Una lettera inviata da Ferrovie ai cittadini che abitano nell’area a ridosso dei cantieri del nodo fiorentino dell’Alta Velocità in cui si propone un indennizzo di mille euro a risarcimento delle polveri nelle case causate dai lavori nel cantiere Belfiore.
Certo, di questi tempi mille euro sono sempre mille euro, soprattutto per chi, con la pensione, non arriva a fine mese. Ma sono mille euro che hanno anche il sapore di un bel bavaglio davanti alla bocca. E d’altronde l’intenzione di Ferrovie non è poi nemmeno tanto velata.
Come dà notizia oggi il dorso fiorentino de La Repubblica, i proprietari degli appartamenti situati vicino alla futura stazione Foster si sono visti recapitare una lettera accompagnata da assegno a firma Italferr (controllata Rfi) come indennizzo per avere “subito immissioni di polveri determinate dalle attività del cantiere Belfiore”. Assegno da potere riscuotere in cambio di una firma su una cosiddetta “dichiarazione d’acquiescenza” ovvero una liberatoria tombale in tema di polveri. Contro i cui danni i cittadini che hanno accettato l’assegno non potranno più rivalersi.
Per eventuali “danni fisici strutturali” il proprietario invece si riserva ogni diritto a rivalersi durante la fase di scavo del tunnel e di esercizio dell’opera.
Questa strategia del consenso portata avanti da Italferr non starebbe dando i risultati sperati. se qualche anziano infatti avrebbe già vergato il suo nome sulla liberatoria, molti residenti si stanno ponendo più di una domanda: fra queste, chi ha stabilito che mille euro è il giusto indennizzo? chi dice che le polveri non arrechi poi danni alla salute e non solo alle abitazioni? Mentre l’ad di Rfi Gentileparla di imminenza dei lavori di scavo, cresce comprensibilmente la preoccupazione e l’attesa per avere risposte certe.
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