Casamicciola, ricostruzione della calamità innaturale (fonte Presidenza del Consiglio dei Ministri – Il Corriere della Sera) |
26 novembre 2022, Casamicciola, sull’Isola d’Ischia, ennesima calamità innaturale nel povero Bel Paese.
Mentre l’ormai consueto Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, smentito inglorosiamente dal vero Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, affermava il ritrovamento di “otto morti nella frana di Ischia“, è rapidamente partita l’attività di soccorso.
Noi Italiani siamo molto bravi nelle attività di protezione civile, comprese quelle di soccorso.
Siamo molto meno bravi nelle attività di prevenzione e di risanamento del territorio.
Così Micla Pennetta, docente di Geomorfologia all’Università Federico II: «La colpa è del cemento. Lì c’è un terreno di natura vulcanica, ovvero poco compatto. In caso di piogge abbondanti l’acqua lo gonfia e tende a portarlo a valle. Gli alberi svolgono un ruolo fondamentale per prevenire questi fenomeni, ma ne sono stati eliminati molti per le attività antropiche. La cementificazione dei suoli ha ridotto la capacità di assorbimento delle acque, che scivolano a valle con una violenza devastante, trascinano fango ed altri materiali e creano disastri. Si è verificata una colata detritica».
Le sciagure del passato non hanno insegnato nulla.
Nel 2018, dopo il terremoto (2017) e le conseguenti distruzioni di tanti immobili, spesso abusivi, l’art. 25 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109 (Disposizioni urgenti per la citta’ di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze) con le marginali modifiche introdotte dalla legge di conversione derivante dall’approvazione definitiva (15 novembre 2018) del disegno di legge n. 909 dell’1 novembre 2018 (Governo giallo-verde Conte 1) ampliò le maglie del condono edilizio.
In tutta Ischia sarebbero 27mila le pratiche di condono presentate a vario titolo dagli abitanti in occasione delle tre leggi nazionali di sanatoria (1985, 1994, 2003): 8.530 istanze a Forio, 3.506 a Casamicciola e 1.910 a Lacco Ameno.
27 mila istanze di condono per 46 chilometri quadrati di estensione dell’isola, vuol dire 587 istanze per chilometro quadrato, vuol dire 5,87 istanze per ettaro. Un’enormità.
Per il condono del 2018 sono mille le ulteriori istanze presentate a Casamicciola: ai fini del condono, nessuna considerazione dei vincoli di inedificabilità, delle misure anti-sismiche, della disciplina di difesa idrogeologica.
Continuiamo così…e facciamo finta che il Vesuvio sia un vulcano spento.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
Nessun commento:
Posta un commento