IMPORTANTE:
GIOVEDì 6 AGOSTO ORE 8.30 TUTTI AL PRESIDIO
IN VIA MERCADANTE A FIRENZE PER BLOCCARE LA CONFERENZA DEI SERVIZI PER
CASE PASSERINI
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ore 16.53 del 4 agosto 2015
La lettera aperta al sindaco di Firenze Dario Nardella che si oppone alla costruzione a Case Passerini
Ecco la lettera che il Comitato delle Mamme No Inceneritore ha scritto
al sindaco di Firenze Dario Nardella in previsione della Conferenza dei
Servizi del 6 agosto che dovrà dare l'autorizzazione definitiva per la
costruzione dell'impianto di Case Passerini, nella piana fra Firenze e
Prato.
"Caro Sindaco, Le scriviamo perché il 6 agosto ci sarà la Conferenza dei Servizi che potrà dare l'autorizzazione definitiva alla costruzione dell’inceneritore di Firenze, e noi siamo molto, molto preoccupate.
E’ vero, c’è stato un incontro tra i nostri esperti ed i suoi tecnici, ma non siamo uscite dal salone De' Dugento con animo sereno.
E sa perché? Perché nell’utopia della buona politica si presuppone che prima si ascolti e poi si decida. Lei invece Sindaco sostanzialmente ribalta il concetto dichiarando: “Decido però ascolto”. Ma noi vogliamo ribadire che il decidere non è un valore di per sé, soprattutto se la decisione è sbagliata.
Ricordiamo infatti che l’idea di un nuovo inceneritore a Firenze, dopo la tragica esperienza di S.Donnino, è stata partorita nell’ormai lontano 1999, un’era geologica fa per quanto attiene la gestione rifiuti: oggigiorno, sia in Italia che nel mondo, si vedono affermarsi con successo alternative di più rapida applicazione, più economiche e a minor impatto su ambiente e salute dei cittadini.
E allora perché un amministratore dovrebbe prendersi la responsabilità di avallare la costruzione, alle porte di Firenze, di un così anacronistico e impattante impianto industriale, che genera veleni in aria, suolo e acqua, aumenta il rischio di malattie, porta a tasse sui rifiuti più elevate per i cittadini e per le imprese, determina una perdita di valore degli immobili e non chiude il ciclo dei rifiuti, vista l’alta percentuale di scorie tossiche prodotte? L’inceneritore risulterà essere l’ennesima opera la cui sostenibilità economica ricadrà sulla comunità, sia in termini di realizzazione e gestione che di impatto ambientale e sanitario.
Sinceramente vorremmo avere un Sindaco che, nelle sue scelte e decisioni, non guardasse ai 15 anni passati ma ai 30 anni futuri.
Troviamo paradossale che per il suo processo di decisione si avvalga dei pareri di top manager di società coinvolte nella realizzazione dell’opera, quindi in pieno conflitto di interessi.
La cosa diventa sconcertante se si pensa che il Sindaco di Firenze è anche il rappresentante della Città Metropolitana ed ha quindi una grande responsabilità politica e amministrativa anche in questo procedimento autorizzativo, che si sta cercando in tutta fretta di concludere.
Quanto potrà essere libera da condizionamenti la decisione finale dei tecnici della Città Metropolitana se il loro rappresentante ha come consulenti decisionali proprio i soggetti interessati alla costruzione dell’inceneritore?
Lei ha affermato che “Il rischio tecnologico esiste ma è compito degli scienziati e dei medici accettare la sfida del progresso”.
Noi le chiediamo esattamente questo, di accettare la sfida del progresso, che, nel 2015, non è costruire un inceneritore, ma decidere di andare nella direzione indicata dall'Europa cioè verso un’economia circolare, ignorando le fortissime pressioni delle società interessate all'impianto di incenerimento.
Qui non è in gioco solo la questione dell'inceneritore, ma anche il rapporto tra Istituzioni e cittadini. Lei ha, ora, la grande opportunità di poter promuovere una politica vera, coraggiosa e lungimirante, che consideri la consapevolezza dei cittadini una ricchezza e non una forza da cui difendersi, con cui entrare in conflitto, o da blandire.
Lei è fortunato che vi sia nell'area metropolitana fiorentina un movimento di partecipazione attiva, che ha approfondito le soluzioni più progredite nella gestione rifiuti e ha coinvolto migliaia di cittadini. Un movimento capace di ricordarle che, investito democraticamente della rappresentanza della città, Lei ha il dovere innanzitutto di ascoltare e, solo poi, decidere. Questo Le consentirà anche di rimediare alla mancata convocazione del dibattito pubblico previsto dalla legge regionale come atto dovuto e rimasto, tutt’oggi, lettera morta.
