Sono ormai molti
anni che in Valdisieve, ma più precisamente a Rufina, si sta cercando di
realizzare un’ opera che colleghi San
Francesco (Pelago) a Dicomano. Il tutto per circa 13 km. con tracciati sia in
variante all’attuale statale 67 che in adeguamento della stessa. L’incarico per
la progettazione spettava alla Provincia di Firenze su convenzione stipulata
con ANAS.
Dopo varie
peripezie per ottenere la VIA, nel 2010 si è pensato bene di ritirare la
precedente richiesta di verifica di VIA
(fatta nel 2006, poi arenata……..per chi volesse approfondire vedere le nostre Osservazioni)
e di iniziarne una nuova che si è conclusa con la richiesta di SOTTOPORRE
A VIA L’INTERO TRACCIATO (13 km. per un costo ipotetico di 240 milioni di
euro).
Dal 2010
arriviamo fino ai giorni nostri in cui ANAS si è ripresa l’incarico della
progettazione, già finanziata, in modo da essere pronti all’appalto
nel 2017 (a detta delle parole dell’Ing. Mazzeo, ora agli arresti domiciliari per gli ultimi scandali Anas: non senza verificare prima la
rendicontazione da parte della Provincia di FI che doveva precisare dove aveva
speso i contributi arrivati da Anas, di cui non sappiamo nulla). Se siamo
arrivati a questo punto, cioè che si deve “quasi” ricominciare da capo……questo
è già un passaggio in cui è dimostrato che si sono spesi soldi pubblici,
inutilmente.
Tutto questo
perché il comune di Rufina (attualmente di circa 7.400 abitanti, tra cui 1500
dislocati nelle frazioni), possa
realizzare il BYPASS del centro abitato con soldi pubblici, spostando di fatto
su un’ altra frazione del comune di Pontassieve, Montebonello, le relative
problematiche: inquinamento, impatto paesaggistico, idrogeologico ecc.
Bypass che generalmente viene
chiamato VARIANTE ALLA SS67, ma che in realtà è costituito dai SOLI 3,5 km. sui 13 dell’intero tracciato
della “Variante ss67” (in effetti è l’intero tracciato ad essere inserito nel Programma Infrastrutture Strategiche
–PIS- di cui alla legge n. 443 del 2001,cosiddetta
"legge obiettivo", e si trova sotto la voce “VALICHI STRADALI APPENNINICI Toscana – Ammodernamento SS67
Tosco-Romagnola – Lotto 3: Variante
fra le località S. Francesco in Comune di Pelago e l’abitato di Dicomano” –pag.209).
Il costo
stimato di questi 3,5 km. è di ben 70/80
milioni di euro (costi che negli elaborati del 2010, non compaiono da
nessuna parte, pur trovando invece, nella Sintesi Non Tecnica, alcuni riferimenti ad una fantomatica “Analisi dei costi-benefici”, ma mai
vista). Questo significa che siamo a circa 20/22 milioni a km. (più della
Salerno-Reggio Calabria!).
variazioni costi nel corso degli anni |
Vediamo nel
dettaglio le opere previste in questo BYPASS: Una Galleria di circa 1 km (non lo supera perché la struttura,
altrimenti, dovrebbe avere delle caratteristiche tecniche ancora più costose),
galleria che sarà scavata dall’alto in quanto “artificiale” (la zona è tutta a
vincolo idrogeologico e nel perimetro di rispetto cimiteriale); un Viadotto di circa 350 metri, in
alcuni punti alto anche 10 metri, che deve scavalcare un torrente, delle
strade, e serve per arrivare ad un altezza ottimale per il collegamento con la
galleria (che per essere scavata dall’alto, deve rimanere relativamente alta); 2 Ponti sul fiume Sieve (che si
aggiungono a quello attuale che collega Rufina con Montebonello); rotatorie o altri incroci necessari, sia a monte e a valle del bypass (che
ricollegano al tracciato esistente su territorio rufinese); un viadotto che dopo il secondo ponte,
possa superare la linea ferroviaria per ricollegarsi all’attuale rondò in loc.
Scopeti.
