Associazione Ambientalista a carattere volontario ed apartitica, che si configura quale associazione di fatto. Essa non ha alcuna finalità di lucro. L’area di svolgimento delle attività dell’Associazione è delimitata ai comuni della Valdisieve.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

venerdì 19 febbraio 2021

Osservazioni: PAUR//Adeguamento volumetrico della discarica per rifiuti non pericolosi di Casa Rota (AR).

 L'Associazione Valdisieve con Associazione "Vivere in Valdisieve, hanno elaborato le Osservazioni nel procedimento in corso in Regione Toscana: Procedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR) su queste richieste di CSAI:

 Modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 48/EC del 14.03.2011 e s.m.i.;  
 Permesso di costruire;  
 Variante  del  Piano  Strutturale,  del  Regolamento  Urbanistico  e  del  Piano  di  Classificazione  Comunale  Acustica del Comune di Terranuova Bracciolini;  
 Approvazione del Piano preliminare di utilizzo in sito delle  terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina  dei rifiuti;  
 Concessione idraulica;  
 Parere urbanistico‐edilizio;  
 Parere igienico‐sanitario.

Queste le nostre OSSERVAZIONI:

TUTTO IL DOCUMENTO LO POTETE VEDERE QUI
si riporta solo il primo punto

1-      1- Premessa: Fine vita MAI

Prima di tutto ripartiamo dalle nostre osservazioni del 10 Giugno del 2017, durante una modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati-PRB- (Del. N. 22 del 29.3.2017), in cui al punto 7 chiedevamo: Per quanto riguarda la Discarica di Podere Rota, ci uniamo alla richiesta degli amici del Valdarno, alle prese ormai da molti anni con le problematiche inerenti la discarica (in particolare per i cattivi odori), a considerare di inserire nella presente modifica al PRB la formalizzazione – in via ufficiale – della chiusura della Discarica di Podere Rota con cessazione dei conferimenti di rifiuti, sia trattati che non trattati, entro e non oltre la data prevista del 31.12.2021 (e comunque ad esaurimento dei volumi concessi con l’ultimo ampliamento), con conseguente immediato avvio della gestione post-mortem dell'impianto di smaltimento.

Dopo 30 anni di attività, ci sembrerebbe il minimo.

A dette osservazioni comunque ci fu risposto che la cosa non era inerente le modifiche in corso al PRB e quindi di fatto non risposero (ed era del tutto ovvio).

Ma adesso, questa richiesta la ribadiamo di nuovo, questa volta in un ambito corretto. Di questo si parla nell’iter in oggetto, invece di una chiusura dell’attuale discarica, la sua prosecuzione facendone una nuova. 

  •         Di questo passo, vorremmo far notare, che: se ogni volta che ci troviamo a “fine vita” di un impianto, e invece di attenderne la chiusura naturale e quindi poi anche la bonifica (di cui il Proponente ha già messo da parte una quota fin dalle ultime autorizzazioni, per legge), si cerca invece di chiedere AMPLIAMENTI con nuove autorizzazioni o modifiche delle esistenti, ecc., una fine CERTA di questi impianti NON avverrà MAI.
  •         E questo non è giusto per i cittadini, per i territori che magari hanno investito proprio con la prospettiva di risanare ferite di questo tipo, sotto tutti i punti di vista: dalla deturpazione del territorio, agli odori sgradevoli (vomitevoli anche solo passando dall’Autostrada), alle infiltrazioni delle falde acquifere (siamo nei pressi di fiumi e torrenti), all’incremento del traffico, al consumo di suolo verde e agricolo, ecc.). Facile è accanirsi con i soliti luoghi solo perché vi è situato un impianto esistente.
  •        Problemi di innalzamento delle concentrazioni dei solfati nel piezometro di versante TPZ18 sono emersi anche molto recentemente. A Settembre scorso era stato reso pubblico il rapporto dell’Arpat relativo agli anni 2018/2019 sullo stato di salute delle acque sotterranee. Ne era emerso un ulteriore innalzamento di questi valori. L’agenzia comunicava quindi la necessità, per Csai, di “procedere alla notifica di potenziale contaminazione” e il sindaco di San Giovanni dichiarava così: "l’avvio del procedimento da parte della Regione Toscana, perché la vicenda relativa alla potenziale contaminazione messa in evidenza dalla relazione di Arpat Arezzo nel settembre 2020 ancora non è stata chiarita. Stupisce che gli uffici della Regione Toscana abbiano comunque deciso di procedere con l’avvio del provvedimento autorizzatorio senza che questo delicato passaggio avesse avuto prima una spiegazione certa. Il principio di precauzione vuole che si chiuda una procedura prima di aprirne una nuova”. (fonte https://www.arezzonotizie.it/attualita/podere-rota-paur-inchiesta-pubblica.html).
  •          E’ il momento di attuare le azioni e gli obiettivi del PRB a livello regionale in cui si prevede che le discariche diminuiscano e che non sono previsti ampliamenti di quelle esistenti. Soprattutto se trattasi di discarica di tipo privatistico, come sembra essere quella di cui si chiede l’ampliamento (per RSNP).
  •          Interessante l’analisi anche sotto questo aspetto di “interessi privati”, che ne fa il Comitato Vittime di Podere Rota in un articolo su Valdarnopost.it, a questo link: http://valdarnopost.it/news/ampliamento-discarica-il-comitato-vittime-di-podere-rota-fa-il-puntio
  •         Infine vogliamo ricordare una Sentenza del 23 marzo 2015, N. 12019, della Corte di Cassazione, sez. III Penale, in cui in estrema sintesi si riconosce che: “gli odori molesti sono illeciti anche se provengono da impianti autorizzati. Il reato di cui all’art. 674 cod. pen. (Getto pericoloso di cose) è configurabile anche in presenza di “molestie olfattive” promananti da impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera (e rispettoso dei relativi limiti, come nel caso di specie), e ciò perché non esiste una normativa statale che preveda disposizioni specifiche – e, quindi, valori soglia – in materia di odori.” [1] Ciò ad ulteriore dimostrazione che gli impatti odorigeni emessi dal Sito di Podere Rota, segnalati dai tanti cittadini in tutti questi anni (sia ad Arpat che all’Osservatorio sulla discarica di Podere Rota – da ora “Osservatorio”), sono dannosi per la salute e il quieto vivere delle persone, addirittura perseguibili.

TUTTO IL DOCUMENTO LO POTETE VEDERE QUI

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