Soddisfatta Toscana a sinistra, che aveva presentato una mozione per bloccare la Valutazione di impatto ambientale.
SCARLINO. Approvata all’unanimità, nella seduta di oggi, mercoledì 17 giugno, la mozione di Toscana a Sinistra che impegna la Giunta della Regione Toscana a interrompere immediatamente la nuova procedura di valutazione di impatto ambientale dell’inceneritore di Scarlino e a mettere una pietra tombale sull’impianto.
Risale al 20 dicembre 2019 l'ultimo tentativo di Scarlino Energia di riaccende l'inceneritore di Scarlino, impianto contestatissimo dalle associazioni ambientaliste (Forum ambientalista in testa), ma anche dalle amministrazioni comunali, più volte bocciato dai giudici per le sue carenze tecniche. L'ultima pronuncia è quella del tribunale di Grosseto che ha imposto di fermare l’attività dell’inceneritore a causa dei potenziali danni alla salute della popolazione.
La società proprietaria, tuttavia, aveva presentato prima di Natale all’ente regionale un’istanza per chiedere di riaccendere le camere di combustione, impegnandosi a costruire una nuova linea "più performante dal punto di vista ambientale". Si era dunque aperta una nuova procedura di valutazione di impatto ambientale.
“E’ grave che la Giunta abbia ignorato la sentenza del tribunale di Grosseto che imponeva di fermare l’attività dell’inceneritore a causa dei potenziali danni alla salute della popolazione _ dice Fattori _. L’impianto era già stato dichiarato fuori legge dal Consiglio di Stato, con una sentenza inappellabile. La pervicacia con cui si vuol andare avanti a tutti i costi, ignorando le sentenze della magistratura, è criminale ed oggi il Consiglio regionale ha ribadito con fermezza che l’impianto deve essere fermato per sempre. La nostra assemblea si era già espressa chiaramente un anno fa, votando una mozione che avevamo definito in accordo con i comitati, in cui impegnavamo la Giunta a prendere atto della Sentenza del Consiglio di Stato e della CTU depositata presso il Tribunale di Grosseto, poi confermata con sentenza definitiva, non avviando un nuovo procedimento autorizzativo per l’inceneritore. È inconcepibile che la Giunta non abbia tenuto conto di quell’indirizzo nettissimo dato dall’assemblea eletta dal popolo toscano apprestandosi a rilasciare agli stessi impianti una sesta autorizzazione”.
Per Fattori, "la scelta dell’incenerimento è sempre la peggiore tra le soluzioni possibili perché non chiude affatto il ciclo dei rifiuti ma anzi trasforma l’atmosfera in una discarica avvelenata priva di confini. Ma nel caso di Scarlino si tratta anche di una scelta tecnologicamente pericolosissima dato che l’impianto non ha mai rispettato le caratteristiche strutturali previste dalla normativa nazionale per abbattere le diossine in uscita dalle camere di post-combustione. Al posto dell’inceneritore deve sorgere una ‘fabbrica dei materiali’ per il recupero di materia dai rifiuti, una soluzione razionale e in grado di dare molta più occupazione e reddito dell’incenerimento. È questa la nuova filiera circolare da costruire, le cui basi e precondizioni sono la raccolta porta a porta e la tariffa puntuale. L’inceneritore deve essere chiuso per sempre, programmando, al suo posto, impianti per il recupero di materia dai rifiuti differenziati, in un’ottica di economia circolare”.
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Precedente Mozione N. 1677 (citata nell'attuale mozione 2290)
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