Se avrà il sapore di una vera e propria manina bisognerà attendere. Il Governo sta intanto aprendo un nuovo canale per favorire tutte le infrastrutture ritenute strategiche, che potrebbe essere attivato anche per l’ampliamento dello scalo di Firenze, un progetto contestato per l’impatto ambientale e tuttavia molto caro a Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti e fedelissimo di Matteo Renzi. Un canale nuovo perché il Governo aveva già cercato nella manovra finanziaria di trovare una soluzione per facilitare l’opera, ma l’emendamento era stato ritirato fra le polemiche. Ora un decreto, passato a un primo esame del Consiglio dei ministri, potrebbe consentire, se attivato, di ridurre sostanzialmente i tempi di conclusione di tutti i procedimenti necessari per avviare i lavori nello scalo fiorentino.
L’aeroporto di Peretola, infatti, potrebbe rientrare tra le “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” che godranno della semplificazione e dell’accelerazione dei procedimenti relativi alle stesse opere. Il decreto fissa poi un’ulteriore garanzia, che fa capo direttamente al presidente del Consiglio: nel caso in cui decorra il termine ultimo stabilito dal decreto, il premier, con il via libera del Cdm, potrà scegliere un soggetto a cui conferire il potere sostitutivo, fissando un nuovo termine per la conclusione del procedimento. Nel dettaglio, nel provvedimento si legge che le norme di “semplificazione e di accelerazione di procedimenti amministrativi” possono riguardare, tra gli altri soggetti, anche “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”. Una formula che può essere collegata all’aeroporto di Firenze perché lo scalo è stato inserito, proprio dal governo Renzi, tra i 38 aeroporti di “interesse nazionale” che sono stati scelti sulla base di criteri riconducibili “al ruolo strategico”.
Il meccanismo previsto dal decreto stabilisce che entro il 31 gennaio di ogni anno l’ente territoriale (nel caso dell’aeroporto di Firenze sarebbe la Regione Toscana) individui un elenco di progetti strategici e chieda alla presidenza del Consiglio dei ministri di applicare la riduzione dei termini dei procedimenti. Poi scatterebbe la valutazione dei progetti, ai quali potrebbero aggiungersi anche quelli che il premier individua come utili per “produrre positivi effetti sull’economia o sull’occupazione”.
L’aeroporto di Firenze potrebbe inserirsi in questo contesto. La partita dello scalo di Peretola è di fatto bloccata perché ancora si attende la valutazione d’impatto ambientale. Un assist del Governo al progetto di Carrai era stato già messo in cantiere a dicembre con un emendamento alla legge di stabilità in cui si prevedeva che i piani di sviluppo aeroportuale “finanziati o cofinanziati dallo Stato” e “considerati di interesse nazionale” potevano non tener conto della valutazione d’impatto ambientale. Un emendamento successivamente ritirato perché accompagnato dalle polemiche politiche. Secondo i deputati di Alternativa Libera, ora si delinea un nuovo aiutino: “Se il presidente del Consiglio intende ripetere il giochino tentato in sede di legge Stabilità per agevolare la costruzione del nuovo aeroporto di Firenze e fare un favore al suo amico Marco Carrai sappia che ci metteremo di traverso come allora”, dichiarano i deputati Massimo Artini, Marco Baldassarre e Samuele Segoni.
Articoli recenti sulla vicenda:
Nessun commento:
Posta un commento