Sull’impatto
ambientale e sanitario degli inceneritori esiste una corposa letteratura
scientifica prodotta in oltre 40 anni, ribadita dallo studio Moniter del 2007 e
ripresa dalla Asl 10 Firenze, in relazione a microinquinanti indicati come più
pericolosi tra quelli prodotti dalla combustione dei rifiuti, quali diossine,
furani, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), metalli pesanti (cadmio, arsenico,
berillio, nickel) e polveri ultrafini.
La
popolazione che vive e/o lavora nei pressi degli inceneritori, anche se di
ultima generazione, è esposta ad una maggior incidenza di tumori, ad
alterazioni degli esiti riproduttivi umani (maggior incidenza di aborti
spontanei, di nati pretermine e di basso peso),a contaminazione della catena
alimentare. Dai camini vengono emesse sostanze cancerogene che sono comunque
pericolose anche se a basse dosi, anche se entro i limiti di legge, anche per
le future generazioni, perché epigenotossiche, cioè trasmissibili da una
generazione all’altra. Gli inceneritori producono enormi quantità di scorie,
ceneri e fanghi contenenti sostanze cancerogene.
Questi
rischi sono assolutamente ingiustificati in quanto esistono tecniche di
gestione dei rifiuti alternative alla combustione, già ampiamente sperimentate
e prive di effetti nocivi.
Per
tutti questi motivi, nel rispetto della prevenzione primaria, del principio di
precauzione, della salute delle attuali e delle future generazioni, chiediamo a
codesta Conferenza dei servizi di
sospendere sine die, l'iter per la costruzione dell'inceneritore di Case Passerini,
nel Comune di Sesto Fiorentino.
ISDE
Medici per l’Ambiente, sezione di Firenze
e MEDICINA DEMOCRATICA
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