Riceviamo da un cittadino di Londa una lettera indirizzata al Sindaco di Rufina sul tema degli incidenti nel centro dell'abitato che riportano poi inevitabilmente al tema del Bypass di Rufina (cioè quella che viene comunemente chiamata Variante di Rufina).
Pubblichiamo in calce il testo integrale avendone chiesto l'autorizzazione al diretto interessato, che ringraziamo.
" S. SBOLGI
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Egregio Sig. Sindaco di Rufina, leggo nella cronaca del giornale “LA NAZIONE” del 4/12
u.s., il suo intervento a seguito dell'incidente stradale avvenuto nel suo Comune che ha coinvolto una signora 75 enne, con conseguenze, purtroppo gravi. Episodi come questi portano a necessarie riflessioni sul da farsi per evitare che si ripetano, sia a lei che ne ha il compito istituzionale e sia a chi, come me, come utente della strada in generale ma più spesso come pendolare deve tenere conto di ogni probabilità di coinvolgimento.
A proposito di probabilità, sono assolutamente dissenziente sulla superata e improponibile soluzione che lei suggerisce, cioè una nuova strada alternativa veloce e quindi più pericolosa e costosa rispetto ad altre soluzioni più moderne come lo sviluppo di linee ferroviarie, peraltro già esistenti, ecologicamente sostenibili ed in linea con i nuovi indirizzi di mobilità sicura.
Lei non è stato, presente, al contrario di altri Sindaci della Valdisieve e del Mugello, al convegno “CON IL TRENO SI PU0'...” che si è tenuto a Pontassieve il 14 novembre u.s. Lì ho appreso, tra l'altro, che il maggior numero di incidenti gravi avviene proprio nelle strade a scorrimento veloce, proprio come quelle che Lei richiede per la Valdisieve. Il rapporto di mortalità per incidenti avvenuti su questa tipologia di strade è del 4,6%, mentre in quelle urbane è dell'1%. Nel 93% degli incidenti in generale la causa va ricercata nel comportamento scorretto del conducente, 10,8% mancata precedenza, 9,9% guida distratta e 5,1% per la velocità. I veicoli più coinvolti negli incidenti stradali sono le auto, 65,4% che causano il 46,4% dei morti. Per quanto riguarda il numero dei morti in rapporto ai veicoli utilizzati e coinvolti, la bicicletta è in testa con il 2% seguita dai motocicli con l'1,5%. I ciclisti, così come i pedoni, non a caso vengono definiti utenti deboli. Il 46% dei morti in bicicletta avviene in strade extraurbane.
Sempre al convegno ho appreso che in Valdisieve il 50% della popolazione, vecchi e bambini compresi, è pendolare come me e che a causa del pessimo servizio offertoci dai mezzi pubblici il 58% di noi è costretto ad usare la macchina per spostarsi. In treno, invece, si sposta solo il 24% e in autobus ancora meno il 12,2%. La mancanza quasi totale di piste ciclabili fa sì che l'uso della bicicletta sia a livelli ridicoli, 1,4%.
La scarsa offerta di mezzi pubblici impone alle famiglie di dotarsi di mezzi privati a motore con rapporto di quasi uno a uno. Nel mio caso siamo 3 persone adulte con orari di lavoro e di studio diversi e abbiamo dovuto acquistare 3 macchine, con un costo per la nostra economia familiare altissimo. Risulta evidente, considerando i dati e la loro logica conseguenza che il suo piano equivale a uno spostamento del problema di qualche centinaio di metri rispetto al suo comune, anzi scaricandolo su un altro comune, in questo caso Pontassieve, senza dargli una soluzione.
Esiste, per nostra fortuna, una infrastruttura ferroviaria da ammodernare elettrificandola e raddoppiandola dove possibile, come hanno evidenziato i tecnici del settore che sono intervenuti al convegno, e allora perchè non pensare a un servizio metropolitano che renda attraente l'uso del treno spostando un sempre maggior numero di pendolari dalla strada asfaltata alla strada ferrata, così come si sta facendo in tutto il mondo, Firenze compresa?
Sono convinto che la ineludibile necessità di cambiamento delle nostre abitudini in favore di una sempre maggiore attenzione all'ambiente deve far riflettere sulla necessità di ridurre l'uso dei veicoli a motore su gomma. Ognuno, nelle sue possibilità e responsabilità verso le future generazioni deve fare la sua parte, chi con rinunce e riconversioni culturali e chi con dovuti e responsabili atti di governo.
Confido in una Sua riflessione e un maggiore coinvolgimento di esperti che potrebbero suggerire anche soluzioni meno impattanti e costose, ma mettendo comunque al primo posto il miglioramento del patrimonio esistente.
Ringrazio per la sua attenzione e saluto cordialmente.
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Ci associamo come "Vivere in Valdisieve" alle riflessioni di cui sopra.
