenze che "oggi - si legge nel dossier - è in una situazione complicata perché sono in ritardo le opere relative dell'Alta velocità con la nuova stazione. Questi ritardi hanno conseguenze e ripercussioni anche sul servizio pendolare". Ma in attesa del futuro occorre migliorare anche le linee esistenti "realizzando il raddoppio della linea Borgo San Lorenzo - Firenze, dice Legambiente, proprio sulla linea Faentina i problemi lamentati sono numerosi a partire dalla velocità di percorrenza dei treni, che impiegano addirittura 40 minuti per effettuare un tragitto di pochi chilometri". Qui i pendolari sono 2.700 al giorno con un incremento record nel 2013 del 14% rispetto al 2012. E nel tempo sono aumentati anche i turisti e i viaggiatori interessati a spostarsi a costi più ridotti rispetto all'alta velocità. Il raddoppio della Empoli-Granaiolo, invece, è stato inserito tra le priorità della Regione nel Piano regionale integrato per mobilità. Già firmata un'intesa con Rfi che prevede il miglioramento dei servizi nelle stazioni.
Legambiente poi loda la riapertura della Siena-Grosseto chiusa a causa dei danni del maltempo e chiede il potenziamento della Siena-Chiusi dove "circolano convogli con materiale vecchio e molte stazioni sono in disuso". In Valdarno, invece, i comitati chiedono maggiore puntualità negli orari, treni regionali nuovi in aggiunta a quelli attuali e l'ampliamento dei parcheggi auto nelle stazioni. "La maggiore preoccupazione - si legge - riguarda la linea Direttissima che ha visto un grande incremento del passaggio di treni a lunga percorrenza con un conseguente spostamento dei treni regionali dei pendolari sulla linea lenta e aumento dei tempi di percorrenza, ma non mancano frequenti cancellazioni e soppressioni dei convogli. I pendolari del Valdarno chiedono controlli puntuali degli ispettori regionali sull'aria condizionata ma soprattutto 3 nuovi treni per la Direttissima".
Quanto alla Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio il binario unico non basta più in una zona dove vivoe il 40% della popolazione regionale. La Regione si è impegnata ad avviare il raddoppio con un finanziamento da 455 milioni di euro di cui 235 a carico della Toscana. La Regione investirà anche 42 milioni di euro per il raccordo ferroviario del Porto di Livorno. Legambiente parla poi anche della Porrettana, "oggetto graduale negli ultimi vent'anni di una politica di graduale dismissione" e della Prato-Bologna con i pendolari che chiedono un aumento delle corse che fermino solo nelle città principali e l'inserimento di treni interreggionali verso Milano come alternativa all'alta velocità.
In regione c'è però ancora da fare. Soprattutto nel nodo di Firenze che "oggi - si legge nel dossier - è in una situazione complicata perché sono in ritardo le opere relative dell'Alta velocità con la nuova stazione. Questi ritardi hanno conseguenze e ripercussioni anche sul servizio pendolare". Ma in attesa del futuro occorre migliorare anche le linee esistenti "realizzando il raddoppio della linea Borgo San Lorenzo - Firenze, dice Legambiente, proprio sulla linea Faentina i problemi lamentati sono numerosi a partire dalla velocità di percorrenza dei treni, che impiegano addirittura 40 minuti per effettuare un tragitto di pochi chilometri". Qui i pendolari sono 2.700 al giorno con un incremento record nel 2013 del 14% rispetto al 2012. E nel tempo sono aumentati anche i turisti e i viaggiatori interessati a spostarsi a costi più ridotti rispetto all'alta velocità. Il raddoppio della Empoli-Granaiolo, invece, è stato inserito tra le priorità della Regione nel Piano regionale integrato per mobilità. Già firmata un'intesa con Rfi che prevede il miglioramento dei servizi nelle stazioni.
Legambiente poi loda la riapertura della Siena-Grosseto chiusa a causa dei danni del maltempo e chiede il potenziamento della Siena-Chiusi dove "circolano convogli con materiale vecchio e molte stazioni sono in disuso". In Valdarno, invece, i comitati chiedono maggiore puntualità negli orari, treni regionali nuovi in aggiunta a quelli attuali e l'ampliamento dei parcheggi auto nelle stazioni. "La maggiore preoccupazione - si legge - riguarda la linea Direttissima che ha visto un grande incremento del passaggio di treni a lunga percorrenza con un conseguente spostamento dei treni regionali dei pendolari sulla linea lenta e aumento dei tempi di percorrenza, ma non mancano frequenti cancellazioni e soppressioni dei convogli. I pendolari del Valdarno chiedono controlli puntuali degli ispettori regionali sull'aria condizionata ma soprattutto 3 nuovi treni per la Direttissima".
Quanto alla Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio il binario unico non basta più in una zona dove vivoe il 40% della popolazione regionale. La Regione si è impegnata ad avviare il raddoppio con un finanziamento da 455 milioni di euro di cui 235 a carico della Toscana. La Regione investirà anche 42 milioni di euro per il raccordo ferroviario del Porto di Livorno. Legambiente parla poi anche della Porrettana, "oggetto graduale negli ultimi vent'anni di una politica di graduale dismissione" e della Prato-Bologna con i pendolari che chiedono un aumento delle corse che fermino solo nelle città principali e l'inserimento di treni interreggionali verso Milano come alternativa all'alta velocità.
Un'occasione da sfruttare, invece, sarebbe il progetto del Tram-treno della Piana. "La proposta riguarda l'area vasta Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato".fonte: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/01/21/news/dal_nodo_di_firenze_al_valdarno_il_dossier_di_legambiente_sui_treni_toscani-131694591/
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