Una delegazione dell’associazione ecologista fiorentina Idra è stata ricevuta in audizione ieri a Roma dal presidente dell’ANAC, l’autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone.
L’autorità, che aveva aperto sul nodo alta velocità di Firenze un istruttoria a seguito degli esposti trasmessi da Idra nell’estate del 2014, ha reso note a Luglio 2015 le prime risultanze della propria attività di verifica (deliberazione 61 del 2015), dopo aver assunto una netta posizione – costituendosi parte civile – nel procedimento penale apertosi a Maggio 2015 a Firenze sulla gestione degli appalti per l’Alta Velocità nella città cara all’Unesco, dove gravi imputazioni sono contestate sulla scorta dell’inchiesta sui lavori di sottoattraversamento avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
Preso atto del mancato superamento di talune delle situazioni di criticità rilevate in sede di deliberazione, l’ANAC ha trasmesso lo scorso Marzo anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti presso la sezione giurisdizionale per la Toscana la segnalazione delle criticità rilevate.
Preso atto del mancato superamento di talune delle situazioni di criticità rilevate in sede di deliberazione, l’ANAC ha trasmesso lo scorso Marzo anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti presso la sezione giurisdizionale per la Toscana la segnalazione delle criticità rilevate.
“Uno dei limiti che abbiamo riscontrato anche nell’incontro di ieri con Cantone è che nonostante lui abbia denunciato tutte queste anomalie non se ne viene comunque a capo” ha dichiarato il presidente di Idra Girolamo dell’Olio, lamentando il fatto che “l’autorità sembra prigioniera di meccanismi burocratici che non le permettono di fare altro che stigmatizzare.”
Dell’Olio si è detto rattristato di come nonostante Cantone sarebbe a sua detta cosciente del fatto che il caso di Firenze sia “paradigmatico del peggio che si può fare in Italia” e si sia dimostrato sostanzialmente d’accordo con le valutazioni globali dell’associazione, abbia comunque le mani legate. “Chi fa determinate cose appare prigioniero di un meccanismo che non lo può fare andare più in la ” ha ribadito il presidente.
Esito negativo anche per quanto riguarda la richiesta, ribadita più volte, da parte dell’associazione di far sparire la figura del general contractor “Non ha potuto darci soddisfazione nella richiesta che siamo tornati a fare, quella che scompaia definitivamente la figura del contraente generale. Su questo ha detto che non si può fare niente” ha affermato dell’Olio a riguardo.
I passi futuri in direzione di una svolta alla situazione dell’alta velocità, definita sostanzialmente un “falso mito” basato su tecnologie esistenti da decenni, secondo l’esponente di Idra, non dovranno comprendere rivisitazioni del progetto già esistente, ma “marcare una differenza di metodo, approccio sostanziale. Si parla di riconversione.”
“Non vogliamo che si cambi tutto perché non si cambi nulla.” ha concluso.
Ascolta l’intervista a Girolamo dell’Olio a cura di Raffaele Palumbo
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