Il costo di
70/80 milioni di euro, potrebbe anche
essere sottostimato viste le opere importanti che ci sono da realizzare e gli
eventuali contrattempi che si potrebbero incontrare durante i lavori, oltre
agli aumenti “fisiologici” di
cui si può vantare l’Italia (ricordiamo, e non è cosa di poco conto, che attualmente
i costi sono ipotizzati sugli elaborati del progetto PRELIMINARE del 2010, per
cui, per esempio, non si tiene conto dello smaltimento delle terre e rocce da
scavo qualora non fossero utilizzabili “in situ” per la presenza di eventuali
componenti chimici inquinanti e quindi non considerati sottoprodotti, ma
rifiuti. Solo per il lotto relativo al
Bypass si parla di circa 130.000 m3; oppure delle opere necessarie per ridurre
il rischio idrogeologico come casse di espansione –tra l’altro necessarie per
recuperare lo spazio che i rilevati e le opere vanno a sottrarre al FIUME-,
barriere di protezione, ecc ).
Da non
sottovalutare che questi soldi servirebbero a far diminuire di poco il traffico
nel centro abitato in quanto si tratta di traffico LOCALE di persone che
partono da Rufina e raggiungono Pontassieve o Dicomano nelle ore di punta e
cioè negli orari di entrata al lavoro/scuola, e ritorno (oltre agli spostamenti
per raggiungere servizi di cui Rufina non dispone, scuole, impianti sportivi,
locali, centri commerciali, ecc). In altri orari, i veicoli che passano sono
veramente pochi o nulli. Pochi infatti sarebbero quelli che, partendo da Dicomano o altre località,
utilizzerebbero il Bypass per andare verso Pontassieve/Firenze. Il costo così
alto dell’opera è giustificato per poche migliaia di auto o converrebbe
dirottare questi soldi verso soluzioni sostenibili con l’intento di RIDURRE IL
TRAFFICO attuale?
Lo sviluppo
della Valdisieve non lo si fa con una nuova strada che farebbe semmai da
attrattore di traffico (potrebbe anche essere appetibile per chi esce da Barberino, e comunque, per molti anni, fino a che non saranno
ultimati tutti i 13 km., peggiorerebbe la situazione a monte e a valle del
Bypass, inoltre il conseguente ed
eventuale calo dei passaggi nel centro abitato potrebbe portare al collasso le
attività commerciali che ancora resistono), ma lo si fa proteggendo il
territorio, il paesaggio e l’ambiente, e le tante aziende agricole prestigiose che
ci sono da ulteriore spreco di suolo e
di soldi pubblici. Ricordiamoci che è considerata un’opera strategica di
preminente interesse nazionale!
A nostro parere questi SOLDI PUBBLICI
dovrebbero essere usati per adeguare il tracciato esistente per renderlo più
sicuro per tutti, per fare migliorie nei centri abitati (e non solo di Rufina,
ma Scopeti, Casini ecc) con semafori intelligenti, illuminazione più
efficiente soprattutto a incroci e
passaggi pedonali, eliminazione di alcune barriere che attualmente ostruiscono
i marciapiedi (come a Contea dove c’è un lampione che obbliga a scendere sulla
carreggiata della SS67 per andare nel marciapiede contiguo), ripristino del
divieto di fermata e di sosta affinchè non si intralci lo scorrimento nelle due
carreggiate soprattutto nelle ore di punta, migliorare la viabilità nel centro
di Rufina anche modificando i sensi unici o le direzioni ad alcune strade di
connessione, ecc, ma soprattutto, l’ammodernamento dell’attuale servizio
ferroviario, con orari più ravvicinati, con mezzi più moderni, nella visione di
quell’ ANELLO METROPOLITANO di cui tanto si parla e si scrive nei Piani della
Mobilità, che collega Firenze attraverso la linea della Valdisieve e del
Mugello (Faentina).
Tema centrale del convegno che abbiamo
fatto il 14 Novembre 2015 a Pontassieve dal titolo “CON IL TRENO SI PUO’…”
(tutto il materiale è visibile e scaricabile dal blog).
Associazione “Vivere in Vladisieve”
Articolo riportato anche su "La città invisibile"
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