Nella Regione è in atto la costituzione di una multiutility pubblica cui seguirà una successiva società da quotare in Borsa con una maggioranza pubblica del 51%. È una privatizzazione? “No -spiega Remo Valsecchi*- è una finanziarizzazione, camuffata dalla falsa affermazione di essere utile a sostenere gli investimenti”
In Italia, come negli altri Paesi occidentali, la politica ha perso la testa e, forse per incapacità, incompetenza o altro, sì è consegnata ai tecnici, cioè agli economisti, quelli che hanno a cuore i profitti e non i problemi delle famiglie e delle imprese. L’errore più grave, che ha coinvolto tutto il resto, è stato il processo di privatizzazione e liberalizzazione figlio del neoliberismo o deregulation di matrice thatcheriana e reaganiana. La deregulation è quella teoria che prevede l’esclusione degli Stati dal controllo sulla libera iniziativa economica privata, per i suoi teorici, i mercati ma che mercati non sono.
Quando la finanza, da strumento dei mercati, quelli reali, si è trasformata in mercato finanziario, la funzione di regolazione del sistema, cioè della qualità e dei prezzi dei beni e servizi, è saltata e il risultato è quello attuale. La politica ha consegnato a un’oligarchia finanziaria il governo del sistema ed ora deve sottostare alle sue indicazioni e, magari, anche ai ricatti.
La privatizzazione e la liberalizzazione dei servizi pubblici è un altro cedimento al ricatto, peraltro inserito nel Trattato di funzionamento dell’Unione europea, perché i servizi pubblici sono il miglior modo per realizzare profitti e attrarre quei piccoli risparmiatori che si ritengono operatori finanziari ma sono solo polli da spennare. Probabilmente il 38,97% dei cittadini è stato l’unico a rendersene conto quando il 25 settembre scorso ha deciso di non votare o ha depositato nell’urna schede nulle o bianche............................................
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Fonte articolo Altreconomia https://altreconomia.it/i-servizi-pubblici-nelle-mani-della-finanza-il-caso-della-nuova-multiutility-in-toscana/
*Remo Valsecchi, già commercialista, è autore del dossier “Carissimo gas”
Immagine dai documenti presentati nei vari comuni (Pontassieve)
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