http://notavfirenze.blogspot.it/2014/07/vediamoci-ad-ottobre-firenze-un-invito.html
VEDIAMOCI IL 18-19 OTTOBRE A FIRENZE
Un invito a tutti i gruppi in lotta in Italia contro
le Grandi Opere Inutili e Imposte
Il Comitato fiorentino che si oppone ad un inutile progetto TAV (il sottoattraversamento ferroviario ad AV della città) sente il bisogno di un incontro con associazioni, movimenti e comitati che conducono in Italia lotte simili.
A questo scopo ospiterà un
Incontro a Firenze
da sabato 18 ottobre ore 9.30
a domenica 19 ottobre ore 17
Sala delle Leopoldine – Piazza Torquato Tasso, 7
Le “Grandi Opere Inutili e Imposte” sono ormai una costante in tutto il Paese, un fenomeno che devasta territori e comunità. Non sono più “questioni locali”, ma un grave problema generale.
Per tale motivo è sentita l’esigenza di verificare insieme quali sono gli obiettivi dei devastatori dei territori, dei beni pubblici e dei beni privati italiani, e come i cittadini che si oppongono possono reagire attraverso l’analisi dei temi che uniscono e che possono dare forza reciproca.
E’ altresì importante un confronto per rafforzare le nostre reti, verificare la convergenza delle nostre lotte e imparare gli uni dagli altri.
Il prossimo anno si terrà il 5° “Forum contro le Grandi Opere Inutili e Imposte” (dopo quelli in Romania, Germania, Francia e Italia) che riunisce movimenti e associazioni da tutta Europa, Nord Africa, Turchia. Vorremmo parlare anche di questo.
Programma
Il programma è indicativo, sarà adattato secondo le esigenze del dibattito.
Sabato 18 ottobre
• ore 9.30 – accoglienza e registrazione
• ore 10.00 – dai problemi ambientali a quelli politici ed economici
• ore 13.30 – pausa pranzo
• ore 15.00 – le GOII (Grandi Opere Inutili e Imposte) nella crisi economica e sociale
Domenica 19 ottobre
• ore 9.30 – alternative politiche e di movimento, convergenza delle lotte
• ore 13.00 – pausa pranzo
• ore 14.30 – spazio aperto
Per partecipare : notavfirenze@gmail.com – 338 309 2948
Contatti per l’alloggiamento
hotel, ostelli, B&B : Judith judithscholz@tin.it – 335 701 3420
alloggio presso famiglie : Martina taiutim@gmail.com – 377 129 1804
Come arrivare alla sala mappa
Treno: dalla stazione di Santa Maria Novella bus 12 con fermata in piazza Tasso, bus 11, 36, 37, D con fermata in via de’ Serragli angolo con via del Campuccio (300 metri da piazza Tasso).
A piedi: dalla stazione circa 1500 metri attraverso piazza Santa Maria Novella, via de’ Fossi, ponte alla Carraia, via de’ Serragli, via Santa Monaca, via di Camaldoli.
In auto: uscita autostrada A1 “Impruneta”, seguire indicazioni per Firenze e centro storico; a Porta Romana imboccare viale Petrarca, dopo circa 500 metri si è in piazza Tasso; il parcheggio non è facilissimo.
Il Comitato NO TUNNEL TAV di Firenze vi aspetta a Firenze !
18 e 19 ottobre, Firenze in lotta contro le Grandi Opere Inutili e Imposte
Una riflessione di Tiziano Cardosi
L’iniziativa è nata dalla necessità, sentita anche da altri gruppi, in particolare della Val di Susa, di fare il punto sulla situazione italiana, sia dal punto di vista dei comitati, sia per valutare quanto questo fenomeno delle infrastrutture inutili sia consistente. È importante capire, dal punto di vista dei sostenitori delle GOII, da cosa è generato questo pullulare di progetti improbabili e spesso al limite del ridicolo, tale è la loro palese inutilità.
Nell’ottica dei comitati è essenziale valutare quella che i Francesi chiamano la “convergenza delle lotte”, cioè le strategie con cui gli oppositori si organizzano e rispondono agli attacchi subiti.
