Nel mezzo del cammin di
nostra vita
Ci ritrovammo a
Selvapiana oscura
Ché la strategia
"Zero Waste" era smarrita.
Ahi quanto a spiegar
qual'era, è stata dura
All'amministrazion
cocciuta a vorte
Che ora al sol
nominarla fa paura!
Così siamo arrivati
finalmente alla fase conclusiva della vicenda per l’ormai noto Nuovo Inceneritore “I
Cipressi” nel comune di Rufina, in Loc. Selvapiana.
Il Consiglio Regionale ha
approvato, il 29 marzo 2017, a maggioranza, la modifica al Piano Regionale di
Gestione dei Rifiuti (PRB) portando avanti l’iter con un ulteriore fondamentale
passaggio dopo la stipula nel 2015 del protocollo d’intesa, per la cancellazione
dell’impianto dal piano regionale, tra i comuni interessati, AER, Regione e ATO.
Dal 2005 ad oggi ne abbiamo viste di tutti i colori. E
per non farci mancare nulla, la vicenda si conclude con le ultime affermazioni
dei sindaci con cui ringraziano tutti i soggetti coinvolti per la cancellazione
definitiva di Selvapiana.
Con la fine di questo progetto, frutto di tecnologia
obsoleta, che poteva rappresentare un serio danno paesaggistico-ambientale, auspichiamo che
si possa intraprendere un percorso condiviso fra i vari soggetti partecipi al
ciclo dei rifiuti, in primis gli utenti,
che segua i principi virtuosi propri della strategia “Rifiuti Zero” ovvero “Zero Waste”
(zero sprechi).
Siamo sinceri. Non ci aspettavamo certo di essere
ringraziati per l’informazione e le iniziative che abbiamo fatto sul territorio
nel tentativo di stoppare fin dall’inizio (da quel lontano 2005) la
realizzazione del Mega inceneritore. Tuttavia, oltre a ringraziare anche noi
gli amministratori e l’avvocatura della regione che in questi due anni hanno
trovato l’escamotage giusto per uscire dall’impasse e a dichiararci lieti del
risultato raggiunto dopo anni di faticosa lotta, ci terremmo a fare delle
precisazioni:
· Ci sono voluti ricorsi al TAR e grandi mobilitazioni della cittadinanza per
stopparne la realizzazione, che altrimenti sarebbe potuta partire già nel 2010.
E oggi non staremmo qui a congratularci per la cancellazione, anzi, con molta
probabilità ci elencherebbero i meriti e le virtù dell’avere un inceneritore in
Valdisieve a risolvere il problema dei rifiuti dei comuni gestiti da AER ecc.
ecc. ecc. (senza pensare che sarebbero stati bruciati i rifiuti anche di Ato
Sud, di Ato Centro e quindi di comuni extra la Valdisieve e con lo Sblocca
Italia, anche fuori regione).
· Chi ora ringrazia per la cancellazione, fino a poco tempo fa era uno
strenuo fautore della pratica inceneritorista come risoluzione ottimale per
smaltire i rifiuti. E, per quanto ne sappiamo, almeno alcuni, non hanno
cambiato affatto idea sull’incenerimento, hanno solo preso atto di ciò che nel
2012 il Prof. Petretto (Presidente Assemblea di ATO) disse molto chiaramente: “
Ato è la sede in cui si abbatte una
pianificazione inter-provinciale, se la si ritiene da abbattere: se fosse stata
questa una authority inglese, questo progetto a questo punto veniva bocciato,
non vi è ombra di dubbio” (tratto dal verbale).
· In tutti questi anni di assemblee pubbliche, volantinaggi, banchini
informativi, manifestazioni e vie legali con ricorsi al TAR con il supporto di
Italia Nostra Onlus Firenze, le amministrazioni sono sempre state sorde alle istanze
dei cittadini. E anche quando abbiamo avuto degli incontri, ci siamo trovati
davanti i classici “muri di gomma”. E alla
faccia della tanto sbandierata partecipazione, nel lontano 2006, ottenemmo un “Forum”
a Rufina al quale potemmo partecipare con un paio di rappresentanti (2 contro
tutti). Ovviamente non gli facemmo nemmeno un graffio, infatti siamo arrivati
fino ad oggi con questa spada di Damocle sulla testa! Ma, a quanto pare,
avevamo ragione!
· Quasi tutte le legislature che si sono succedute fino ad oggi, hanno
utilizzato il tema del Nuovo Inceneritore (questo era!) ai fini del consenso. E
non vogliamo dimenticare la campagna costata più di 600 mila euro di soldi
pubblici per tappezzare Firenze con mega manifesti che, se pur riferiti nello
specifico a Case Passerini, esaltavano la “pratica
dell’incenerimento” senza la quale, secondo un nostro compaesano, saremmo tutti
finiti nella “cacca”.
·
In tutti questi anni si sono spesi soldi preziosi per un progetto che
interessava Privati, Coop Emiliane, Coop
Fiorentine, e Banche Aretine assicurando loro un profitto per trent’anni
dalla Concessione.
· Il
Piano Economico Finanziario (PEF), criticato da noi e da professionisti del
settore, era talmente improponibile che alla fine hanno dovuto arrendersi. Ma i
soldi pubblici gettati al vento e spesi per il progetto, le autorizzazioni e la
gestione di una SRL apposita, peseranno ulteriormente sulle bollette dei 68 comuni
di ATO per 2 milioni e 430 mila euro.
·
Non ci vengano a raccontare che il nuovo inceneritore
fosse “pianificato” dalla ex provincia di Firenze per avere la scusante che questi
soldi sono stati spesi per rispondere ad una programmazione sovraccomunale.
Siamo sicuri che il vecchio inceneritore dovesse fare lavori di restyling per
adeguarsi alle normative sempre più stringenti e che, dovendo spendere, si è
pensato bene di fare business realizzandone uno con una capacità 7 volte
superiore in modo che più rifiuti bruciati portassero più profitti. Inoltre, avere un
impianto, portava “punteggio” ai nostri comuni nelle decisioni dell’Assemblea
di Ato.
· Queste sono problematiche che
nascono anche dalla commistione, per realizzare le
opere pubbliche, tra interessi pubblici
e interessi privati. Non solo. La giustificazione della “necessità” pubblica,
esclude dal “rischio d’impresa” i privati, che così facendo possono spendere quello
che vogliono tanto saranno rimborsati sicuramente. I soldi delle bollette, da
questo punto di vista, rappresentano una “botte di ferro”!
Oggi scopriamo che un impianto pianificato e già autorizzato, si può scegliere di non farlo.
Un precedente interessante!
RETE
VALDISIEVE/Ass. Valdisieve, Comitato Valdisieve, Ass. “Vivere in Valdisieve”
insieme a Italia Nostra Onlus (Fi)
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