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giovedì 21 gennaio 2016

Tangenti in Anas, arrestato imprenditore. Almeno 5 gli indagati

Ravenna, 20 gennaio 2016 - Corruzione, turbativa d’asta e favoreggiamento. Sono le accuse contenute in un’ordinanza di custodia cautelare che ha fatto scattare gli arresti domiciliari per un imprenditore di Alfonsine, Riccardo Graziani, amministratore della Intergeos, srl che opera nel campo dei cantieri stradali.
Stesso provvedimento, emesso sempre dal gip di Firenze, è stato notificato al capo amministrativo dell’Anas Toscana, Roberto Troccoli. Quest’ultimo era già stato raggiunto da misura restrittiva identica lo scorso settembre; in quell’occasione, l’imprenditore Graziani era stato invece perquisito. E i due provvedimenti notificati ieri mattina, sono uno sviluppo dell’indagine frutto proprio del materiale sequestrato all’epoca.
In questo nuovo procedimento, figurano altri cinque indagati a carico dei quali ieri sono state compiute perquisizioni. Diverse di queste hanno interessato ditte del Ravennate. Tanto che uno dei nuovi indagati è il titolare di un’altra ditta del Ravennate la quale, secondo la procura di Firenze, aveva avuto rapporti con l’Intergeos in lavori per l’Anas: anche lui è accusato di corruzione.
Indagate per favoreggiamento risultano infine altre quattro persone, nuove nelle indagini, tutte dipendenti e collaboratori di Intergeos e dell’altra azienda ravennate. Gli accertamenti sono scattati all’alba e sono andati avanti fino a tarda mattinata in abitazioni e uffici di lavoro.
È stata sequestrata documentazione cartacea e informatica, in particolare relativa ai rapporti tra indagati, varie ditte e Anas Toscana. Con questo sviluppo, l’inchiesta, coordinata dalla Dda di Firenze e condotta da Polstrada e dalla sezione di pg della procura toscana, ha aperto un ‘filone ravennate’ che confermerebbe – almeno secondo l’accusa – l’attività illecita degli ex vertici di Anas Toscana, i quali, grazie a ruolo e funzione ricoperta, avrebbero assicurato ad alcune imprese l’aggiudicazione certa di determinati lavori. Anche gli appalti su cui si indaga ora, sono relativi a opere e cantieri stradali in Toscana.
L’inchiesta, battezzata ‘Le strade dell’Oro’, era esplosa quattro mesi fa con arresti eccellenti al vertice di Anas Toscana. Secondo quanto sin qui delineato,
Troccoli, dall’alto del suo incarico di capo servizio amministrativo, era al centro – assieme al capo compartimento Toscana, Antonio Mazzeo, finito pure ai domiciliari lo scorso settembre – di un sistema di tangenti su opere stradali urgenti in Toscana: per cui su ogni appalto, avrebbero ricevuto il 5% dell’importoper favorire le imprese che si aggiudicavano i lavori.
Nelle perquisizioni, sono stati trovati dei tesoretti per i quali i possessori saranno chiamati a fornire adeguate giustificazioni.

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