La Conferenza dei Servizi pertanto deve essere sospesa, solo così, senza il sasso al collo di una decisione presa, sarà possibile avviare un vero processo partecipato, che non serva solo a confermare una scelta che a tutti oggi appare precostituita a prescindere dal merito.
Come Lei stesso ha ricordato, diamo a Firenze un'orizzonte di modernità."
Leggi: Quattro motivi per dire sì all'inceneritore (di Sergio Gatteschi -
"Caro Sindaco, Le scriviamo perché il 6 agosto ci sarà la Conferenza dei Servizi che potrà dare l'autorizzazione definitiva alla costruzione dell’inceneritore di Firenze, e noi siamo molto, molto preoccupate.
E’ vero, c’è stato un incontro tra i nostri esperti ed i suoi tecnici, ma non siamo uscite dal salone De' Dugento con animo sereno.
E sa perché? Perché nell’utopia della buona politica si presuppone che prima si ascolti e poi si decida. Lei invece Sindaco sostanzialmente ribalta il concetto dichiarando: “Decido però ascolto”. Ma noi vogliamo ribadire che il decidere non è un valore di per sé, soprattutto se la decisione è sbagliata.
Ricordiamo infatti che l’idea di un nuovo inceneritore a Firenze, dopo la tragica esperienza di S.Donnino, è stata partorita nell’ormai lontano 1999, un’era geologica fa per quanto attiene la gestione rifiuti: oggigiorno, sia in Italia che nel mondo, si vedono affermarsi con successo alternative di più rapida applicazione, più economiche e a minor impatto su ambiente e salute dei cittadini.
E allora perché un amministratore dovrebbe prendersi la responsabilità di avallare la costruzione, alle porte di Firenze, di un così anacronistico e impattante impianto industriale, che genera veleni in aria, suolo e acqua, aumenta il rischio di malattie, porta a tasse sui rifiuti più elevate per i cittadini e per le imprese, determina una perdita di valore degli immobili e non chiude il ciclo dei rifiuti, vista l’alta percentuale di scorie tossiche prodotte? L’inceneritore risulterà essere l’ennesima opera la cui sostenibilità economica ricadrà sulla comunità, sia in termini di realizzazione e gestione che di impatto ambientale e sanitario.
Sinceramente vorremmo avere un Sindaco che, nelle sue scelte e decisioni, non guardasse ai 15 anni passati ma ai 30 anni futuri.
Troviamo paradossale che per il suo processo di decisione si avvalga dei pareri di top manager di società coinvolte nella realizzazione dell’opera, quindi in pieno conflitto di interessi.
La cosa diventa sconcertante se si pensa che il Sindaco di Firenze è anche il rappresentante della Città Metropolitana ed ha quindi una grande responsabilità politica e amministrativa anche in questo procedimento autorizzativo, che si sta cercando in tutta fretta di concludere.
Quanto potrà essere libera da condizionamenti la decisione finale dei tecnici della Città Metropolitana se il loro rappresentante ha come consulenti decisionali proprio i soggetti interessati alla costruzione dell’inceneritore?
Lei ha affermato che “Il rischio tecnologico esiste ma è compito degli scienziati e dei medici accettare la sfida del progresso”.
Noi le chiediamo esattamente questo, di accettare la sfida del progresso, che, nel 2015, non è costruire un inceneritore, ma decidere di andare nella direzione indicata dall'Europa cioè verso un’economia circolare, ignorando le fortissime pressioni delle società interessate all'impianto di incenerimento.
Qui non è in gioco solo la questione dell'inceneritore, ma anche il rapporto tra Istituzioni e cittadini. Lei ha, ora, la grande opportunità di poter promuovere una politica vera, coraggiosa e lungimirante, che consideri la consapevolezza dei cittadini una ricchezza e non una forza da cui difendersi, con cui entrare in conflitto, o da blandire.
Lei è fortunato che vi sia nell'area metropolitana fiorentina un movimento di partecipazione attiva, che ha approfondito le soluzioni più progredite nella gestione rifiuti e ha coinvolto migliaia di cittadini. Un movimento capace di ricordarle che, investito democraticamente della rappresentanza della città, Lei ha il dovere innanzitutto di ascoltare e, solo poi, decidere. Questo Le consentirà anche di rimediare alla mancata convocazione del dibattito pubblico previsto dalla legge regionale come atto dovuto e rimasto, tutt’oggi, lettera morta.
La Conferenza dei Servizi pertanto deve essere sospesa, solo così, senza il sasso al collo di una decisione presa, sarà possibile avviare un vero processo partecipato, che non serva solo a confermare una scelta che a tutti oggi appare precostituita a prescindere dal merito.
Come Lei stesso ha ricordato, diamo a Firenze un'orizzonte di modernità."
Leggi: Quattro motivi per dire sì all'inceneritore (di Sergio Gatteschi -
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