Alle cittadine e cittadini residenti e non nel Comune di Firenze,
alle associazioni, ai comitatialle forze politiche e sindacali
La cittadinanza assiste da anni a un processo di svuotamento di Firenze, con grandi realtà private pronte a comprarsi un pezzo di città alla volta.
Ha preso forma una sorta di bolla immobiliare, con un aumento sempre più forte del prezzo delle case e degli affitti, a fronte di beni e servizi sempre più a misura del turismo. La cosa non vale più per il solo centro storico, da ormai diversi anni:
- grandi gruppi immobiliari internazionali acquistano continuamente pezzi di città spesso con rilevante valore storico-artistico;
- gli appartamenti di lusso, ristrutturati o nuovi, anche fuori dal centro, hanno toccato il picco di circa 10.000 euro al metro quadro, con conseguente aumento dei prezzi nelle aree circostanti;
- gli studentati di lusso svolgono sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore (lo Student Hotel di viale Spartaco Lavagnini è l’ottavo albergo a Firenze per tassa di soggiorno).
Questo mercato è rivolto a una platea internazionale di persone ricche, che scelgono di mandare per qualche mese di vacanza/studio le figlie e i figli, o si prendono una seconda/terza/quarta casa per le vacanze.
E questo sta stravolgendo la nostra città, già molto provata dalla turistificazione selvaggia.
Gli effetti sono evidentissimi:
- 18.000 famiglie non trovano una casa in affitto;
- chi vince i concorsi pubblici rinunciano ad entrare in servizio per la difficoltà a trovare un alloggio;
- difficoltà fino all’impossibilità per chi studia fuori sede a trovare alloggi a prezzi non esorbitanti (se il prezzo di uno studentato di lusso arriva a € 2.000 al mese ovviamente salgono anche gli affitti nel settore delle case private);
- esplosione del costo degli appartamenti;
- aumento spesso insostenibile degli affitti per gli esercizi commerciali.
Tutto questo in una città in cui si arriva ad avere 800 case popolari vuote e non assegnate.
La conseguenza di medio periodo è l’espulsione progressiva della residenza da ampi pezzi di città e lo scivolamento verso una città “esclusiva” in cui sarà sempre più difficile vivere lavorare, studiare, anche per chi fino ad ora ce la faceva.
POTRAI ANCORA PERMETTERTI DI VIVERE A FIRENZE? E CHI POTRÀ VENIRE A LAVORARE, STUDIARE E VIVERE A FIRENZE?
Per aprire una discussione su questi grandi temi e non assistere con passività e rassegnazione, proponiamo di lanciare INSIEME due quesiti referendari comunali su norme urbanistiche.
Non è un referendum come gli altri, ma è una possibilità per prendere parola sulla nostra città e rompere il silenzio.
Il regolamento per le Consultazioni Popolari Comunali del Comune di Firenze è quanto di meno partecipativo possa esistere, ma è uno strumento formale che permette di aprire finalmente un confronto, su temi centrali.
Per poterlo attivare (e ringraziamo per l’elaborazione dei quesiti Tommaso Grassi e gli avvocati Paolo Solimeno e Claudio Tamburrini) abbiamo formalizzato due quesiti referendari relativi al Regolamento Urbanistico, che per noi hanno un valore anche simbolico; la vendita della città alla rendita internazionale è stata infatti consentita da scelte politiche dell’amministrazione locale di attrazione di grandi fondi di investimento.
Sono 2 quesiti per discutere a tutto tondo della nostra città.
E per questo li abbiamo chiamati Referendum Salviamo Firenze.
Proponiamo l’abolizione:
- della norma che favorisce gli studentati di lusso, permettendogli di svolgere anche attività alberghiera per un periodo extra, che si aggiunge alla quota del 49% di attività alberghiera resa possibile dalla Normativa nazionale (come dimostrato dal fatto che sui portali turistici sono prenotabili in ogni giorno dell'anno per soggiorni anche solo di 1 notte);
Non basta ridurre da 3 mesi a 2 tale periodo di ulteriore attività alberghiera, va eliminato e non vanno permesse queste strutture in città.
- della norma che consente agli immobili prima adibiti a servizi pubblici di passare senza pianificazione urbanistica alla destinazione direzionale, in cui rientrano anche gli studentati.
Per questo ci rivolgiamo alle persone residenti
ma anche a chi vive, studia, lavora o vorrebbe farlo in questa città,
alle associazioni, ai comitati e alle forze politiche e sindacali,
proponendo a chiunque lo desideri di essere presentatrici e presentatori dei due quesiti referendari, venendo a firmare per il deposito
SABATO 14 GENNAIO 2023 in Piazza de’ Ciompi
dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Ci abbiamo lavorato come Firenze Città Aperta, ma i quesiti sono proposti da chi verrà a firmare.
Sarete voi le promotrici e i promotori.
A sabato
Firenze Città Aperta
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