Il decreto “Sblocca Italia”, rivenduto dal querulo governo Renzi come l’extrema ratio che consentirebbe al paese di uscire dalla crisi economica scimmiottando improbabili politiche keynesiane, in realtà non è altro che un via libera spudorato ai più bassi istinti predatori di questo capitalismo nostrano in crisi di profitti e di idee; per quanto riguarda urbanistica e infrastrutture inutili è il benestare totale ad ogni bramosia cementificatrice, l’abolizione di ogni residuo controllo ambientale e economico per dare mano libera alle imprese costruttrici. Lo “Sblocca Italia” è sicuramente nella linea involutiva della politica italiana degli ultimi venti anni, ma rappresenta comunque un precipitare improvviso, un colpo severo ad ogni residuo controllo pubblico, in una parola una drastica contrazione della democrazia reale.
Due aspetti speriamo di far emergere chiaramente: l’assoluta assenza di effetti benefici e di rilancio sull’economia da parte delle GOII, e la pressoché totale mancanza di progettualità politica che affida ogni scelta ai bislacchi desiderata dei principali gruppi economico/finanziari. È soprattutto dal vuoto politico, dalla mancanza di risposte alternative alla follia corrente che nasce questa proposta di incontro delle realtà in lotta.
La moltitudine di comitati che nascono ovunque nel paese sembrano essere una seria risposta della società civile che, ad un primo sguardo, appare sempre più rassegnata e inerte, ma che in realtà dimostra un fermento vivissimo. La coscienza della ricchezza e dell’importanza di questo fenomeno tanto diffuso di auto-organizzazione è alla base dell’incontro; obiettivo è verificare il livello di coscienza collettivo esistente, ma soprattutto vedere se è possibile passare da una polverizzata conflittualità ad una sistematica proposta alternativa che proponga una seria redistribuzione della ricchezza e operi perché territorio e ambiente siano risorse di tutti, per tutti e da poter consegnare ai nostri figli.
La crisi di identità del mondo del lavoro, la sua frammentazione postfordista, ne hanno ridotto drasticamente le capacità propulsiva e di progettualità politica; a questo apparente – e speriamo momentaneo – letargo si contrappone una diffusa e vivida coscienza neo-ambientalista (1). Questo fronte disperso, ma vivo, pare essere l’unico e ultimo fronte di resistenza ad un totalitarismo del profitto che non riesce a vedere un mondo che vada al di là dei bilanci e degli indici di rendimento dei capitali: l’emergenza sociale, ambientale – tale da mettere addirittura a rischio la stessa sopravvivenza della specie nel medio termine – non sono nemmeno percepite, ne viene negata e occultata l’esistenza.
L’incontro di Firenze dei gruppi in lotta contro le GOII ha invece chiaro il quadro di pericoli cui sta andando incontro l’umanità (e il nostro paese) e deve dare risposte al precipizio verso cui ci spinge questa oligarchia sempre più autoreferenziale, autoritaria, scollegata dalla realtà. Insomma noi del comitato No Tunnel TAV fiorentino speriamo che queste giornate siano un piccolo contributo alla progettazione di un altro mondo possibile.
Nota
(1) Ci teniamo a questa definizione di neo-ambientalismo rappresentato dai gruppi che stanno nascendo in difesa di ambiente, città, beni comuni; il fallimento dell’ambientalismo tradizionale, ancorato solo alla difesa isolata di realtà parziali e completamente avulso da interazioni col mondo sociale, è sotto gli occhi di tutti. La coscienza che il conflitto non è tra essere umano e natura, ma tra capitale e esseri umani/natura va rendendosi sempre più palese e si spera rivoluzioni la cultura ancora dominante.
Segnaliamo che nella stessa sala alle ore 17.00 vi sarà un incontro e dibattito con Winfried Wolf, sul tema “La crisi, l’Unione Europea, i rischi di guerra; uno sguardo dalla Germania”.
Winfried Wolf è giornalista (direttore delle riviste Luna Park 21 e Zeitung Gegen den Krieg (giornale contro la guerra), ed economista tedesco (vicino ai comitati che a Stoccarda si oppongono ad un progetto di sottoattraversamento della città simile a quello fiorentino).
Parleremo di crisi economica e politica dell’Unione Europea, dei rischi di implosione della stessa, dei pericoli di una guerra di cui quella Ucraina potrebbe essere solo un pallido prodromo. Il confronto con uno sguardo diverso da quello mediterraneo crediamo possa essere utile a trovare la strada che porti ad una vera Europa dei popoli e di libere/i cittadine/i, non quella autoritaria di una Commissione europea sfacciatamente al servizio di multinazionali e del sistema finanziario globale.
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