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martedì 29 novembre 2022

Presidente Ordine dei Geologi della Toscana: " Fare Casamicciola "

 “Fare Casamicciola” è un modo di dire che sentivo spesso da mia nonna paterna, quando voleva indicare una grande confusione. Solo dopo molto anni ho scoperto che quel modo di dire derivava dal grande terremoto che aveva colpito l’isola di Ischia alla fine dell'ottocento, con la distruzione dell’abitato di Casamicciola e questo evento tragico era rimasto come eco nei modi di dire dell’Italia del secolo successivo.

Casamicciola ha fatto di nuovo Casamicciola nel 2017, col terremoto che si portò via due vite e ne segnò tante altre.
Oggi Casamicciola è di nuovo l'immagine di una tragedia e questa volta la causa non è un'onda sismica, ma un'onda di fango.
Sono in corso le operazioni di soccorso e la situazione è incerta nella sua drammaticità, con una vittima e tanti dispersi, al momento. Ora le emozioni solo alte, c’è la paura di chi è scampato alla tragedia, la rabbia di chi ha perso tutto o anche solo poche cose, l’incertezza per cosa accadrà da domani in avanti, e poi c’è l’instancabile impegno dei soccorritori. Domani inizieranno le prime ipotesi sulle cause, poi sarà la volta della ricerca dei colpevoli, e via e via, seguendo il copione che tutto conosciamo. Ma oggi non voglio scandire il tempo e gli eventi da ora in avanti, voglio fare un passo indietro, voglio tornare al 20 ottobre scorso, quando il Consiglio di Stato ha licenziato la bozza del nuovo codice degli appalti pubblici.
Cosa c’entra? C’entra perché ci dà la misura di quanto siamo schizofrenici in questo strano paese ed è questo il momento per chiederci ancora una volta se vogliamo continuare a prenderci in giro o ad iniziare finalmente ad affrontare le cose in modo serio.
Possibile che in Italia, nel 2022, riusciamo a rimanere attoniti di fronte a questi eventi e allo stesso tempo qualcuno vada a modificare il codice degli appalti eliminando, rispetto alla norma attuale, la conformità geologica, geomorfologia e idrogeologica dagli obiettivi della progettazione di opere pubbliche (e poi private in un secondo momento)?
Si perché, mentre assistiamo con occhi sgranati a cambiamenti climatici che ci mettono di fronte a fenomeni naturali di intensità maggiore rispetto al passato e con frequenze via via sempre maggiori, qualcuno pensa che sia sensato semplificare il processo progettuale togliendo proprio gli approfondimenti geologici, geomorfologici e idrogeologici, che ci consentono di comprendere gli effetti che quei fenomeni possono avere su ciò che stiamo progettando. Detta in altri termini, secondo il testo licenziato dal Consiglio di Stato, domani potremo progettare una scuola, un ponte, una strada senza verificare se questo è conforme alle condizioni geologiche idrogeologiche e idrauliche dell’area in cui viene realizzato. Ma davvero vogliamo questo? Ma non pensate anche voi che sia uno scandaloso passo indietro, proprio adesso che il clima sta dicendo che è necessario farne due in avanti e che tutti ormai ne sono pienamente coscienti? Tutti, a parte quelli che semplificano una normativa, tagliando fasi progettuali che garantiscono la sicurezza dei cittadini.
Abbiamo bisogno che il territorio ci sia amico e per renderlo amico dobbiamo armonizzare le nostre attività con esso e per farlo dobbiamo approfondire la nostra conoscenza. Togliere conoscenza significa condurre le nostre vite al buio, vivendo sempre di più il territorio come una minaccia.
Dunque ci auguriamo che il Governo disconosca il prima possibile il testo licenziato dal Consiglio di Stato, che in nome della semplificazione espone i cittadini ai rischi maggiori rispetto alla situazione data dal quadro normativo attuale, che non può permettersi arretramenti.
Via questo testo e si riparta dal fissare alcuni concetti fondamentali, come ad esempio che la conformità geologica, geomorfologica, idrogeologica, aggiungo sismica, debba essere sempre assicurata da tutti i livelli della progettazione delle opere pubbliche e private.
E’ il minimo che si possa fare a fronte di una catena ininterrotta di eventi tragici, che il nostro paese sopporta da troppo tempo.
Riccardo Martelli

Presidente Ordine dei Geologi della Toscana 

FONTE FACEBOOK: https://www.facebook.com/photo/?fbid=549015293900375&set=a.493835452751693

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