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sabato 8 agosto 2015

CASE PASSERINI: COMUNICATO STAMPA DI ROSSANO ERCOLINI Presidente di Zero Waste Italy

by  | ago 7, 2015 
Come da copione la conferenza dei servizi da’ il via libera all’inceneritore alle porte di Firenze, ma è solo l’inizio di un braccio di ferro con le comunità che non abbandonano certo il campo. Pronto un diluvio di iniziative per sbarrare la strada ad un impianto inutile e dannoso.
La gente intervenuta al presidio nonostante sia il 6 agosto è davvero tanta: oltre trecento persone con l’appoggio del Comitato “Mamme no inceneritore”, del coordinamento dei comitati della Piana, dell’Assemblea contro le nocività e di Zero Waste Italy. Molti sono addirittura tornati dal mare per dimostrare che la difesa della salute e delle alternative non va in vacanza. Forte il sostegno dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e di Sinistra SI, che hanno bloccato la conferenza per ore chiedendo di poter assistere.
Poi, inevitabile, è arrivato il si “politico” dei “conferenzieri”, che hanno blindato la loro riunione dicendo no ad una delegazione dei cittadini che chiedeva di poter almeno assistere.
Da oltre 15 anni la partecipazione e la trasparenza non ci sono mai state. E anche questa volta sono state bandite da “decisori politici” evidentemente “pappa e ciccia” con il proponente HERA-Q-Thermo. Nota positiva ed inquietante per i  proponenti il parere negativo del comune di Sesto Fiorentino,
che dovrebbe ospitare l’impianto e che ha sfiduciato la sindaca Biagiotti, caduta proprio sull’inceneritore (e sul raddoppio della pista aeroportuale).
Certo è facile per gli altri comuni dire sì ad un impianto inquinante che verrà costruito sulla pelle altrui. Ma non è detto che ilcomune di Sesto non possa far vedere i sorci verdi ai “padroni in  
casa d’altri”, lastricando l’iter realizzativo dell’inceneritore di ostacoli, proprio a tutela dei cittadini.
Non ha certo fatto una bella figura il comune di Campi Bisenzio, che a dispetto di impegni assunti in consiglio comunale, non ha partecipato alla seduta odierna, garantendo così l’appoggio nella formula subdola del silenzio assenso.
Molti cittadini di quel comune presenteranno una formale richiesta di dimissioni al sindaco,  
che non harappresentato le posizioni critiche del consiglio comunale, mancando di difendere 
i propri cittadini (Case Passerini è al confine con il comune di Campi).
Ma la figura più negativa l’ha fatta il sindaco di Firenze Nardella, che anche in qualità di presidente della città metropolitana ha plaudito alla decisione della conferenza dei servizi (lui naturalmente non era presente) facendo strame di quell’impegno al confronto (in cui non avevamo mai davvero creduto) che a parole aveva preso in Palazzo Vecchio il 24 luglio.
Il confronto caro a Nardella evidentemente è quello a 90 e non a 360 gradi come chiesto dalle “Mamme No inceneritore” e dai cittadini. Se il confronto è su formare un comitato di controllo sulle emissioni dell’inceneritore se lo faccia da solo. Ai cittadini interessa discutere quali soluzioni effettivamente intraprendere per una gestione dei materiali di scarto moderna, sostenibile, partecipata e foriera di molti posti di lavoro locali (distretto del riciclo-riparazione-riuso).
Il sindaco Nardella è un Pinocchio inaffidabile e vanesio, che probabilmente pensa che gli altri siano abbagliati dal suo “pensiero unico” appiattito sugli inceneritori. Ed ora? Quadrifoglio (che ogni anno fa pagare ai cittadini salate addizionali per non aver raggiunto i minimi di RD) canta vittoria, dicendo che in autunno partiranno i lavori, ma sa benissimo di bluffare.
Di sicuro partiranno i ricorsi al Tar contro le decisioni della conferenza dei servizi e nel frattempo si dovrà attendere ancora il progetto esecutivo dell’impianto (non si sa dove verranno portate ceneri e polveri dell’inceneritore così come mancano ancora dettagli sulle emissioni). Inoltre saranno messe in campo fin da settembre mobilitazioni potenti per imporre a tutta la Piana sistemi di raccolta porta a porta e per mettere a punto forme di disobbedienza civile per non finanziare l’impianto (che naturalmente dovrebbe essere pagato dalle bollette dei cittadini!).
Insomma la partita rimane del tutto aperta e tutt’altro che vinta da parte del partito degli affari. Certo una domandacontinua a pesare come un macigno: chi difende i cittadini una volta  
che i decisori politici si sono iscritti al partitodi Hera? Bruciare rifiuti significa bruciare la  
democrazia? 
Non lo permetteremo.
Un pugno di invasati e di “vanesi in carriera” non riuscirà ad ipotecare il futuro di quelle decine di bambini che stamani con le loro mamme e le loro famiglie erano ad un presidio riuscitissimo proprio perché teso a non bruciare il loro futuro.
 
Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy

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