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venerdì 2 ottobre 2020

Sinistra per Pelago: dopo l'interrogazione in consiglio, altre perplessità sul MOSTRO della Massolina


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Nei giorni scorsi il gruppo di Sinistra per Pelago ha depositato, in vista del Consiglio comunale del 30/09, una interrogazione all’assessore all’urbanistica del Comune di Pelago sul capannone in costruzione alla Massolina.
L’interrogazione, motivata dalle numerose perplessità e contrarietà rispetto a quest’opera, manifestate dalla popolazione e da noi espresse già in sede di approvazione della variante, verteva su tre aspetti:
1. Qual è il reale utilizzo del capannone?
Come si sa, in occasione della riunione della commissione urbanistica, l’architetto che cura il progetto per conto dell’investitore, aveva esplicitamente detto che il capannone sarebbe stato utilizzato come base logistica per un grosso produttore di vini locale. Nessun produttore ha confermato questa notizia per cui viene meno l’utilità dichiarata in fase di presentazione.
2. Se sia possibile revocare l’autorizzazione alla edificazione del secondo lotto
3. Se sia possibile imporre al costruttore delle opere di mitigazione dell’impatto visivo del capannone che possano “ingentilirne” da subito l’aspetto, anticipando quindi il risultato che dovrà ottenere, fra svariati anni, il bosco la cui piantumazione è prevista intorno a questo edificio.
Nelle giornate di lunedì e martedì sono inoltre apparsi due articoli, sulla Nazione e sul Corriere Fiorentino, che trattavano del capannone oggetto della interrogazione.
Questi articoli riportavano alcune dichiarazioni, attribuite al Sindaco, che abbiamo ritenuto di dover chiarire durante la presentazione della nostra interrogazione, poiché alterano notevolmente gli elementi al contorno di questa vicenda.
  • La ditta De Georgio non è “una tra le principali a livello nazionale” come riportato dai giornali, essendo la 156ª nella classifica delle aziende di autotrasporto italiane (dato Confetra 2016). Oggi, bilanci depositati del 2019, l’intero gruppo fattura alcune decine di milioni di euro, mentre la Savino del Bene, azienda italiana prima per fatturato in Italia, fattura 1,480 miliardi di euro. Questo tanto per inquadrare correttamente le dimensioni dell’investitore.
  • Il permesso a costruire autorizza l’edificazione di due capannoni, in uno dei due articoli si parla di un solo capannone.
  • Nella documentazione fornita dal committente dell’opera per la valutazione di impatto (ndr. verifica di assoggettabilità alla VAS, conclusa con l'esclusione dalla VAS-Valutazione Ambientale Strategica), si dice con estrema chiarezza che gli occupati a regime saranno 25 e non 70 come riportato dall’articolo.
  • Un’altra considerazione è d’obbligo: un centro logistico di 14.000 metri quadrati, 12 metri di altezza utile quanto traffico può generare? Consideriamo che un autotreno caricato con materiale leggero (voluminoso) porta circa 70 metri cubi di materiale e in questo capannone c’è un volume disponibile di 168.000 metri cubi! Nonostante questo, si è accettata la dichiarazione del committente secondo la quale l’incremento di traffico sulle nostre strade sarà di 3/4 autotreni a settimana e 6/7 furgoni al giorno. Quindi i 25 dipendenti dovranno caricare e scaricare 7/8 furgoni al giorno e 3/4 autotreni a settimana? Si torna alla prima domanda della nostra interrogazione all’assessore: cosa faranno in questo centro logistico?
  • Funzionerà veramente come centro logistico, verrà sfruttata a pieno tutta la struttura che stanno edificando? In questo caso il numero riportato nei documenti non è corretto e avremo decine di autotreni e furgoni ogni giorno che percorreranno le strade del nostro territorio, attraversando le aree abitate come Carbonile e S. Ellero, Leccio e Incisa, Vallina e Bagno a Ripoli, le frazioni di Fiesole sulla sponda dell’Arno…. Negli articoli, citando il Sindaco, si dice che il problema del traffico sarà risolto con la costruzione di una rotonda all’immissione della strada d’accesso al capannone. Ma in che modo una rotonda può essere risolutiva per volumi di traffico di questo genere?
  • Sempre nell’articolo si riporta la notizia, sempre attribuita al Sindaco, che la costruzione della rotonda sarà a spese del committente. Purtroppo, non è così: il costo della rotatoria è scomputato dagli oneri che dovranno essere versati dalla società al Comune, quindi realizzata con i soldi che avrebbe dovuto incassare il comune, quindi con i soldi dei cittadini.
  • Ma c’è una domanda alla quale proprio non troviamo risposta: può un’impresa del settore costruire un centro logistico, investendo molti milioni, in mezzo al nulla (né produzioni da cui ritirare materiali ne consumatori a cui consegnare merci), sul fianco di una collina che frana in modo inarrestabile, distante circa 20 km dai caselli autostradali, 20 km di curve, strade strette e code
    ?
Comunque la si giri questa operazione è incomprensibile!
Probabilmente dovremo aspettare l’entrata in attività di questa struttura per capire cosa faranno e come lo faranno; certo è che è inquietante rendersi conto che un ente pubblico che amministra un territorio non ha ritenuto doveroso approfondire questi punti, non facendosi le elementari domande che ci siamo fatti noi. L’unica certezza che rimane è che questo intervento è stato mal valutato, mal gestito su cui nessuno, di chi era deputato a farlo (Regione, Città Metropolitana, Unione dei Comuni, Comune di Pelago), ha speso un po’ di attenzione per comprenderne a fondo il vero impatto.
Cercare di ridurre tutto questo ad una schermaglia paesana su un orribile capannone che deturperà per sempre una porzione importante di territorio è estremamente riduttivo e cercare di acquietare gli animi parlando di assunzioni e rotatorie è un’offesa all’intelligenza delle persone.


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