Per informazione, vogliamo anche ricordare il costo di questo eventuale Bypass della lunghezza di soli 3,5 km. rispetto ai circa 13 km. del progetto intero che va da Stentatoio a Dicomano:
--> si parla di 70/80 milioni di Euro (sui 240 milioni di euro per l'intero tracciato), che serviranno per diverse strutture pesanti e pericolose per natura idrogeologica e paesaggistica che sono:
-2 ponti sul fiume Sieve (a monte e a valle della frazione del comune di Pontassieve, Montebonello);
-1 viadotto di 300 m.;
-1 galleria di quasi 1 km. definita "artificiale" in quanto dovrebbe essere scavata dalla superficie;
-1 viadotto della linea ferroviaria in loc. Scopeti per riallacciarsi all'attuale rondò;
-oltre ad eventuali altri rondò o incroci di altro tipo.
sviluppo Bypass-in giallo tratto galleria
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Riteniamo che questa somma ingente dovrebbe semmai essere dirottata sul miglioramento della mobilità su ferro, per uno sviluppo sostenibile che vada incontro a tutti i cittadini della Valdisieve, Mugello, Faentina, in modo da risolvere il più possibile i loro diversi motivi di spostamento, e per adeguare, dove possibile, l'attuale tracciato cercando di migliorare alcuni punti critici, senza tuttavia sconvolgere ulteriormente il territorio e il paesaggio.
Sarebbe importante anche, prima di ogni altra cosa, chiedere uno studio ad hoc ad un urbanista affinché elabori un progetto che indichi le criticità e le migliorie da apportare (modificando la viabilità, mettendo alcuni semafori, facendo un illuminazione migliore, facendo ridurre la velocità nel centro abitato ecc).
(per approfondire vedi nota 1)
In particolare, anche per la sicurezza delle persone, riteniamo indispensabili le seguenti cose:
- posizionare alcuni semafori (soprattutto nei punti più sensibili, in corrispondenza con le scuole e nel centro abitato dove sono situati diversi servizi),
- migliorare e mantenere in buono stato l'illuminazione pubblica (soprattutto dove ci sono i passaggi pedonali)
- ridurre la velocità nel centro abitato
- far rispettare il divieto di sosta lungo Viale Duca della Vittoria che, oltre ad essere pericoloso perché spesso copre la visuale proprio nelle vicinanze dei passaggi pedonali, impedisce o peggiora lo scorrimento del traffico nei due sensi di marcia (ci sono lungo la strada diversi parcheggi in cui poter sostare comodamente, sia a pagamento che liberi).
Nell'ottica di verificare l'eventuale numero di veicoli che potrebbero utilizzare il Bypass, rispetto ai costi enormi che avrebbe, vanno considerati anche i dati che ci fornisce ANAS per la Loc. Scopeti negli anni 2013 e 2014 (quest'ultimo anche se non è sui 365 giorni, rispecchia comunque il precedente). Da questi si evince che la media giornaliera sulle 24 ore (nei due sensi di marcia) rimane intorno ai circa 7.500 veicoli (tra leggeri e pesanti, tra cui una cinquantina di autobus di linea). Essendo un traffico quasi esclusivamente di tipo LOCALE (confermato dalle ore/giorni di punta rilevati nei grafici sotto), andrebbe capito quanti mezzi userebbero il Bypass senza fermarsi a Rufina (ovviamente avendo a disposizione i dati sul traffico anche a valle di Rufina!). Secondo noi i costi sono assai ingenti rispetto ai benefici.
2013
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2014
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Su questi temi, Sabato 14 novembre 2015, a Pontassieve, "Vivere in Valdisieve" ha promosso e collaborato con AMT - Associazione per gli studi sulla mobilità in Toscana, Legambiente, Università di Firenze – Unità di ricerca “Sostenibilità urbano progetti e ricerche” (Dipartimento di Architettura) ad un convegno dal titolo: "CON IL TRENO SI PUO" .
I relatori hanno contribuito a far luce sul territorio, sulla morfologia, sulle problematiche idrogeologiche, sui servizi, sulle varie tipologie di mezzi e infrastrutture sul ferro e gli impegni e prospettive per il rilancio dei servizi ferroviari.
I Sindaci della Valdisieve, Mugello, Faentina sono stati invitati a portare il loro prezioso contributo.
(per approfondire vedi i lavori presentati al convegno in nota 2)
Lo sviluppo della Valdisieve NON si ottiene incentivando il traffico, MA tutelando le persone che qui vivono e le attività che qui si sviluppano anche grazie alle risorse pregiate di questo territorio. Questa "Politica" la chiamiamo progresso tecnologico in una visione futura e moderna per la Città Metropolitana, "Politica" di tutela e salvaguardia del territorio tutto, che include cittadini, lavoro, cultura, turismo.
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nota 1-
nota 2-
Relatori:
Massimiliano Pescini – Delegato alla mobilità Città metropolitana (video)
Altri interventi:
Manni Alessandro Sindaco San Godenzo
Ignesti Federico Sindaco Scarperia/San Piero
Passiatore Stefano Sindaco Dicomano
Monica Marini Sindaco Pontassieve (parziale)
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