«L’Arpab era un carrozzone politico finalizzato all’assunzione di persone controllate dalle filiere dei partiti, ha nascosto i dati dell’inquinamento dell’inceneritore Fenice di Melfi, permettendo il disastro ambientale che ha colpito la falda acquifera». Con queste parole il pubblico ministero della Procura di Potenza Salvatore Colella aveva chiesto il suo rinvio a giudizio.
Secondo le indagini, iniziate nel 2009, ci sarebbe stato un inquinamento delle falde acquifere (con metalli pesanti e solventi) almeno dal 2002, ma l’Arpa Basilicata non ha mai comunicato i dati agli enti pubblici lucani.
pubblicato su FB da Umbria verso Rifiuti Zero https://www.facebook.com/pages/Umbria-verso-Rifiuti-Zero/238152312870940
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